Presanella 3558 m - Via Monte Nero
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Finalmente ci siamo, sembra che per qualche giorno in Trentino le previsioni siano buone per cui ne approfittiamo per fare qualche giorno di ferie.
Mercoledì’ mattina alle prime luci siamo al posteggio prima del ponte per Malga Vallina d’Amola e siamo nella nebbia, perfetto…già arrivare qui in macchina non è stato semplice tra il buio e la nebbia, che le previsioni siano cannate? E’ vero che questa valle è una delle più sfortunate del Trentino però…
Pochi metri e grazie al cielo siamo al sole e la giornata sembra splendida, le nebbie per il momento sono ferme più in basso. In circa 50 minuti raggiungiamo il Rifugio Segantini per il ripido sentiero 211, Oscar Collini.
Sosta caffè perché in valle non abbiamo trovato nulla di aperto, già se la prendono comoda in alta stagione figuriamoci adesso!
In rifugio vediamo gironzolare Egidio Bonapace, guida alpina, gestore del rifugio e uno dei fautori di questo ripristino di salita alla Presanella. Cogliamo quindi l’occasione per chiedere altre info. Egidio ben felice di ciò, ci spiega tutto per bene, ci fa vedere le foto e ci “ordina” di goderci la giornata poiché è una delle poche della stagione. Inoltre, da questa via, sembra che siamo tra i pochi italiani saliti in cima quest’anno, in cui tra l’altro decorrono i 150 anni dalla prima salita alla Presanella.
Sono trascorsi circa vent’anni dalle ultime salite passando dal Monte Nero a causa della pericolosità del canale che portava alla Bocchetta, 200 m circa di salita sotto costante caduta massi. Ora la salita è stata spostata più a sx e messa in sicurezza con catene e pioli. La breve ferrata non va sottovalutata e richiede il kit completo, specialmente ora o a inizio stagione quando nei punti in ombra si possono trovare nevischio e ghiaccio.
Dietro il rifugio parte la bollatura bianca e rossa che porta a risalire una facile morena. Poco dopo il suo termine i bolli finiscono. Si continua, stando a sx e seguendo dei piccoli ometti, andando a scavalcare due risalti pietrosi. Si risale quindi la Vedretta di Monte Nero, noi stupidamente non abbiamo calzato i ramponi e ciò, specialmente nel tratto terminale ci ha rallentato un poco. Al termine della vedretta ricompaiono i bolli e inizia la ferratina.
Breve ma da non sottovalutare. Valicata la bocchetta, si scende sulla Vedretta di Nardis Orientale e i bolli riscompaiono. Procediamo quindi con un lungo traverso rimanendo paralleli alle pareti alla nostra dx, fare attenzione a eventuali scariche. Raggiungiamo quindi la testata della valle, dove ricompaiono i bolli in corrispondenza di alcune placche attrezzate con moschettoni e anelli utili soprattutto in discesa. Saliamo agevolmente e ritorniamo su neve, alterniamo ora tratti innevati a tratti in pietraia fino ad avvistare il bivacco Orobica che si raggiunge scendendo e risalendo un breve tratto attrezzato denominato “I caminetti”.
Arriviamo così al bivacco, dove facciamo una breve sosta e lasciamo gli zaini. Ancora una mezz’oretta di salita e siamo in cima! Il cielo nel frattempo si è un po’ velato e vediamo che le nebbie, sul versante nord del Monte Nero hanno raggiunto la base della ferrata, tutto nella norma per quella valle!
Dopo le doverose foto di vetta torniamo facendo moltissima attenzione a non scivolare, anche i ramponi non fanno una gran presa!
Altra breve sosta al bivacco e poi ritorno per la stessa via.
Al termine della ferrata entriamo nella nebbia che rimarrà con noi fino a fine giornata ormai!
Sosta al rifugio, soprattutto per far vedere che siamo tornati sani e salvi. Birra, ci complimentiamo con Egidio per il ripristino di questa salita davvero molto bella.
Per il ritorno alla macchina scegliamo il sentiero più dolce anche se leggermente più lungo, il 211B “Michele Mattasoglio”, nella speranza di preservare un poco le ginocchia!
P.S.: La traccia GPS è stata un po' corretta perchè ha dato qualche segno di squilibrio!
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