Cima dell'Uomo (m.2390) in Full immersion
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Salita veramente fantastica!
Potrei aver detto tutto a proposito di una Cima su cui ero già stato alcuni anni fa' e che in molti conoscono bene, ma vale la pena rimarcare i pregi di una giornata (quasi) perfetta, benchè davvero faticosa sotto l'aspetto fisico, nella quale ci siamo immersi con tanta voglia di fare.
L'idea iniziale era quella di salire un'altra cima (che pure già conosco), da tutt'altra parte, cioè il Pizzo Molare, sul quale invece
igor non è mai stato... ma alla fine si cambia idea e si decide di stare più "in zona" unendo sviluppo e dislivello.
E' un po' nuvolo, ma si affaccia un pallido sole che fa ben sperare, dunque c'incamminiano in tutta calma da Gudo, sapendo che la salita sarà molto lunga e piena d'insidie, con una neve ancora consistente in quota. In circa due ore e mezzo siamo alla graziosa Capanna Orino, ove sostiamo un po' ed incontriamo un signore che, guardacaso, sta scendendo proprio da dove noi dobbiamo andare, senza tuttavia esserci riuscito per la neve. Lo salutiamo e ripartiamo, puntando verso la Cimetta d'Orino e deviando poi al bivio per l'Alpe Ruscada... qui si perde e riguadagna un po' di quota, traversando verso la valle di Ruscada con un tortuoso ma suggestivo sentierino tra faggi e primi larici. Usciti presso la Corte di Mezzo ci si spalanca gradualmente la nostra meta, e il paesaggio cambia completamente, visto che la neve comincia a diventare la protagonista principale. Saliamo i primi nevaietti, aggirando per ganne dove possibile, giungendo alla Corte di Cima, dove traversiamo il torrente sopra uno spettacolare "ponte" nevoso ancora spessissimo e ben lontano - a mio avviso - dallo scioglimento. Nel frattempo la Cima dell'Uomo si è fatta visibile, ma sembra ancora irraggiungibile.
Sin qui nulla di particolare, poi la pendenza inizia a farsi maggiore, e la neve e il dislivello affrontati iniziano a farsi sentire, uniti al caldo. Arriviamo poco sotto al Passo Ruscada e sostiamo per il pranzo: qui valutiamo il da farsi... salire al Passo e seguire il pendio verso le rocce sommitali o cercare qualche altro passaggio? Optiamo per la seconda ipotesi e tagliamo per un pendio veramente in piedi (sui 50°), dopo che Igor si è ramponato ben benino ed ha lasciato a me il suo zaino "piombato": io preferisco proseguire senza ramponi e mi limito a calpestare la sua ottima traccia. Con somma attenzione saliamo questa bella erta, che tuttavia ci porta sotto le rocce sul lato occidentale... così non ci rimane ora che attraversare verso la bocchetta della Cima dell'Uomo, dove giungiamo in pochi minuti. Qui facciamo il nostro secondo (anzi terzo, contando anche un piccolo cervo) incontro della giornata, un ragazzo appena sceso dalla cima che stiamo per raggiungere, salito da un pendio più "morbido" del nostro.
Alla bocchetta Igor toglie i ramponi, in quanto il canalino finale è completamente pulito, e molliamo zaino e bacchette. Senza problemi affrontiamo quest'ultimo e, una volta sbucati in cresta, non resta che affrontare gli ultimi facili metri... è fatta. Pause incluse ci son volute ben sette ore e mezza. Ovviamente il panorama che abbiamo di fronte, seppur non limpidissimo, è di quelli maestosi e tra i più "selvaggi" del Ticino, pur attenuato dalla dolcezza del Verbano. Impressionante la veduta sull'intaglio della bocchetta d'Erbea, a nord ancora completamente innevata e, anch'essa, ancora ben lontana dallo scioglimento, così ad occhio.
