Cresta Kuffner Piz Palù

laura alle quattro e qualche minuto siamo già in marcia, la temperatura è di otto gradi...
Quando arriviamo sul ghiacciaio la neve è pessima, non c'è stato rigelo e si sprofonda.
Superiamo in fretta sia la zona a rischio scariche che quella dei crepacci e iniziamo a spostarci verso destra per arrivare alla Kuffner, dove vediamo già un paio di lucine.
Per arrivare alle rocce dobbiamo superare un labirinto di crepacci, su ponti di neve molle e solo quando mettiamo piede sulle roccette torniamo a respirare.
I primi tiri sono passaggi semplici, II e III grado..peccato che stamattina siano verglassati e simili ad una pista di pattinaggio, quindi abbandoniamo l'idea di salire in conserva e cominciamo a posizionare qualche friend.
Le condizioni non sono proprio invernali, ma poco ci manca. Procediamo un pò più lentamente del previsto ma senza grossi problemi.
Superiamo un paio di tratti delicati su neve e placche e un paio di passaggi impegnativi, siamo a nord e fa freddo, quando finalmente arriviamo al sole, ci concediamo una pausa.
Sulla neve ci sono le tracce di chi ci precede.
Riprendiamo a salire, ci aspetta il passaggio più impegnativo della via, un V+ , come dice qualcuno, un passaggio bulder, da fare di forza e senza troppo pensare.
Quando arriviamo nei pressi della placca in questione, vediamo la cordata che ci precede...hanno colonizzato la zona e bloccano il passaggio.
Attendiamo pazienti...
Il tempo passa, ma la cordata non si muove, ci avviciniamo e, tra parole in tedesco, inglese e slovacco, chiediamo se possiamo essere d'aiuto...il primo di cordata è bloccato dalle corde incastrate e il secondo non riesce a salire. 
Proviamo a sbloccare le corde, ma sono incastrate in alto, in un punto da raggiungere senza protezione...lasciamo perdere.
Chiediamo alla cordata se vogliono  la Rega...uno dice sì...l'altro dice no, non vuole pagare il soccorso.
A questo punto, il secondo di cordata decide di salire con il prusic e il tblock, scendo e torno da Ivan ed insieme ci mettiamo ad osservare il tentativo di salita...ciò che vediamo non è rassicurante, quindi fatte un paio di considerazioni, chiamo la Rega.
A causa di un disguido tecnico (l'applicazione dedicata sul telefono, manda alla centrale una posizione sbagliata), i soccorsi arrivano dopo quasi un'ora, nel frattempo il secondo di cordata è riuscito a passare la placca, ma stremato è fermo e non raggiunge il compagno.
Quando finalmente arriva l'elicottero, il soccorritore scende da noi, gli spieghiamo la situazione e, ovviamente, ci viene risposto che la vita vale molto di più del costo di un volo e che quindi, volenti o nolenti, i due alpinisti verranno portati giù; ne siamo felici.
A questo punto però sono le 15.30, siamo fermi da tre ore e per arrivare alla fine della via ci vorrebbe ancora un'ora abbondante, su una cresta innevata e non semplicissima, più il tempo per discesa...quindi quando ci viene proposto di scendere con l'elicottero, valutiamo che sia la cosa giusta da fare ed accettiamo il passaggio.
In tre secondi esatti, ci troviamo attaccati al cavo a volteggiare nell'anfiteatro del Bernina...
L'elicottero ci porta su un pianoro, dove il paramedico ci aspetta, e riparte per il recupero dei due, che poi porta giù una alla volta...sono stravolti.
Mentre il medico li visita noi saliamo sull'elicottero per tornare al rifugio Diavolezza, dove ci aspettano alcuni amici: salutiamo il paramedico ed il medico e i due alpinisti...che ironia della sorte non ci salutano neanche...
L'ultima funivia è già partita...fa niente, finiamo la giornata scendendo per le piste in compagnia di chi ci ha pazientemente aspettato.

ah...la cresta è bella e molto interessante...la rifaremo senz'altro...per il resto che dire...ognuno tragga le proprie conclusioni.