Val Maira: Chersogno 3026 m - Rocca Marchisia 3072 m e Pelvo d'Elva 3064 m


Publiziert von cristina , 29. Juli 2014 um 11:31. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:26 Juli 2014
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Strecke:Borgata Campiglione-Chiotti-Colle di Chiosso-Fonte Nera-Bivacco Bonfante/Bivacco Bonfante-Fonte Nera-Chersogno/Bivacco Bonfante-Rocca Marchisia-Colle Segneres-Lago Camoscera-Canalino-Pelvo d'Elva-Lago Camosere-Bivacco Bonfante
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A7 fino all'incrocio con A21. A21 fino a Asti Est. A33 fino a Alba, poi Bra, Savigliano, Saluzzo, Costigliole Saluzzo, Busca, Dronero. Proseguire lungo la valle fino a Prazzo, svoltae a sx per San Michele. Ancora 6km di strada stretta per raggiungere la Borgata Campiglione (pochi posti).
Kartennummer:Chaminar in Val Maira di Bruno Rosano 1:20.000

Questo report è un po' più lungo del solito, ma ho voluto rendervi partecipi di quanto è successo al bivacco, se qualcuno ha dei commenti da fare...

Ultimo fine settimana di Luglio, ennesimo fine settima perturbato.

Questo week doveva essere un’uscita Cai, morta sul nascere per presupposta inagibilità del rifugio. Escursione spostata in altro luogo, ma essendo d’impegno leggermente maggiore le iscrizioni latitano, escursione quindi annullata e ai pochi superstiti proponiamo qualcosa che a noi sembra allettante e per loro fattibile. Purtroppo ci sbagliamo e alla fine rimangono solo tre persone. All’ultimo momento una dei tre ha un contrattempo per cui rimaniamo in quattro, alla faccia dell’escursione Cai, andiamo sempre peggio!

A questo punto si decide la meta in base al meteo che in settimana ci consiglia l’ovest. Proponiamo il pernottamento al bivacco Bonfante alle Camoscere con la salita a tre più o meno facili tremila. Proposta accettata e quindi si parte.

Sabato mattina partiamo con una pioggia torrenziale ma mano mano che ci spostiamo a ovest l’intensità cala fino a smettere.

Una pioggerella leggera riprende poco prima del posteggio, alla Borgata Campiglione di San Michele di Prazzo. Il tempo di coprirci e coprire gli zaini e smette.

Saliamo nella nebbia, più locals ci fermano per chiederci dove stiamo andando con quel tempo, sconfortati da questa inesistente estate.

La camminata è tranquillissima. Raggiungiamo gli alpeggi di Chiotti con una sterrata e in seguito per sentiero saliamo al colle di Chiosso. Leggera discesa e poi risalita. A dieci minuti circa dal bivacco c’è la sorgente Fonte Nera (acqua potabile). Il rubinetto davanti al bivacco porta acqua dal lago delle Camosere, utile solo se bollita. La giornata è umida ma non calda. Ogni tanto qualche squarcio ci fa ben sperare in un miglioramento anticipato ma arriviamo al bivacco ancora nella nebbia.

Prendiamo posto e mangiamo in attesa di qualche squarcio più deciso.

Appena ciò accade usciamo, direzione Chersogno. Si ritorna alla Fonte Nera e ai cartelli che danno la salita alla cima a 1.30 h. In verità è un po’ meno. Si attraversa un pratone e in traverso, spesso un tratto su neve, si arriva alla parte più faticosa della salita. Un ripidissimo tratto molto a sfasciumi di sassi e terra porta al colletto dove, svoltando a sx, su terreno più stabile, in circa 15-20 minuti si raggiunge la cima. Il panorama sarebbe grandioso ma dobbiamo accontentarci di quello che nebbie e nuvole ci fanno vedere.

Facciamo una bella sosta in cima dopo di che velocemente torniamo al bivacco. Siamo ancora soli.

