Monte Due Mani, 1667 m.
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La domenica non è il giorno che preferisco per andare in montagna. Avevo in programma una gita di due giorni, venerdì e sabato, ma l'instabilità del tempo mi ha indotto a rimandarla ( e forse anche questa settimana sarà così).
Allora ho deciso di anticipare questa escursione che avevo programmato per l'autunno.
Sul Due Mani ero stato solo una volta, dalla strada per Morterone, ora voglio esplorare anche gli altri versanti.
Oggi il tempo è buono, fresco e con qualche nuvola.
Arrivato alla fermata di Casere del Bus, risalgo la prima strada a destra, passando davanti al rudere di un grande edificio; poco dopo vedo a destra l'indicazione per il Due Mani.
Risalgo la stradina che gira a destra, e termina ad una baita; il proprietario mi dice che il sentiero passa poco sotto, iniziava poco prima in corrispondenza di una sbarra; seguendo le sue indicazioni mi abbasso nel prato, dove mi passano davanti velocemente tre camosci, mi sposto a sinistra e trovo il sentiero che sale nel bosco.
Questo sentiero è evidentemente abbandonato, non ci sono segnali, e dopo un po' si perde tra gli alberi.
Proseguo la salita per vaghe tracce fino a trovare un sentiero più bello e segnato da bolli.
Salendo ancora mi avvicino ad un canalone, dove c'è un bivio; la traccia di destra si inoltra nel canalone tra la folta vegetazione, secondo le carte dovrebbe portare in breve tempo alla Foppa, ma non è molto invitante.
Prendo allora il sentiero di sinistra che, più o meno pianeggiante, aggira un cocuzzolo sbucando nella conca delle Foppe, dove arriva anche una comoda stradina.
Qui un signore che stà raccogliendo spinaci selvatici (ottimi da mangiare!) mi indica il percorso da seguire per la cima. Raggiungo l'ultima baita, dove c'è una fontana, e faccio una sosta; fino a qui 1 ora e 25 minuti.
Dopo essermi riposato e aver bevuto, riprendo la salita seguendo la stradina, trovando dopo pochi minuti a sinistra la freccia per il Due mani. Il sentiero qui è più comodo, il bosco meno fitto alternato a piccole radure; salendo il sentiero è sempre più invaso dalla vegetazione, ed all'improvviso ci si trova in cima allo Zucco di Desio. Una breve discesa, poi la salita finale per il Monte Due Mani, 1 ora e 10 minuti dalla fontana.
Il cielo si è rannuvolato, e sui monti vicini torreggiano grossi cumuli; l'aria è fresca e, stranamente, sento il bisogno di coprirmi. Gli escursionisti che arrivano dalla ferrata, invece, dicono di aver trovato molto caldo.
Approffitto del basamento del bivacco per fare la mia sosta e pranzare, ma non mi fermo molto, non conosco la strada per la discesa, e rischio di perderci del tempo per trovarla; farò altre soste durante la discesa.
Scendo il ripido versante Est fino alla Bocchetta di Desio, e da qui scendo a sinistra fino ad una stradina pianeggiante; a destra o a sinistra? dopo aver consultato le carte proseguo verso destra lungo questa stradina lunga ed interminabile; non vedo sentieri che tagliano i tornanti, e quando ne vedo uno, non c'è tornante, per cui preferisco la sicurezza della strada.
Faccio altre due brevi soste lungo il percorso, traverso un torrente, e mi ritrovo alle Casere, e poco dopo alla fermata dell'autobus.
Manca ancora un'ora, ne approffitto per raggiungere Balisio ed acquistare un'ottimo formaggio in uno dei due negozi.
Oggi ho scoperto un nuovo pezzo di mondo, e spero sia lo stesso per le prossime uscite.
Ciao
Stefano
Allora ho deciso di anticipare questa escursione che avevo programmato per l'autunno.
Sul Due Mani ero stato solo una volta, dalla strada per Morterone, ora voglio esplorare anche gli altri versanti.
Oggi il tempo è buono, fresco e con qualche nuvola.
Arrivato alla fermata di Casere del Bus, risalgo la prima strada a destra, passando davanti al rudere di un grande edificio; poco dopo vedo a destra l'indicazione per il Due Mani.
Risalgo la stradina che gira a destra, e termina ad una baita; il proprietario mi dice che il sentiero passa poco sotto, iniziava poco prima in corrispondenza di una sbarra; seguendo le sue indicazioni mi abbasso nel prato, dove mi passano davanti velocemente tre camosci, mi sposto a sinistra e trovo il sentiero che sale nel bosco.
Questo sentiero è evidentemente abbandonato, non ci sono segnali, e dopo un po' si perde tra gli alberi.
Proseguo la salita per vaghe tracce fino a trovare un sentiero più bello e segnato da bolli.
Salendo ancora mi avvicino ad un canalone, dove c'è un bivio; la traccia di destra si inoltra nel canalone tra la folta vegetazione, secondo le carte dovrebbe portare in breve tempo alla Foppa, ma non è molto invitante.
Prendo allora il sentiero di sinistra che, più o meno pianeggiante, aggira un cocuzzolo sbucando nella conca delle Foppe, dove arriva anche una comoda stradina.
Qui un signore che stà raccogliendo spinaci selvatici (ottimi da mangiare!) mi indica il percorso da seguire per la cima. Raggiungo l'ultima baita, dove c'è una fontana, e faccio una sosta; fino a qui 1 ora e 25 minuti.
Dopo essermi riposato e aver bevuto, riprendo la salita seguendo la stradina, trovando dopo pochi minuti a sinistra la freccia per il Due mani. Il sentiero qui è più comodo, il bosco meno fitto alternato a piccole radure; salendo il sentiero è sempre più invaso dalla vegetazione, ed all'improvviso ci si trova in cima allo Zucco di Desio. Una breve discesa, poi la salita finale per il Monte Due Mani, 1 ora e 10 minuti dalla fontana.
Il cielo si è rannuvolato, e sui monti vicini torreggiano grossi cumuli; l'aria è fresca e, stranamente, sento il bisogno di coprirmi. Gli escursionisti che arrivano dalla ferrata, invece, dicono di aver trovato molto caldo.
Approffitto del basamento del bivacco per fare la mia sosta e pranzare, ma non mi fermo molto, non conosco la strada per la discesa, e rischio di perderci del tempo per trovarla; farò altre soste durante la discesa.
Scendo il ripido versante Est fino alla Bocchetta di Desio, e da qui scendo a sinistra fino ad una stradina pianeggiante; a destra o a sinistra? dopo aver consultato le carte proseguo verso destra lungo questa stradina lunga ed interminabile; non vedo sentieri che tagliano i tornanti, e quando ne vedo uno, non c'è tornante, per cui preferisco la sicurezza della strada.
Faccio altre due brevi soste lungo il percorso, traverso un torrente, e mi ritrovo alle Casere, e poco dopo alla fermata dell'autobus.
Manca ancora un'ora, ne approffitto per raggiungere Balisio ed acquistare un'ottimo formaggio in uno dei due negozi.
Oggi ho scoperto un nuovo pezzo di mondo, e spero sia lo stesso per le prossime uscite.
Ciao
Stefano
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stefano58

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