Grigna Settentrionale (2.410 m) via della Ganda
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La sera tarda sento Teo. Entrambi ormai grandi assenteisti di montagna. Decidiamo di trovarci la mattina alle 8 e poi scegliamo dove andare. Cosi sia. Ad esclusione della Svizzera non resta che la zona delle Grigne per qualcosa di veloce. Teo è senza ramponi quindi la Piancaformia (che è li segnata da un pezzo!) salta. Una volta parcheggiato a Vo di Moncodeno (ed aver atteso 20' di mega acquazzone in auto) decidiamo di salire verso il Bogani e poi si vedrà. Senza ramponi purtroppo sembrano tutti itinerari infattibili in queste condizioni, praticamente è ancora un'uscita invernale... MA: dei mini ramponcini elastici da strada ghiacciata comprati mesi fa possono finalmente rendersi utili!
Prima volta su questo versante del Grignone, quasi incomprensibili le mappe e i dislivelli... Solo durante l'escursione se ne comprende l'astratta e fantastica morfologia. In seguito ogni mappa è risultata più chiara!
Appena terminati i 20' di diluvio universale ci incamminiamo da Vo' di Moncodeno Q1430m verso il sentiero 25 (in direzione dell'unico spiazzo tra gli alberi che circondano il parcheggio). Il sentiero 25 oggi non deve essere mai mollato, sarà lui a portarci in vetta!!
In breve si entra nell'alta Valle dei Mulini a Est della Costa Del Grumellone. Al primo bivio tenere la SX per Rifugi Bogani e Brioschi, mentre la DX indica una deviazione per il Rifugio Bietti, la Cresta di Piancaformia e la Bocchetta di Prada. Mentre si perde quota per superare il Vallone delle Lavinie, si entra in una zona carsistica ricchissima di grotte: pare che oltre 600 grotte siano presenti in quest'area (detta appunto Moncodeno, antico nome della Grigna Settentrionale). Verso Nord si osservano le due imponenti guglie nominate La Monaca e Il Frate. Risalendo tra i larici si oltrepassa L'Alpe di Moncodeno Q1661 e in pochi minuti si raggiunge il Rifugio Bogani Q1816 (non proprio visibilissimo per chi non conosce la zona!!)
Qui è tutto innevato. Fortunatamente è neve portante (in questi giorni fa abbastanza freddo) e ben pestata. Un bivio preannuncia la divisione delle vie: a SX per la VIA DEL NEVAIO (forse inadatta senza ramponi seri) e a DX la VIA DELLA GANDA (optiamo per questa.. è anche la piu pestata!)
Dal rifugio Bogani bisogna rimontare un alto dosso che permette di uscire dal bosco ed ammirare l’imponenza del versante Nord del Grignone (oggi avvolta dalle nuvole). Ammaliante la tortuosa sagoma della Cresta Piancaformia che discende a Dx della vetta in direzione NW. Invece, a SX della vetta, prosegue in direzione NNE, con severe pareti, la dorsale che punta al Pizzo della Pieve, per poi precipitare decisa al Passo Zapel, punto di sbocco sulla Valsassina. Nella salita bisogna prestare attenzione alle doline presenti, invisibili con neve. Mantenersi sulla traccia pestata oppure seguire le paline-segnavia ben visibili.
Le tracce si fanno più rade, un gruppo di ragazzi incontrati non se la sente di proseguire oltre un certo “ostico” traverso… noi proseguiamo in direzione della depressione (e accesso) della Piancaformia nominata Bocchetta del Guzzi per poi ingaggiare il lungo traverso verso ESE.
Ci ramponiamo per sicurezza ma non è necessario. La neve è decente, solo in qualche tratto ristretto si avverte un po’ di timore per il ripido pendio, ma assolutamente facilissimo con i ramponi. Sono preoccupato per Teo e i ramponcini fuffi che monta ai piedi, eppure mi tranquillizza più volte dicendo che sono una vera bomba! Circa 200m avanti a noi ci precede un tizio non ramponato… che arriverà in cima non ramponato! Un gran coraggio!
Terminato il traverso, la traccia punta dritta per dritta lungo il ripido vallone che porta alla cima, ora ben visibile. Ammetto di aver avuto diversi momenti di inquietudine perchè in alcuni tratti verticali ci sono veramente delle pendenze “importanti”…. e la domanda che sorge è sempre: <<ma poi come scendiamo da qui?!?!?! >>… poco importa ormai siamo in cima e non si molla, siamo pure invasi dalla nebbia (di quelle che si può tagliare con un motosega) e il punto di salvataggio è il Brioschi, a pochi minuti da noi. Il GPS legge 53° di picco di pendenza (nei 10m più ripido) e una media di 48°, non so se sia attendibile..
Raggiunta la cappella di vetro siamo esaltatissimi per la salita, vuoi il maltempo, l’itinerario improvvisato e non studiato, le piccole difficoltà inattese e il brivido finale.
Pausa al rifugio Brioschi Q2410 in attesa di miglioramenti metereologici…. Neanche per le balle. Dopo il rifocillamento iniziamo la discesa con un po’ di timore.. non si vede nulla. Invece dopo 2 minuti ecco aprirsi le nuvole! Il tracciato appare nella sua integrità e con un po’ di occhio abituato non è poi neanche tanto difficile. Nella salita abbiamo scavato dei gran bei solchi ed ora scendiamo con divertimento. Solo un po’ di attenzione in quei 10m ripidini…. Il traverso passa facile e ci prendiamo una piccola pausa sulle prime rocce, visto che finalmente è apparso anche il sole.
La discesa su neve fino al Rif. Bogani è un divertimento sfrenato. Poi per la stessa via dell’andata ritorniamo al parcheggio a Vo’ di Moncodeno.
DETTAGLI:
-Distanza totale: 11Km
-Dislivello: circa +1100 e -1100
-Tempo di salita: 2h30' (pausine incluse)
-Tempo di discesa 1h45' (esclusi 30' di pausa)
-DIFFICOLTA': T4 in generale e direi F solo per il traverso e il rampone finale SE innevati. In estate potrebbe essere solo T4 ma bisogna provare.
Splendida escursione e paesaggi magnifici. Prima volta da questo versante. Con neve è probabilmente molto più severo che in estate.
La Piancaformia è una calamita per ogni escursionista, assolutamente da mettere in lista per l’estate!
PS: consiglio un'occhiata ai bellissimi scorci sul lago (passando dal Passo Agueglio per il ritorno in macchina)
Prima volta su questo versante del Grignone, quasi incomprensibili le mappe e i dislivelli... Solo durante l'escursione se ne comprende l'astratta e fantastica morfologia. In seguito ogni mappa è risultata più chiara!
Appena terminati i 20' di diluvio universale ci incamminiamo da Vo' di Moncodeno Q1430m verso il sentiero 25 (in direzione dell'unico spiazzo tra gli alberi che circondano il parcheggio). Il sentiero 25 oggi non deve essere mai mollato, sarà lui a portarci in vetta!!

