Dossone, Sasso San Martino e Santuario da Griante
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Anello incredibilmente bello sul nostro lago
Che il nostro lago fosse bello lo sanno proprio tutti, pensavo di averlo visto da ogni angolo, dai sui sentieri, le sue creste e le sue cime, ammirando scorci e panorami, MA ... è riuscito a stupirmi ancora, a lasciarmi emozioni simili alle scoperte da bambino.
E questo stupore e sentimento è condiviso da tutto il gruppo, non è solo mio. Complice sicuramente una giornata a dir poco perfetta, lago calmo come una tavola, totale assenza di vento, cielo blu tutto il giorno, temperatura tiepida, direi da fine aprile, tutti gli ingredienti giusti al momento giusto. Torniamo subito all'escursione. Uno del gruppo ha un vincolo di tempo, quindi uscita abbastanza vicina sul lago e giro non troppo lungo. Mi viene in mente un desiderio che ho da decenni, salendo lungo la statale Regina, quella che risale il lato O del ramo di Como fino a Gravedona, dopo Tremezzo e prima di Menaggio spicca una chiesetta al centro di una parete verticale di roccia ed arbusti, il Santuario di San Martino a Griante, prima o poi ci devo andare. Il percorso fino al santuario è da passeggiata in famiglia, quindi ci studio un pò sopra aiutato anche da qualche escursione su hikr. Parcheggiamo sotto la chiesetta di San Rocco, molti spazi per le auto, risaliamo alla chiesetta e prendiamo il sentiero NON per il santuario ma una mulattiera che sale ripida in direzione SO, quasi 100mt di dislivello abbastanza ripidi, i più ripidi della giornata. Arrivati sulla strada prendiamo a sinistra ed arriviamo al parcheggio di Rogaro, da qui seguiamo le indicazioni per la bocchetta di Nava e la chiesetta degli Alpini. Per la chiesetta degli alpini bisogna fare una breve deviazione dal sentiero principale, ma NE VALE LA PENA ! Si raggiunge un largo prato pianeggiante e la cappelletta che si affaccia come un balcone sul lago spaziando da Bellagio a parte della sponda comasca fino ad Argegno, stupendo. Ci sono anche tavoli e panche per chi vuole fare pausa. Ritornati sul sentiero principale iniziamo la salita verso i Monti di Nava e la bocchetta omonima, il sentiero è largo e ben tenuto, sale senza grandi strappi, anzi con lunghi tornanti, sicuramente è un sentiero di servizio alla Linea Cadorna, quindi fatto con il criterio di portare munizioni e vettovaglie, ci sono anche muretti di contenimento ed in parte sicuramente scavato nella roccia. Arriviamo alle baite basse dei Monti di Nava, ricordo bene di esserci passato salendo al Crocione da questo lato, dove si attraversa la galleria. Risaliamo la sterrata per arrivare alla bocchetta di Nava, da qui seguiamo le indicazioni per Pilone. Pilone sembrerebbe il nome di una montagna, invece è una località con baite posto nell'avvallamento sotto il Sasso San Martino. Seguendo il sentiero si arriva ad una bocchetta con magnifica vista sul lago, proprio sopra Griante, qui prendiamo a sinistra su sentiero bollato per raggiungere la cima più alta di oggi: il Dossone a 903mt. Ci fermamo un pò, la vista spazia verso la valle verso Porlezza e sul lago. Ritornati alla bocchetta scendiamo in direzione del Sasso San Martino, raggiungiamo in breve la sella in località Pilone con alcune baite, risaliamo per prendere la direzione del Sasso San Martino, salita ancora su sentiero Cadorna, passiamo dalla cima completamente nel bosco con una struttura di cemento e ferro che indica il punto più alto, ma è taltmente invaso dalle piante che non si riesce a fotografare, da qui si scende sul lato opposto per visitare le trincee. E questa è la seconda "ciliegina" della giornata,ci troviamo su un dosso erboso con pareti a strapiombo verso il lago, nel girare attorno la vista si apre verso Bellagio con il ramo di Lecco fino al capoluogo e con il ramo di Como fino ad Argegno, poi aggirando la vista spazia verso l'alto lago, Grigne e Legnone, poi ancora il Piano di Porlezza fino al Lago del Piano e la costiera innevata dal Garzirola al Bregagno. Raggiungiamo l'area con le trincee, un pò invase dai cespugli ma si distriunguno ancora i solchi ed alcuni anfratti di osservazione. Da qui basta affacciarsi sul vuoto per vedere Menaggio dall'alto, ed ancora l'alto lago, un vero spettacolo. ![]() Ora si deve tornare indietro risalendo al Sasso San Martino, discendere a Pilone e da qui con un sentiero con innumerevoli tornanti si scende ad incorciare la via-crucis che porta al Santuario. Se fino ad ora non abbiamo incontrato anima viva (Gigi ha avvistato un cervo), ora incrociamo vari persone che salgono verso la chiesetta. Il sentiero di discesa da Pilone, incrocia l'ultimo breve tratto pianeggiante verso la chiesetta, in pochi minuti siamo sul magnifico poggiolo che ospita il santuario. Ci spostiamo dietro la chiesa dove troviamo un bel tavolo grande con panche che occupiamo per il nostro pranzo. ![]() Il pranzo ognuno consuma il suo, accompagnando a bevande varie un pò di rosso ed un pò di bianco chi il panino, chi la pizza, chi le Riomare, chi si scalda la minestra, poi frutta, torta al limone con prosecco, infine caffè e grappe varie. Dopo pranzo ci fermiamo gustare il panorama dalla chiesetta (chiusa), veramente notevole, prima di iniziare la discesa. La discesa molto semplice su largo sentiero scaglionato dalle stazioni della via Crucis. Raggiunta la strada prendiamo a sinistra e per una stretta via pianeggiante ritorniamo alla chiesetta di San Rocco, con il largo parcheggio poco sotto. I commenti sono unanimi, tutti largamente sorpresi e soddifatti di questa bella escursione. citazione da menaggio.com
La chiesa di S. Martino fu costruita nel XVI secolo. Divenne un venerato santuario mariano in seguito al ritrovamento di una quattrocentesca statua lignea della Madonna con il Bambino.
citazione da lagodicomo.com
Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie al Monte San Martino si trova a 475 metri sul livello del mare, e da questo balcone naturale si gode una vista sui tre rami del lago. La chiesetta esisteva già alla fine del XVI secolo con il nome di San Martino al Monte, ma attorno alla metà del XVII secolo ricevette l’attuale nome e titolo. Fu quando una pastorella in cerca d’acqua trovò casualmente la statua della Madonna in una caverna, ora conosciuta come “Buco della Madonna”; la statua lignea, finemente dorata e dipinta e probabilmente risalente al tardo Quattrocento, fu portata giù in paese ma miracolosamente fu ritrovata di nuovo sulla montagna; altri santuari hanno un’origine simile, come la Madonna del Soccorso a Ossuccio. Un secolo prima, la zona era devastata da soldati e mercenari delle nazioni Riformate, così molte immagini sacre si pensa che furono nascoste per evitarne la profanazione; il loro successivo ritrovamento di solito portò alla fondazione di santuario dedicati alla Vergine Maria, “baluardo” contro l’eresia.
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