Codera
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Tornare a Codera è una cosa che non mi stanca mai. Non conto più le volte che sono stato qui, di passaggio o meno, ma so che ogni volta è come la prima e nonostante siano più di vent'anni che la frequento, è sempre un tuffo al cuore rimettere piede nel suo animo di granito.
Una preghiera per Luca e riprendiamo il cammino scendendo poco dopo nella Val di Razza, poi nel vallone di Valghera passando sotto i classici paramassi che caratterizzano questo tratto. L'arrivo alla cappellina del Mut indica la vicinanza al paese e di lì a poco la mulattiera termina i suoi duemilaseicento gradini portandoci nel cuore del paese: la piazzetta col platano monumentale, la chiesa di San Giovanni Battista con il campanile isolato e la mitica locanda Risorgimento (oggi chiusa).
Proseguiamo verso casa di Devis che ci accoglie con un bottiglione di vino bianco bello fresco che, accompagnato con due patatine, va giù che è un piacere. Oggi il paese è molto tranquillo, abbiamo incrociato pochissima gente sul sentiero.
Scambiate quattro parole, ci portiamo all'Osteria Alpina per il pranzo passando accanto a quella del Baffo (era da provare il risotto 'leggero' con 500g di burro). Qui ci godiamo veramente la giornata: sotto un pergolato, gustiamo un eccellente tagliere misto, poi angello con polenta e un grappino per conciliare la pennica (che non faremo). Il meteo si sta guastando per cui bocciamo l'idea del rientro da San Giorgio. Torniamo da Devis e poi riprendiamo il sentiero principale che ci porterà di nuovo a Mezzolpiano verso le diciassette.
Codera, non mi deludi mai, ho passato un sacco di tempo tra le due case, percorrendo in lungo e in largo i tuoi sentieri; sei la mia seconda casa.
Alla prossima.
Una preghiera per Luca e riprendiamo il cammino scendendo poco dopo nella Val di Razza, poi nel vallone di Valghera passando sotto i classici paramassi che caratterizzano questo tratto. L'arrivo alla cappellina del Mut indica la vicinanza al paese e di lì a poco la mulattiera termina i suoi duemilaseicento gradini portandoci nel cuore del paese: la piazzetta col platano monumentale, la chiesa di San Giovanni Battista con il campanile isolato e la mitica locanda Risorgimento (oggi chiusa).
Proseguiamo verso casa di Devis che ci accoglie con un bottiglione di vino bianco bello fresco che, accompagnato con due patatine, va giù che è un piacere. Oggi il paese è molto tranquillo, abbiamo incrociato pochissima gente sul sentiero.
Scambiate quattro parole, ci portiamo all'Osteria Alpina per il pranzo passando accanto a quella del Baffo (era da provare il risotto 'leggero' con 500g di burro). Qui ci godiamo veramente la giornata: sotto un pergolato, gustiamo un eccellente tagliere misto, poi angello con polenta e un grappino per conciliare la pennica (che non faremo). Il meteo si sta guastando per cui bocciamo l'idea del rientro da San Giorgio. Torniamo da Devis e poi riprendiamo il sentiero principale che ci porterà di nuovo a Mezzolpiano verso le diciassette.
Codera, non mi deludi mai, ho passato un sacco di tempo tra le due case, percorrendo in lungo e in largo i tuoi sentieri; sei la mia seconda casa.
Alla prossima.
Tourengänger:
Barbacan

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