Foisc 2208 m
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Oggi dovrebbe essere il contrario di ieri, asciutto la mattina poi sembra acqua a go-go.
Sia noi sia il nostro amico Marco non abbiamo voglia di stare a casa per cui mettiamo in piedi un giretto senza troppe pretese in un posto dove sembra siano stati tutti tranne noi e pochi altri. Veramente avevamo in mente anche un altro giro preso dai più famosi escursionisti sotto l’acqua del sito (l’equazione pioggia= “Girovagandi”, una certezze!), ma lì già pioveva per cui cambiamo meta immediatamente e andiamo alla famosissima e gettonatissima Foisc, tra l’altro di acqua non ne abbiamo presa se non pochissime gocce in discesa.
Non piove ma non si vede un tubo. Partiamo da Brugnasco come si fa in inverno, ma forse sarebbe stato meglio partire da Madrano ma, non avendo trovato posto per l’auto saliamo ancora un poco.
Spiegare l’itinerario mi sembra ridicolo ma tanto per dare un’idea del giro che abbiamo fatto…dopo Ce di Fuori abbiamo continuato per Pian Toi dove la casa l’abbiamo visto solo tornando. Da li, visto che era presto abbiamo pensato di proseguire per il Lago Ritom ma quando, a un bivio successivo ci siamo accorti che avremmo dovuto scendere troppo, abbiamo virato direttamente verso la Foisc. Il sentierino sotto i paravalanghe probabilmente sarebbe stato anche panoramico ma tra la nebbia e il vento gelido che si è alzato abbiamo camminato sempre a testa bassa. Quando ormai disperavamo di arrivare e meditavamo di fermarci per coprirci vediamo una staccionata e il pannello del rifugio. Purtroppo nessuno ci ha preceduto, per cui il tepore provato appena entrati svanisce quasi subito. Non essendo troppo amanti di lunghe bivaccate in rifugio non accendiamo la stufa e mangiamo i nostri panini imbacuccandoci per bene. Diamo una scorsa al libro del rifugio e così troviamo innumerevoli nomi di persone note, lasciamo anche la nostra firma, dopo di che usciamo. Ora che il vento si è calmato fa anche più caldo che all’interno.
Saliamo alla ricerca della croce ma abbiamo trovato solo un moncherino che pensiamo sia ciò che ne rimane. E’ sempre presto e il tempo non è cambiato per cui decidiamo di allungare un poco la discesa scendendo al lago Ritom così i due Marchi si guardano la diga, costruzioni che sembra sempre affascinarli!
Torniamo quindi al bivio della mattina dove avevamo scelto di non scendere e con lo stesso percorso, vedendo ora qualcosa più di prima, la casa di Pian Toi ad esempio, torniamo a Ce di Fuori. Pensavamo di scendere a Madrano ma comincia a gocciolare e di nuovo vento, per cui decidiamo di non tirare troppo la corda e torniamo alla macchina direttamente.
Beh tutto sommato è andata bene, alla Foisc ci siamo stati anche noi. I panorami tanto decantati saranno per una prossima volta!
Sia noi sia il nostro amico Marco non abbiamo voglia di stare a casa per cui mettiamo in piedi un giretto senza troppe pretese in un posto dove sembra siano stati tutti tranne noi e pochi altri. Veramente avevamo in mente anche un altro giro preso dai più famosi escursionisti sotto l’acqua del sito (l’equazione pioggia= “Girovagandi”, una certezze!), ma lì già pioveva per cui cambiamo meta immediatamente e andiamo alla famosissima e gettonatissima Foisc, tra l’altro di acqua non ne abbiamo presa se non pochissime gocce in discesa.
Non piove ma non si vede un tubo. Partiamo da Brugnasco come si fa in inverno, ma forse sarebbe stato meglio partire da Madrano ma, non avendo trovato posto per l’auto saliamo ancora un poco.
Spiegare l’itinerario mi sembra ridicolo ma tanto per dare un’idea del giro che abbiamo fatto…dopo Ce di Fuori abbiamo continuato per Pian Toi dove la casa l’abbiamo visto solo tornando. Da li, visto che era presto abbiamo pensato di proseguire per il Lago Ritom ma quando, a un bivio successivo ci siamo accorti che avremmo dovuto scendere troppo, abbiamo virato direttamente verso la Foisc. Il sentierino sotto i paravalanghe probabilmente sarebbe stato anche panoramico ma tra la nebbia e il vento gelido che si è alzato abbiamo camminato sempre a testa bassa. Quando ormai disperavamo di arrivare e meditavamo di fermarci per coprirci vediamo una staccionata e il pannello del rifugio. Purtroppo nessuno ci ha preceduto, per cui il tepore provato appena entrati svanisce quasi subito. Non essendo troppo amanti di lunghe bivaccate in rifugio non accendiamo la stufa e mangiamo i nostri panini imbacuccandoci per bene. Diamo una scorsa al libro del rifugio e così troviamo innumerevoli nomi di persone note, lasciamo anche la nostra firma, dopo di che usciamo. Ora che il vento si è calmato fa anche più caldo che all’interno.
Saliamo alla ricerca della croce ma abbiamo trovato solo un moncherino che pensiamo sia ciò che ne rimane. E’ sempre presto e il tempo non è cambiato per cui decidiamo di allungare un poco la discesa scendendo al lago Ritom così i due Marchi si guardano la diga, costruzioni che sembra sempre affascinarli!
Torniamo quindi al bivio della mattina dove avevamo scelto di non scendere e con lo stesso percorso, vedendo ora qualcosa più di prima, la casa di Pian Toi ad esempio, torniamo a Ce di Fuori. Pensavamo di scendere a Madrano ma comincia a gocciolare e di nuovo vento, per cui decidiamo di non tirare troppo la corda e torniamo alla macchina direttamente.
Beh tutto sommato è andata bene, alla Foisc ci siamo stati anche noi. I panorami tanto decantati saranno per una prossima volta!
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