Ritorno ai Corni - Da Visino al Corno Centrale e ritorno


Publiziert von Mapuche , 24. Oktober 2014 um 14:20.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:19 Oktober 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano SS36 fino al bivio con SS 342 a Nibionno. Da lì direzione Como fino ad Anzano del Parco dove si prende la SP40 fino ad Asso. Dopo Asso seguire indicazioni per Valbrona, Onno, Oliveto Lario: Visino è la prima frazione del comune di Valbrona

Un'escursione fatta qualche mese fa da gbal (scusa Giulio se ti cito ancora) mi ha fatto tornare alla mente la mia infanzia, quando mio padre mi portava a Visino, dove lasciavamo la macchina e compravamo in un alimentare un paio di panini, e da lì salivamo fino al rifugio SEV. Chissà, forse per il fatto che all'epoca fossi solo un bambino, mio padre non mi ha mai portato in cima ai Corni, può essere che avesse un po' paura dei tratti esposti: si arrivava solo fino al rifugio e da lì si ammiravano questi splendidi torrioni di roccia. Forse qualche volta deve avermi portato sul corno Orientale, che lui chiamava "il balcone" e da lì ammiravamo il panorama su Lecco e le Grigne.
E fu così che la passata domenica, mi sono ritrovato a percorrere, dopo tanti anni, la strada che da Asso giunge a Visino. Inutile dire che il paesaggio è cambiato moltissimo in quasi quarant'anni: non mi orientavo più. Complice google map, decido di lasciare la macchina in Via Don Orsenigo e di seguire un promettente cartello azzurro con segnato il numero 3 e l'indicazione "Corni": non lo sapevo ancora, ma quella sarà l'ultima indicazione che ritroverò da lì fino alla Colletta dei Corni (880m). Scambio quattro chiacchiere con un cercatore di castagne deluso che, alle 9:30 del mattino ha deciso di mollare il colpo, lancio uno sguardo alla montagna sopra di me e tra me e me penso: Corni di Canzo à nous deux!
In breve raggiungo una cappelletta votiva e davanti a me ci sono tre strade. Dovrei prendere la strada centrale, ma male interpreto una mappa openstreetmaps che mi mostra un sentiero che devia verso destra e mi muovo in questa direzione. Ci metto meno di dieci minuti a rendermi conto di non essere sulla strada giusta: il sentiero sta costeggiando a distanza la strada verso Asso e fatica a prendere quota.
Decido di tornare indietro fino alla cappella, ma dopo qualche passo scorgo un cacciatore pochi metri più in alto rispetto al sentiero; scelgo di tagliare in salita nel bosco e spunto su di una stradina cementata, che risalgo fino a raggiungerlo. A sentir lui devo salire ancora per la strada e dopo un grosso capanno tenere la destra e da lì in poco tempo si raggiunge la colletta.
Il capanno lo trovo dopo qualche minuto, tengo la destra e mi ritrovo nel fitto del bosco: il sentiero sparisce ma gli alberi caduti non mi fanno rendere subito conto che la traccia si esauriva qualche centinaio di metri prima. Anche qui, al posto di ritornare sui miei passi, decido di tagliare in salita netta attraverso il bosco, e poi deviando verso NE mi faccio largo attraverso la vegetazione, nella speranza di ritrovare la traccia. Ed alla fine tutte le strade portano ai corni, ritrovo una stradina ben battuta e da lì arrivo alla Colletta.
Dalla Colletta, dove ci si ricongiunge con i sentieri che arrivano da Gajum, finalmente le indicazioni abbondano. Continuo in direzione NE seguendo il sentiero 5 ed ormai la strada fino al rifugio SEV è tracciata.
Mi fermo a scattare qualche foto, ma poi passo sul retro della costruzione e seguo il sentiero verso la forcella dei Corni. Il sentiero è molto scivoloso dovrò tenerne conto in discesa, e quando arrivo alla Forcella dei Corni, non so come mai, decido di prendere il sentiero che porta al corno centrale.
Qui bisogna riporre i bastoncini nello zaino ed aiutarsi anche con le mani, soprattutto nell'ultimo tratto sotto la cima che è piuttosto esposto. Forse una catena fissa qui non guasterebbe.
Finalmente arrivo in cima (sono le 12:30), mi godo il panorama sul ramo di Lecco e sulle Grigne, le altre montagne care a mio padre, la giornata è davvero splendida ed anche calda, decido di rilassarmi un po', anche perché a breve ricomincerà una delle mie stressanti settimane lavorative.
Senza particolari problemi ripercorro l'itinerario di andata fino a raggiungere la colletta dei corni. Lì vedo un'indicazione per "Visino Sorgenti" ma io sono convinto di riuscire a raggiungere di nuovo il grosso capanno da caccia verde, seguendo la stradina sbarrata che ho percorso la mattina in salita: penso di aver sbagliato in prossimità del capanno, dato che sulla sinistra al mattino avevo visto un'altra stradina sbarrata, e immagino di riuscire a raggiungere quel punto e da lì riguadagnare in breve la cappelletta e la mia auto. Mi sbagliavo.

La stradina sbarrata che dalla Colletta scende in direzione Ovest, porta solo ad una casa forse abbandonata e lì si ferma. La prendo sul ridere: il mio senso dell'orientamento, lodato da tutti i miei amici, oggi ha fatto decisamente cilecca. Taglio in discesa nel fitto del bosco, talvolta "sciando" sul fango con tanto di slalom, divorato da nugoli di moscerini, ed alla fine riesco a raggiungere la stradina che ritorna alla cappelletta di Visino.

Non lasciatevi intimorire da tutti i miei errori: arrivati alla cappelletta basta prendere la strada che passa sopra il  torrente e da lì si raggiunge la Colletta senza grossi problemi, o almeno credo :-)

Tourengänger: Mapuche
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Kommentare (1)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 24. Oktober 2014 um 19:44
Innanzitutto ti ringrazio della citazione, altro che scusarsi!
In effetti ho riscontrato anche io che è difficile orizzontarsi nella ragnatela di sentieri che tappezzano i Corni se non li si conosce. Io, per non sapere nè leggere nè scrivere, vado a rimorchio del GPS ma a volte, anche qui, poi annuso l'aria (sta per intuito) e mi immergo nel wild con alterne fortune.
Bravo Sergio


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