Dossone di Nava - Sasso di San Martino da Griante (CO)

Da Griante ci incamminiamo imboccando una mulattiera che sale a sinistra della chiesetta di San Rocco, in direzione opposta alle indicazione per quella San Martino. La mulattiera incrocia la carrozzabile che collega Griante a Rogaro, in corrispondenza di un cartello che segnala 500 m all'hotel Russel. Si prosegue su asfalto in direzione di Rogaro costeggiando un uliveto fino ad arrivare ad un piccolo parcheggio da cui parte un'altra mulattiera con indicazione per i monti di Nava ed il dosso di Brente. La sterrata prosegue fino ad un 'trivio' dove si svolta a destra seguendo le ultime indicazioni per Nava e la cappella degli Alpini.

La salita prosegue a tornanti con pendenza dolce. Facciamo una pausa alla cappella degli alpini e poi proseguiamo un po' seguendo delle tracce e un po' sulla strada militare a risalire il Dossone di Nava. Questo tratto è caratterizzato da evidenti segni di fenomeni carsici, doline, fori di dissoluzione, campi solcati. Cerchiamo di individuare qualche fossile di Conchodon sulla roccia calcarea.

Arriviamo abbastanza velocemente ai monti, da dovi si ha una bella vista oltre che sul centro del Lario anche sul costone roccioso che ci separa dal monte Crocione. Osserviamo anche una frana di roccia e neve che con un potente rombo si stacca improvvisamente dal costone.

Proseguiamo lungo un panoramico sentiero verso il Sasso di San Martino scendendo leggermente verso i rustici di Pilone. Dai rustici risaliamo lungo un'altra mulattiera militare i tornati che gradualmente portano in cima al Sasso. Sulla cima c'è una strana croce di vetta. Evidentemente non è una croce, ma la sfera che sovrasta il palo in metallo ma non saprei dire cosa rappresenta. Per il resto la cima non è un gran che, vogliamo fermarci a mangiare con vista lago ma gli alberi, seppur radi, impediscono una buona visuale. Decidiamo quindi di scendere sul dosso che, poco sotto la coma, sembra offrire una migliore balconata sul Lario. In effetti è così, scendendo scopriamo anche che la mulattiera militare prosegue ancora per un lungo tratto mezza costa verso Menaggio, con panorami ancora migliori di quelli apprezzati in salita.

Non ho con me la mappa ma sono abbastanza certo che non ci sia segnata una mulattiera che aggira il sasso a Sud. Abbandono per qualche minuto i miei amici e proseguo per vedere se per caso la mulattiera scenda a Menaggio. In effetti dopo qualche decina di metri arrivo delle trincee della linea Cadorna, in posizione che domina Menaggio e la valle che porta a Porlezza. La mulattiera finisce qui, oltre incombe la parete verticale del Sasso e una valle profonda e ripida. L'idea di raggiungere Menaggio è abortita.

Terminata la mia breve esplorazione ci godiamo un po' il sole, ritorniamo sui nostri passi risalendo la mulattiera sul Sasso di San Martino e poi scendendo di nuovo ai rustici di Pilone da dove, al posto di tornare sul Dossone di Nava, scendiamo direttamente a Griante. Ultima digressione, visto che è a portata, per rivedere la chiesa di San Martino.