Qui è tutto innevato. Fortunatamente è neve portante (in questi giorni fa abbastanza freddo) e ben pestata. Un bivio preannuncia la divisione delle vie: a SX per la VIA DEL NEVAIO (forse inadatta senza ramponi seri) e a DX la VIA DELLA GANDA (optiamo per questa.. è anche la piu pestata!)
Dal rifugio Bogani bisogna rimontare un alto dosso che permette di uscire dal bosco ed ammirare l’imponenza del versante Nord del Grignone (oggi avvolta dalle nuvole). Ammaliante la tortuosa sagoma della Cresta Piancaformia che discende a Dx della vetta in direzione NW. Invece, a SX della vetta, prosegue in direzione NNE, con severe pareti, la dorsale che punta al Pizzo della Pieve, per poi precipitare decisa al Passo Zapel, punto di sbocco sulla Valsassina. Nella salita bisogna prestare attenzione alle doline presenti, invisibili con neve. Mantenersi sulla traccia pestata oppure seguire le paline-segnavia ben visibili.
Le tracce si fanno più rade, un gruppo di ragazzi incontrati non se la sente di proseguire oltre un certo “ostico” traverso… noi proseguiamo in direzione della depressione (e accesso) della Piancaformia nominata Bocchetta del Guzzi per poi ingaggiare il lungo traverso verso ESE.

Terminato il traverso, la traccia punta dritta per dritta lungo il ripido vallone che porta alla cima, ora ben visibile. Ammetto di aver avuto diversi momenti di inquietudine perchè in alcuni tratti verticali ci sono veramente delle pendenze “importanti”…. e la domanda che sorge è sempre: <<ma poi come scendiamo da qui?!?!?! >>… poco importa ormai siamo in cima e non si molla, siamo pure invasi dalla nebbia (di quelle che si può tagliare con un motosega) e il punto di salvataggio è il Brioschi, a pochi minuti da noi. Il GPS legge 53° di picco di pendenza (nei 10m più ripido) e una media di 48°, non so se sia attendibile..
Raggiunta la cappella di vetro siamo esaltatissimi per la salita, vuoi il maltempo, l’itinerario improvvisato e non studiato, le piccole difficoltà inattese e il brivido finale.
Pausa al rifugio Brioschi Q2410 in attesa di miglioramenti metereologici…. Neanche per le balle. Dopo il rifocillamento iniziamo la discesa con un po’ di timore.. non si vede nulla. Invece dopo 2 minuti ecco aprirsi le nuvole! Il tracciato appare nella sua integrità e con un po’ di occhio abituato non è poi neanche tanto difficile. Nella salita abbiamo scavato dei gran bei solchi ed ora scendiamo con divertimento. Solo un po’ di attenzione in quei 10m ripidini…. Il traverso passa facile e ci prendiamo una piccola pausa sulle prime rocce, visto che finalmente è apparso anche il sole.
La discesa su neve fino al Rif. Bogani è un divertimento sfrenato. Poi per la stessa via dell’andata ritorniamo al parcheggio a Vo’ di Moncodeno.
DETTAGLI:
-Distanza totale: 11Km
-Dislivello: circa +1100 e -1100
-Tempo di salita: 2h30' (pausine incluse)
-Tempo di discesa 1h45' (esclusi 30' di pausa)
-DIFFICOLTA': T4 in generale e direi F solo per il traverso e il rampone finale SE innevati. In estate potrebbe essere solo T4 ma bisogna provare.
Splendida escursione e paesaggi magnifici. Prima volta da questo versante. Con neve è probabilmente molto più severo che in estate.
La Piancaformia è una calamita per ogni escursionista, assolutamente da mettere in lista per l’estate!
PS: consiglio un'occhiata ai bellissimi scorci sul lago (passando dal Passo Agueglio per il ritorno in macchina)
Tourengänger:
Simone86

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Kommentare (9)