Tartano: in attraversata dalla Val Budria alla valle di Lemma
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Lunga gita che conduce a raggiungere un tratto del sentiero (G.V.O. Gran Via delle Orobie) che attraversa tutte le Alpi Orobie dal M.Legnone all'aprica lungo il versante valtellinese. Già la G.V.O. è un'alta via per molti motivi (mancanza di punti d'appoggio, assenza di manutenzione, aleatorietà della segnaletica,...) del tutto dimenticata nella sua interezza, ma quando si tratta delle sue vie di accesso intermedie, si passa ad un escursionismo di ricerca del percorso. I sentieri riconoscibili e le numerose tracce non mancano, ma talora occorre intuito ed esperienza per collegarli a dovere. Naturalmente si rende indispensabile una buona visibilità lungo il percorso, stante anche il fatto che la cartografia è spesso carente imprecisa ed obsoleta e che recenti pubblicazioni sono da valutare con prudenza. Lungo questo percorso - molto panoramico sul versante retico dell'area Masino-Disgrazia - si attraversano alpeggi ancora caricati stagionalmente e non è raro incontrare gruppi di grossi ungulati selvatici; molto interessante anche la tipica flora alpina.
Dal parcheggio in contrada Biorca 1140m si percorre la strada bianca, senza mai attraversare il torrente, fino al suo termine presso la contrada Bagini 1310m. Si prosegue nella stessa direzione lungo una vecchia mulattiera che va a raggiungere gli ultimi alpeggi (attualmente il percorso è stato abbandonato a favore di un tratturo carrabile sul versante opposto della valle); oltrepassate le baite di Q1402m (Brata), Q1502m (Baitani), Q1478m , Q1488m (Baitùu) e Q 1505m, si raggiunge il fondovalle sbarrato da una bastionata rocciosa solcata da diverse cascate. Ci si deve quindi dirigere verso destra (Ovest) a cercare una traccia che - con lunghi traversi nella boscaglia di ontani - permette di oltrepassare il salto roccioso; una serie di ripide gradinate permette - da ultimo - di raggiungere il terrazzo pascolivo di Saröden 1974m. La cartografia indica la presenza di un sentiero che, dalla stazione a monte della teleferica di servizio all'alpe, prosegue con un traverso ascendente a sinistra fino a collegarsi con la G.V.O.: in realtà sul terreno questo non è immediatamente riscontrabile. Conviene quindi proseguire la salita sopra Saröden fin quasi a raggiungere i ruderi (visibili) del baitello Bögia 2024m: da qui un sentierino esile pianeggiante si porta a raggiungere una traccia più battuta (G.V.O. - pochissime segnalazioni a vernice) che attraversa la testata della valle . Oltrepassata la costolatura sassosa sulla verticale del Pizzo del Vento 2235m, si scende in una conca erbosa dove sono visibili i residui di due laghetti ormai interrati; si prosegue di nuovo in salita per poi svoltare verso destra in una ripida valletta che converge nello stretto passaggio della Bocchetta dei Laghi 2202m. Una veloce discesa - guidata da picchetti segnavia - conduce attraverso i pascoli alti di Sona ad una baita isolata; mantenendo la direzione Nord, si trova una buona traccia (non cartografata) che a saliscendi in un bellissimo e rado bosco si porta a raggiungere il poggio della Casera di Val Laùur 1886m. Un picchetto posto a valle, nell'erba alta al limitare del bosco, segnala l'imbocco del ripido sentiero che scende in Val di Lemma: è un percorso strettamente serpeggiante nella foresta di abeti che raggiunge attraverso un ponte di legno la pista di fondovalle a pochi passi dalla Casera di Sona Bassa 1582m. Si segue in discesa la carrareccia che, oltrepassato il giardino botanico del Parco delle Orobie Valtellinesi, arriva ad attraversare il torrente; qui si abbandona la pista e si va a prendere sulla destra l'antica mulattiera di valle: bellissimi scorci sul torrente, le sue cascate e le marmitte dei giganti. Usciti sui pascoli, si affiancano le baite della contrada Barbera 1298m e si percorre una bella mulattiera a fianco del torrente (acque di Val Budria e acque di Val di Lemma) fino ad un ponticello di cemento che permette di raggiungere - presso la contrada Bagini - la strada bianca percorsa all'andata. Lungo questa si torna velocemente al parcheggio.
Dal parcheggio in contrada Biorca 1140m si percorre la strada bianca, senza mai attraversare il torrente, fino al suo termine presso la contrada Bagini 1310m. Si prosegue nella stessa direzione lungo una vecchia mulattiera che va a raggiungere gli ultimi alpeggi (attualmente il percorso è stato abbandonato a favore di un tratturo carrabile sul versante opposto della valle); oltrepassate le baite di Q1402m (Brata), Q1502m (Baitani), Q1478m , Q1488m (Baitùu) e Q 1505m, si raggiunge il fondovalle sbarrato da una bastionata rocciosa solcata da diverse cascate. Ci si deve quindi dirigere verso destra (Ovest) a cercare una traccia che - con lunghi traversi nella boscaglia di ontani - permette di oltrepassare il salto roccioso; una serie di ripide gradinate permette - da ultimo - di raggiungere il terrazzo pascolivo di Saröden 1974m. La cartografia indica la presenza di un sentiero che, dalla stazione a monte della teleferica di servizio all'alpe, prosegue con un traverso ascendente a sinistra fino a collegarsi con la G.V.O.: in realtà sul terreno questo non è immediatamente riscontrabile. Conviene quindi proseguire la salita sopra Saröden fin quasi a raggiungere i ruderi (visibili) del baitello Bögia 2024m: da qui un sentierino esile pianeggiante si porta a raggiungere una traccia più battuta (G.V.O. - pochissime segnalazioni a vernice) che attraversa la testata della valle . Oltrepassata la costolatura sassosa sulla verticale del Pizzo del Vento 2235m, si scende in una conca erbosa dove sono visibili i residui di due laghetti ormai interrati; si prosegue di nuovo in salita per poi svoltare verso destra in una ripida valletta che converge nello stretto passaggio della Bocchetta dei Laghi 2202m. Una veloce discesa - guidata da picchetti segnavia - conduce attraverso i pascoli alti di Sona ad una baita isolata; mantenendo la direzione Nord, si trova una buona traccia (non cartografata) che a saliscendi in un bellissimo e rado bosco si porta a raggiungere il poggio della Casera di Val Laùur 1886m. Un picchetto posto a valle, nell'erba alta al limitare del bosco, segnala l'imbocco del ripido sentiero che scende in Val di Lemma: è un percorso strettamente serpeggiante nella foresta di abeti che raggiunge attraverso un ponte di legno la pista di fondovalle a pochi passi dalla Casera di Sona Bassa 1582m. Si segue in discesa la carrareccia che, oltrepassato il giardino botanico del Parco delle Orobie Valtellinesi, arriva ad attraversare il torrente; qui si abbandona la pista e si va a prendere sulla destra l'antica mulattiera di valle: bellissimi scorci sul torrente, le sue cascate e le marmitte dei giganti. Usciti sui pascoli, si affiancano le baite della contrada Barbera 1298m e si percorre una bella mulattiera a fianco del torrente (acque di Val Budria e acque di Val di Lemma) fino ad un ponticello di cemento che permette di raggiungere - presso la contrada Bagini - la strada bianca percorsa all'andata. Lungo questa si torna velocemente al parcheggio.
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