Vista l'ora che si è fatta, e sapendo che nella lunghissima discesa occorrerà attenzione, non ci fermiamo molto (purtroppo). Ridiscendiamo alla bocchetta, poi decidiamo di seguire la traccia seguita dal ragazzo incontrato poco prima, molto più comoda della "nostra" e che ci concede anche qualche bella scivolata utile per guadagnare tempo... recuperiamo il mio zaino, lasciato al Passo Ruscada, dopo di che possiamo scendere con tranquillità e senza patemi... dopo l'Alpe Ruscada ci reimmergiamo nel bosco, raggiungendo dopo un po' la Capanna Orino (senza ospiti) e quindi i graziosi e idilliaci Monti del Laghetto. Negli ultimi 800 e rotti metri di discesa la stanchezza e i dolori iniziano a farsi sentire... ma ormai è andata, e dopo 13 ore esatte e 23 chilometri percorsi dalla partenza siamo alla macchina.
Gran faticaccia ma... quanto siamo contenti?
E... una "rustica" cena in Valganna non può - dunque - che essere l'ovvio coronamento della giornata. ;)
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Igor
Avendo tante idee in testa facciamo quello e facciamo quell'altro poi uscita la cima dell'uomo ma per farla cattiva abbiamo deciso di farla da gudo e 2400 metri di dislivello(calcolati da sentieri.ch) sono una bella soddisfazione......
Partiamo dal parcheggio di gudo subito dopo la chiesa e dopo un km circa su asfalto prendiamo il sentiero direzione capanna Orino......
Arrivati in capanna ci fermiamo per un attimo a prendere fiato sapendo poi che manca ancora molto per la cima,incontriamo poi un signore che ci dice che non é possibile continuare per la cima dell'uomo c'é ancora troppa neve ecc ecc,dico a Poncione abbiamo fatto di peggio oggi arriviamo in cima......
Anche qui un pezzo come al molinera dove abbiamo perso sia in andata che in ritorno un bel dislivello.....
Arrivati all'alpe ruscada si apre lo scenario con la cime dell'uomo proprio in fondo centrale a dominare la valle.....
Mi inizio a esaltare,ci sono dei bei pendii ,e c'é ancora molta neve bello bello.......un traverso di qua un traverso di la.....e pendii che non mollano un attimo.......
Arriviamo finalmente sotto il pendio sommitale ,proprio in mezzo alla cima dell'uomo , un po' mi dico ma dobbiamo passare di qui ?poi decido di ramponarmi e tracciare per primo visto che Emiliano a preferito non mettere i ramponi......
Do il mio zaino al piombo ad Emiliano (grazie avevo la schiena rotta),e inizio a salire su per il pendio (stimato sui 50,da qui la difficolta PD) non per il canale che é un F con arrampicata di I grado ma bensi per il pendio e il traverso fatto dopo).
Senza lo zaino al piombo il pendio me lo mangio,ogni tanto do un' occhiata allo sherpa emiliano a vedere dove si trova.......bella li.......
Arrivo in cima al pendio aspetto Emiliano e ci facciamo l'ultima difficolta' un traverso sotto la bastionata che ci porterà a prendere il canalino che ci condurrà in vetta.....
Difficolta terminate ci resta solo la facile arrampicata su per il canale e la crestina finale.
Dopo 7ore e 30 minuti siamo in vatta dalla partenza.......ci stringiamo la mano e poi facciamo un po' di foto.....
Poi pero' dobbiamo scendere, la strada é ancora lunga e non possiamo concerderci troppe pause.
Nel scendere ho lasciato i miei ramponi proprio sotto il canalino della cima del uomo sul sentiero (managgia oggi ho guadagnato la giornata vabbè ormai sono andati).....
Decidiamo di comune accordo che il pendio fatto in salita é meglio non farlo quindi vedendo un ragazzo salito da un pendio piu "dolce" decidiamo di scendere da li......
Arrivati in capanna la stanchezza inizia a farsi sentire ma siamo soddisfatti della giornata di oggi
Dopo 13 ore dalla partenza siamo di nuovo in macchina......
Posso dire che sono soddisfatto al 100% bella salita buon dislivello e non ci siamo fatti mancare una cena rustica dalle parti di Poncione.
