Monte Bo di Valsesia o Monte Calvario?
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dipinta come una classica della Valsesia uno si aspetta di trovare una bella traccia, anche più trecce magari, per cui, certi di non dover fare troppa fatica partiamo per Rassa.
La differenza tra la bassa e media valle è a dir poco strabiliante. Più saliamo più si alza la neve, qui sembra di essere ancora in pienissimo inverno con muri di neve eccezionali.
La partenza è piena di ottimi auspici, una bella ed evidente traccia sale ripida nel bosco. Alle prime baite attirati dalla traccia pianeggiante, stiamo già andando da un’altra parte, per fortuna ce ne accorgiamo subito. Tagliamo per il prato e riprendiamo la traccia che rientra nel bosco. Si sale sempre ripidamente ma la traccia è ottima, se non si esce, non si affonda e la neve non gelata permette una buona progressione. Saliamo tranquilli chiacchierando e godendoci gli scorci di panorama, tra i quali un bel paesino, sul versante opposto, ai piedi di un canale. Ci lascia un po’ perplessi, però le case sono in pietre per cui è lì da parecchio e se c’è ancora, vuol dire che l’hanno fatto al posto giusto…
A quota 1350 m circa la pacchia finisce…attorno non si vede altra traccia, bosco immacolato, ops…
Ripartiamo a passo lenin lenin e muti come pesci!
Neve pesante e alta ma ancora non abbiamo trovato il peggio. A questo punto senza porci troppe domande su come e se arriveremo alla meta proseguiamo fino al termine del bosco.
Breve sosta. La neve ora, per un breve tratto, sembra un poco migliore, poi diventa gelata e crosta non portante. La risalita del tratto ripido subito fuori dal bosco mi preoccupa un poco, non guardo a valle e pian pianetto la supero e sono sul piano. E qui comincia il calvario vero e proprio!
La neve è tremenda, facciamo le formine con le ciaspole…si riesce a non avere lo zoccolo solo per pochi passi poi siamo punto e a capo…caldo caldo caldissimo, se non fosse per qualche buffatina d’aria…
Finalmente siamo in cima. Guardiamo il lato di discesa per compiere l'anello. Un’unica traccia di sci in discesa che transita dal passo, qualche temerario è salito dal versante opposto, a occhio non sembra granché sicuro in questo momento…e poi è sceso da quest’altro. Forse qualche traccia in più all’alpe. Scendiamo velocemente dalla cima, il primo tratto è gelato poi si ricomincia a fare voragini. Rinunciamo all’altra cima, dove si vede qualche distacco e scendiamo faticosamente all’alpe, dove ci creiamo una piazzola nella neve per mangiare qualcosa seduti. Le baite sono letteralmente sommerse, il ponticello fa paura da quanta neve sopporta!
Rientrati nel bosco la neve comincia a essere meno pesante ma bagnatissima e si scivola alla grande. Dribblando buchi e alberi raggiungiamo un ponticello che ci porta sul versante opposto. Seguiamo la misera traccia di uno sci e raggiungiamo le prime baite. Scambiamo qualche chiacchiera con un signore che ci informa che settimana scorsa in un paio di giorni sono scesi quasi due metri di neve ma che non è niente rispetto a quando era piccolo lui eh si…ma si parla di quasi 40 anni fa!
La ripartenza da Rassa ha qualcosa di comico, la macchina che ci precede viaggia alla folle velocità di 20 all’ora, forse, se scendessimo potremmo superarla a piedi!
Dislivello 1164 e km 11,90
Kommentare