Un’occhiata ai cartelli segnavia con i tempi ci fa rivedere il programma per domani. Ernesto non ha il nostro passo e il giro previsto per lui sarebbe troppo lungo per cui volendo regalargli un altro 3000 rivediamo i programmi in modo da poterci dividere senza problemi. Fatti i piani, facciamo un altro giretto verso il lago delle Camoscere in modo da arrivare all’ora di cena.

Poco dopo il ritorno in bivacco arriva una coppia di ragazzi. Ci sistemiamo per la cena e contemporaneamente cominciano ad arrivare dei gruppetti di ragazzini. Alla spicciolata ne arriveranno, non sto dicendo scemate, ma ne arriveranno ben 50 accompagnati da un unico adulto (prete o educatore non abbiamo capito). Sono le 20 e  sono partiti alle 15 da San Michele. Siamo a 2634 m e fa un bel freddo e loro sono in tuta da ginnastica e scarpe da tennis. Il bivacco è un dodici posti e hanno solo due micro tendine. La loro intenzione è, come ci dice l’accompagnatore dormire in bivacco come fanno da 14 anni.

Ora, mi dico, poi si parla di incidenti in montagna e sembra che sia la montagna che se la prende con noi. Ma come si fa a portare 50 bambini, 12-14 anni e 4 o 5 un po’ più grandi a passare una notte in un bivacco da 12, che per altro poteva essere già pieno senza pensare che magari la notte avrebbero dovuta passare all’esterno? La risposta è stata: il Cai di Bra (proprietario del bivacco) lo sapeva e ha avvisato in internet,  sono 14 anni che facciamo questa cosa e se fosse stato al completo saremmo scesi!

Partendo dal presupposto che non si va in 50 a dormire dove alla meno peggio ci si può stare in 20, che un bivacco non si prenota, come puoi pensare alle 20 di ritornare a valle quando hai dietro dei ragazzini che manco si reggono in piedi? Vogliamo parlare poi dell’abbigliamento? Tute di cotone e scarpe da tennis e il giorno dopo dovranno salire al Chersogno? Ma che razza di educazione sta dando a questi giovani?

Potete immaginare come abbiamo passato la notte. I 12° del bivacco di pomeriggio si sono trasformati in 30° la mattina successiva con tanto di finestre aperte! E poi è la montagna assassina! Rischiavamo di morire soffocati!

Va beh dopo una notte che forse per la levataccia di sabato io non ho sofferto più di tanto alle 6.00 siamo in piedi. Il dilemma è scendere dalla branda senza calpestare nessuno, facciamo un po’ di casino e cominciano a muoversi un po’ tutti anche se con estrema lentezza, si sa quando non si è abituati a questo tipo di cose ora che si comincia a connettere su cosa fare e come i tempi si dilatano.

Portiamo tutto all’esterno e ci prepariamo la colazione e partiamo direzione Marchisie.

Ritorniamo alla Fonte Nera e prendiamo il ripido sentiero per il Colle delle Sagneres. Dopo una prima ripida salita si entra in un bel vallone dove si tira un attimo di respiro. Deviamo a sx, su un sasso c’è un bollo giallo e rosso con indicazione SR. Saliamo ripidamente seguendo gli ometti e ci portiamo sulla cresta. Ernesto è lento, non ha il nostro passo e in aggiunta la notte praticamente insonne all’esterno del bivacco non ha giovato. Avendo il sacco a pelo si è offerto di dormire all’esterno cedendo il posto letto ai ragazzini, non avendo però né un materassino né una copertura, la notte a 2634 m sotto le stelle non è stata granché gradevole!

Raggiungiamo lentamente e faticosamente le Marchisie, la montagna ha due cime più o meno della stessa altezza distanti 5 minuti una dall’altra.