Grazie Emiliano per la gita e alla prossima (ne ho in mente una bella)!
Potrei aver detto tutto a proposito di una Cima su cui ero già stato alcuni anni fa' e che in molti conoscono bene, ma vale la pena rimarcare i pregi di una giornata (quasi) perfetta, benchè davvero faticosa sotto l'aspetto fisico, nella quale ci siamo immersi con tanta voglia di fare.
L'idea iniziale era quella di salire un'altra cima (che pure già conosco), da tutt'altra parte, cioè il Pizzo Molare, sul quale invece

E' un po' nuvolo, ma si affaccia un pallido sole che fa ben sperare, dunque c'incamminiano in tutta calma da Gudo, sapendo che la salita sarà molto lunga e piena d'insidie, con una neve ancora consistente in quota. In circa due ore e mezzo siamo alla graziosa Capanna Orino, ove sostiamo un po' ed incontriamo un signore che, guardacaso, sta scendendo proprio da dove noi dobbiamo andare, senza tuttavia esserci riuscito per la neve. Lo salutiamo e ripartiamo, puntando verso la Cimetta d'Orino e deviando poi al bivio per l'Alpe Ruscada... qui si perde e riguadagna un po' di quota, traversando verso la valle di Ruscada con un tortuoso ma suggestivo sentierino tra faggi e primi larici. Usciti presso la Corte di Mezzo ci si spalanca gradualmente la nostra meta, e il paesaggio cambia completamente, visto che la neve comincia a diventare la protagonista principale. Saliamo i primi nevaietti, aggirando per ganne dove possibile, giungendo alla Corte di Cima, dove traversiamo il torrente sopra uno spettacolare "ponte" nevoso ancora spessissimo e ben lontano - a mio avviso - dallo scioglimento. Nel frattempo la Cima dell'Uomo si è fatta visibile, ma sembra ancora irraggiungibile.
Sin qui nulla di particolare, poi la pendenza inizia a farsi maggiore, e la neve e il dislivello affrontati iniziano a farsi sentire, uniti al caldo. Arriviamo poco sotto al Passo Ruscada e sostiamo per il pranzo: qui valutiamo il da farsi... salire al Passo e seguire il pendio verso le rocce sommitali o cercare qualche altro passaggio? Optiamo per la seconda ipotesi e tagliamo per un pendio veramente in piedi (sui 50°), dopo che Igor si è ramponato ben benino ed ha lasciato a me il suo zaino "piombato": io preferisco proseguire senza ramponi e mi limito a calpestare la sua ottima traccia. Con somma attenzione saliamo questa bella erta, che tuttavia ci porta sotto le rocce sul lato occidentale... così non ci rimane ora che attraversare verso la bocchetta della Cima dell'Uomo, dove giungiamo in pochi minuti. Qui facciamo il nostro secondo (anzi terzo, contando anche un piccolo cervo) incontro della giornata, un ragazzo appena sceso dalla cima che stiamo per raggiungere, salito da un pendio più "morbido" del nostro.
Alla bocchetta Igor toglie i ramponi, in quanto il canalino finale è completamente pulito, e molliamo zaino e bacchette. Senza problemi affrontiamo quest'ultimo e, una volta sbucati in cresta, non resta che affrontare gli ultimi facili metri... è fatta. Pause incluse ci son volute ben sette ore e mezza. Ovviamente il panorama che abbiamo di fronte, seppur non limpidissimo, è di quelli maestosi e tra i più "selvaggi" del Ticino, pur attenuato dalla dolcezza del Verbano. Impressionante la veduta sull'intaglio della bocchetta d'Erbea, a nord ancora completamente innevata e, anch'essa, ancora ben lontana dallo scioglimento, così ad occhio.