Dopo una bella sosta scendiamo insieme la parte più impegnativa dopo di che ci dividiamo. Ernesto torna al bivacco noi ci dirigiamo verso il Colle delle Sagneres.

La discesa sul versante della Valle di Bellino è piuttosto infelice. Dopo un primo tratto abbastanza agevole si entra in un’infida e molto mossa pietraia, qualche raro ometto dà la vaga idea della direzione da tenere. Raggiungiamo i ruderi della miniera d’oro e un sentierino ci porta verso i pratoni del vallone. La nostra intenzione è di scendere fino al limite della pietraia e avendo preso dei punti di riferimento, dirigerci verso il lago Camoscera cercando di perdere meno quota possibile, di fatto, con i vari sali scendi non so quando avremo risparmiato. Raggiunto il lago, seguiamo brevemente il sentiero bollato per poi svoltare a dx per andare a prendere il canalino che ci porterà sul Pelvo d’Elva. La salita è indicata da sbiaditi bolli rossi e ometti. Il canale non è in condizioni ottimali, molto mosso e bagnato. In due punti le nostre scarse doti alpinistiche vengono messe sotto serie prove ma riusciamo a districarci in qualche maniera e quindi a uscire dal canale. Una bella serie di tornanti su pietraia ci porta quindi in cima al Pelvo.

Siamo perfettamente nei tempi ma il meteo sembra in via di peggioramento. Sostiamo una mezz’oretta in cima dopo di che torniamo all’imbocco del canale e proseguiamo su un sentierino a mezza costa segnato con ometti. Perdiamo la traccia perché ci sono sia degli ometti che scendono sia degli ometti che salgono, quelli che dovremo seguire noi. L’ometto che indica la svolta è crollato e noi passando abbiamo proseguito diritto. Per fortuna Marco si rende conto che stiamo scendendo troppo per cui veloce dietro front alla ricerca del bivio che si trova nei pressi di un masso che potrebbe servire da riparo in caso di pioggia. Svoltiamo e risaliamo leggermente. Il sentiero poi spiana, passa sotto le Camoscere e arriva al colle dove si è a vista sia del lago delle Camoscere sia del bivacco. Veloce discesa e arrivo al bivacco dove ritroviamo Ernesto e non i 50 ragazzini, meno male!

Sosta pranzo e mentre il tempo torna a migliorare riprendiamo la via del ritorno, su un sentiero che anche se è lo stesso di sabato per noi è completamente nuovo non avendo visto un tubo mentre salivamo!

A parte l’infelice nottata il divertimento è stato parecchio. Ernesto è una bella sagoma, non vi dico cosa aveva nello zaino, era pronto a passare una settimana in bivacco. Viste poi le prospettive dell’ennesimo fine settimana instabile tre 3.000 sono stati un gran lusso!

Il PD- sta a indicare la salita al Pelvo d'Elva dal canalino. La salita dal Colle della Bicocca è anche quello un PD- con tratti attrezzati mentre la salita, per noi discesa, dal bivacco Bonfante è una F anche se il tratto che passa sotto le Camoscere è da fare con attenzione.


Tourengänger: cristina, Marco27
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 21545.gpx Salita al bivacco
 21546.gpx Salita al Chersogno
 21547.gpx Rocca Marchisia e Pelvo d'Elva

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Kommentare (26)


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Daniele hat gesagt:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 11:48
Uno va a dormire in un bivacco per stare lontano dalla folla... e invece...

Bel giretto.
Ciao
Daniele

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 11:52
Quello è stato il pensiero dei signori che ci hanno visto partire alla mattina e nel pomeriggio hanno visto passare la banda...noi di pensieri ne abbiamo avuti ben altri!

Daniele hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 12:19
Ah ah....
posso immaginare la reazione di "qualcuno" di voi.... :-)

Marco27 hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 13:10
:-) e come puoi ben immaginare, il fatto di aver a che fare con un prete non mi ha impedito di renderlo partecipe dei miei pensieri.....

Daniele hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 14:23
La scena da sola avrebbe giustificato la trasferta fino in Val Maira... :-D

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 14:25
...e alla mattina quando abbiamo cominciato ad uscire dal bivacco...scene da candid camera :-)

Daniele hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 14:26
Mi vedo Marco che scendendo dalla branda pesta i maroni al don...

Marco27 hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 14:27
Senza andare fin la, è sufficiente che tu venga qui in ufficio: si replica quasi giornalmente... :-D

numbers hat gesagt:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 12:31
In effetti da come l'hai raccontata mi sembra, quello dell' "educatore" ,
un comportamento quantomeno "sconsiderato".
Va bene voler aggregare i ragazzini, fargli far gruppo, con esperienze formative, un po al di fuori di quello che oggi fanno abitualmente.
Va bene riportarli ai sani valori della natura, dell'avventura e delle impagabili emozioni che il "gruppo" regala.....
Ma un minimo di preparazione tecnica e di materiali mi sembrano comunque indispensabili, insegnare Loro anche ad essere adeguatamente preparati alle situazioni che andiamo ad affrontare nella vita
mi sembra davvero importante.

Ciao

Mario

Marco27 hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 13:11
E da qualsiasi parte la giriamo, in un bivacco da 12 in quasi 60 non si può stare. Punto.

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 13:23
La riposta di un ragazzino è stata "non abbiamo 2 anni e dobbiamo fare le nostre esperienze...". Esperienze costruttive però. E quindi insegnare loro che non si deve organizzare una serata in un bivacco da 12 andandoci in 50, che non si arriva alle 20 stremati, senza un'attrezzatura adeguata per stare anche all'esterno del bivacco e che in montagna, per quanto non si pretenda che dei ragazzini abbiano un abbigliamento tecnico, si deve avere almeno una giacca a vento e un paio di scarponcini anche perchè il giorno dopo sono saliti su un 3000 che benchè escursionistico ha un tratto esposto e un canaletto franoso da salire.

Inoltre 50 ragazzini sotto la supervisione di un solo adulto e 3-4 sedicenni mi sembra una vera mancanza di responsabilità.

Ciao Cri

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 22:24
Come darti torto, Mario?
Ma che storie del menga però...
Ciaux

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 13:40
50 ragazzini non sono un gruppo ma un "orda"......il gruppo finisce quando il numero dei componenti non ti permette di avere un rapporto "umano" con tutti.
Dietro 50 ragazzini ci stanno 100 genitori che si sono tolti dalle palle per il week end i loro figli.......affidandoli al "diseducatore" di turno!

Ciao
Aldo

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 14:06
Quando li abbiamo visti arrivare non potevamo crederci, 50 ragazzini...ancora adesso mi chiedo come si possa organizzare una cosa del genere e lo fanno tutti gli anni per cui pensano di fare una cosa giusta.

In ogni caso una lettera al Cai che ha in gestione il bivacco partirà visto che sono al corrente del ritrovo ma forse non sanno in quanti partecipano!

Ciao Cri

Marco27 hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 14:31
"il gruppo finisce quando il numero dei componenti non ti permette di avere un rapporto umano con tutti"
Questa tua frase andrebbe incisa su targhe in bronzo e esposta in tutte le sezioni Cai della penisola, ma purtroppo la qualità delle attività viene quasi ovunque misurata in "pulman".....

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 22:26
Aldo, ti quoto abbestia!

andrea62 hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Juli 2014 um 10:08
Quoto pure io.

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 19:09
Ciao,per quanto riguarda il fatto del bivacco,mi mancano le parole,ma ormai, al giorno d'oggi non mi stupisco più di niente!!!Invece per quanto riguarda la gita,vi avevo già scritto di avere un debole per due (ora diventate tre) cime da voi salite!!!Complimenti veramente un bel giro in luoghi stupendi,spero di replicarlo un giorno,magari senza incontrare............Ciao ALE

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Juli 2014 um 08:48
Penso che il bivacco sia più o meno ben frequentato in quanto rimane in quella corona di 3000 da lì accessibilissimi tutti e tre in giornata, volendo anche dal basso...non a quei livelli però!