Vista l'ora che si è fatta, e sapendo che nella lunghissima discesa occorrerà attenzione, non ci fermiamo molto (purtroppo). Ridiscendiamo alla bocchetta, poi decidiamo di seguire la traccia seguita dal ragazzo incontrato poco prima, molto più comoda della "nostra" e che ci concede anche qualche bella scivolata utile per guadagnare tempo... recuperiamo il mio zaino, lasciato al Passo Ruscada, dopo di che possiamo scendere con tranquillità e senza patemi... dopo l'Alpe Ruscada ci reimmergiamo nel bosco, raggiungendo dopo un po' la Capanna Orino (senza ospiti) e quindi i graziosi e idilliaci Monti del Laghetto. Negli ultimi 800 e rotti metri di discesa la stanchezza e i dolori iniziano a farsi sentire... ma ormai è andata, e dopo 13 ore esatte e 23 chilometri percorsi dalla partenza siamo alla macchina.
Gran faticaccia ma... quanto siamo contenti?
E... una "rustica" cena in Valganna non può - dunque - che essere l'ovvio coronamento della giornata. ;)
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Igor
Avendo tante idee in testa facciamo quello e facciamo quell'altro poi uscita la cima dell'uomo ma per farla cattiva abbiamo deciso di farla da gudo e 2400 metri di dislivello(calcolati da sentieri.ch) sono una bella soddisfazione......
Partiamo dal parcheggio di gudo subito dopo la chiesa e dopo un km circa su asfalto prendiamo il sentiero direzione capanna Orino......
Arrivati in capanna ci fermiamo per un attimo a prendere fiato sapendo poi che manca ancora molto per la cima,incontriamo poi un signore che ci dice che non é possibile continuare per la cima dell'uomo c'é ancora troppa neve ecc ecc,dico a Poncione abbiamo fatto di peggio oggi arriviamo in cima......
Anche qui un pezzo come al molinera dove abbiamo perso sia in andata che in ritorno un bel dislivello.....
Arrivati all'alpe ruscada si apre lo scenario con la cime dell'uomo proprio in fondo centrale a dominare la valle.....
Mi inizio a esaltare,ci sono dei bei pendii ,e c'é ancora molta neve bello bello.......un traverso di qua un traverso di la.....e pendii che non mollano un attimo.......
Arriviamo finalmente sotto il pendio sommitale ,proprio in mezzo alla cima dell'uomo , un po' mi dico ma dobbiamo passare di qui ?poi decido di ramponarmi e tracciare per primo visto che Emiliano a preferito non mettere i ramponi......
Do il mio zaino al piombo ad Emiliano (grazie avevo la schiena rotta),e inizio a salire su per il pendio (stimato sui 50,da qui la difficolta PD) non per il canale che é un F con arrampicata di I grado ma bensi per il pendio e il traverso fatto dopo).
Senza lo zaino al piombo il pendio me lo mangio,ogni tanto do un' occhiata allo sherpa emiliano a vedere dove si trova.......bella li.......
Arrivo in cima al pendio aspetto Emiliano e ci facciamo l'ultima difficolta' un traverso sotto la bastionata che ci porterà a prendere il canalino che ci condurrà in vetta.....
Difficolta terminate ci resta solo la facile arrampicata su per il canale e la crestina finale.
Dopo 7ore e 30 minuti siamo in vatta dalla partenza.......ci stringiamo la mano e poi facciamo un po' di foto.....
Poi pero' dobbiamo scendere, la strada é ancora lunga e non possiamo concerderci troppe pause.
Nel scendere ho lasciato i miei ramponi proprio sotto il canalino della cima del uomo sul sentiero (managgia oggi ho guadagnato la giornata vabbè ormai sono andati).....
Decidiamo di comune accordo che il pendio fatto in salita é meglio non farlo quindi vedendo un ragazzo salito da un pendio piu "dolce" decidiamo di scendere da li......
Arrivati in capanna la stanchezza inizia a farsi sentire ma siamo soddisfatti della giornata di oggi
Dopo 13 ore dalla partenza siamo di nuovo in macchina......
Posso dire che sono soddisfatto al 100% bella salita buon dislivello e non ci siamo fatti mancare una cena rustica dalle parti di Poncione.
Grazie Emiliano per la gita e alla prossima (ne ho in mente una bella)!
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