Ciao Cri

Menek hat gesagt:
Gesendet am 29. Juli 2014 um 22:21
Direi gran bel giro e montagne di tutto rispetto!
Ciao Ragazzi

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Juli 2014 um 08:48
Peccato siano tanto lontano, basterebbe finissero l'autostrada...

Ciao Cri

Francesco hat gesagt:
Gesendet am 30. Juli 2014 um 08:48
... Bellissima val Maira,il tragicomico racconto ha messo un po in ombra cose ben piu belle: una splendida valle e un tour molto interessante,come sempre bravissimi.... dai.... suvvia, è tutta esperienza. Non tutti hanno una scuola cai,personalmente ho accompagnato in qualche notturna i ragazzi dell'oratorio......non erano cosi sprovveduto....forse xkè non sono un prete.
Ciao

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. Juli 2014 um 08:56
Non si tratta di fare corsi o altro, basterebbe un po' di buon senso....

Ciao Cri

gbal hat gesagt:
Gesendet am 2. August 2014 um 22:49
Che dire? Per la gita ed il percorso: deve essere affascinante e la Val Maira ha una gran fama. Per i 50 ragazzini con accompagnatore....no comment! Hai già detto tutto tu.
Quanto a Ernesto.....l'importanza di chiamarsi Ernesto è nota da un pezzo.
Complimenti.

Panoramix hat gesagt:
Gesendet am 18. August 2014 um 12:51
Tiriamo le somme ...
1) Il sito del CAI di Bra contiene utili avvisi
2) Possono esserci degli imprevisti nel decidere di andare a dormire in un bivacco nel fine settimana
Scherzi a parte ... avete tutta la mia solidarieta'.
Aggiungo 2 cose:
- il 13 - 14 agosto un bivacco in Val d' Aosta era occupato per allestire il passaggio di una gara di trail.
Hanno messo l' avviso oltre alle pro-loco comunali anche all' inizio di tutti i sentieri di accesso al bivacco gia' dalla meta' di luglio.
- Nel 2008 in 3 con una guida alpina siamo saliti ad un bivacco da 12 posti (sempre in Val d' Aosta) ... " ... ci vanno in pochi ... "
dice la guida ... grande quindi anche la sua sorpresa nel vedere fin da lontano movimenti intorno al bivacco ... Arriviamo e ci troviamo una ventina di ragazzi e un 7 - 8 adulti che avevano deciso di pernottare ... Per quanta buona volonta' si potesse mettere non si poteva proprio starci tutti ... la guida ha garbatamente fatto notare la cosa ... e non e' stato difficile convincere una buona meta' del gruppo a scendere a valle. Alla fine abbiamo dormito in 18 e nessuno ha protestato quando in piena notte ci siamo preparati per la nostra uscita ...
Ora che mi viene in mente non era un fine settimana ... insomma gli imprevisti ci sono sempre

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. August 2014 um 08:39
E' vero che scegliere un bivacco può comportare degli imprevisti ma dal mio punto di vista non si può pensare di andare a penottare in 50 in un posto da 12 o come anche nel tuo caso in 30.

In Val d'Aosta ci è capitato di stare in un cubilotto da 12 in 17 o 19 non ricordo e un paio di persone hanno dormito fuori ma semplicemente perchè gruppetti diversi avevano deciso di andare lì quel week end e non che in 19 siamo partiti di proposito per dormire lì!

Poi è assurdo arrivare alle 20 con ragazzini infreddoliti e mal vestiti a 2600 m e rispondere che se proprio non ci fossero stati sarebbero tornati a valle, è contro ogni tipo di responsabilità!


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