Val d'Otro - Giro delle frazioni e belvedere
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Bella ciaspolata in una valle laterale dell'Alta Valsesia: la famosa Val d'Otro, nota per i tanti villaggi walser che la caratterizzano e per essere facilmente percorribile con le ciaspole durante la stagione invernale.
Oggi con me ci sono i colleghi Edoardo e Gloria e il bel cagnolino Budino, che già ci aveva "accompagnato" allo Zerbion in luglio.
Per una volta non sono io a fare da "guida", ma è Edoardo, grande conoscitore della zona, che ci porta alla scoperta di questa bellissima valle.
Partiamo da Alagna piuttosto tardi, dopo aver fatto un'ottima colazione con strudel e cappuccino, ed aver incontrato per strada il mitico Giuseppe dell'Alpe Sattal (era quella la nostra meta odierna, ma purtroppo lui aveva un impegno giù in valle).
Entrati in paese prendiamo una mulattiera sulla sinistra, ben indicata da un cartello, e iniziamo la salita, entrando quasi subito nel bosco.
La pendenza è discreta, ma a rallentarci molto il passo è soprattutto il ghiaccio che caratterizza questo lungo tratto, mentre la neve è davvero scarsa (non sufficiente per mettere le ciaspole).
Dopo oltre un'ora di salita usciamo dal bosco, la neve aumenta sensibilmente e possiamo finalmente inciaspolarci.
In pochi minuti raggiungiamo quindi il primo villaggio, Follu (1 h 30), dove l'ambiente si apre e spiana all'improvviso, regalando ampie vedute panoramiche ed un'atmosfera da fiaba.
Anche la neve si fa decisamente più alta, permettendoci un certo divertimento con le ciaspole (è comunque presente una traccia ben battuta).
Procedendo a ritmo turistico, scattando foto in continuazione e giocando con Budino, raggiungiamo ad uno ad uno gli altri villaggi: prima Dorf, poi Scarpia, quindi con un'ultima salitella, Pianmisura (2 h 30).
Vediamo anche un paio di camosci in basso, che corrono verso il fondovalle, ma non riusciamo a fotografarli.
Giusto il tempo di qualche foto a Pianmisura ed ecco che il sole sparisce dietro alla montagna, quindi torniamo indietro fino a Scarpia (2 h 50) per mangiare.
Ci posizioniamo fuori da una baita e ci godiamo il picnic al caldo sole di oggi.
Una volta arrivata l'ombra anche qui, riprendiamo il cammino. Anzichè seguire il sentiero dell'andata, Edoardo propone una deviazione per salire al Belvedere, ottimo punto panoramico sul Rosa (che altrimenti da questa escursione non vedremmo).
Abbandoniamo quindi la traccia e traversiamo il pendio alla nostra sinistra, per evitare di perdere quota.
La neve pesante e l'assenza di traccia rendono questo tratto un pò disagevole, ma comunque divertente.
Arrivati praticamente sul crinale sopra le baite di Follu, svoltiamo a sinistra ed affrontiamo un breve strappo ripido, in cima al quale ritroviamo una traccia ben battuta.
La seguiamo, ed in pochi minuti di falsopiano nel bosco raggiungiamo lo spettacolare Belvedere (3 h 30).
Il panorama sulle cime valsesiane del Rosa è davvero eccezionale. Non avevo mai visto la Capanna Margherita così distintamente ad occhio nudo (d'altronde siamo davvero vicini).
Per tornare sul sentiero principale seguiamo inizialmente la traccia di salita, per poi scendere liberamente su neve immacolata, un pò pesante nella parte alta, più soffice in basso, puntando a vista sulle sottostanti baite di Follu (3 h 50).
Da qui seguendo lo stesso percorso dell'andata (io per fortuna ho i ramponcini), affrontiamo la discesa nel boco e torniamo ad Alagna (5 h 00), dove la giornata si conclude davanti ad un'ottima miaccia ai mirtilli!
Oggi con me ci sono i colleghi Edoardo e Gloria e il bel cagnolino Budino, che già ci aveva "accompagnato" allo Zerbion in luglio.
Per una volta non sono io a fare da "guida", ma è Edoardo, grande conoscitore della zona, che ci porta alla scoperta di questa bellissima valle.
Partiamo da Alagna piuttosto tardi, dopo aver fatto un'ottima colazione con strudel e cappuccino, ed aver incontrato per strada il mitico Giuseppe dell'Alpe Sattal (era quella la nostra meta odierna, ma purtroppo lui aveva un impegno giù in valle).
Entrati in paese prendiamo una mulattiera sulla sinistra, ben indicata da un cartello, e iniziamo la salita, entrando quasi subito nel bosco.
La pendenza è discreta, ma a rallentarci molto il passo è soprattutto il ghiaccio che caratterizza questo lungo tratto, mentre la neve è davvero scarsa (non sufficiente per mettere le ciaspole).
Dopo oltre un'ora di salita usciamo dal bosco, la neve aumenta sensibilmente e possiamo finalmente inciaspolarci.
In pochi minuti raggiungiamo quindi il primo villaggio, Follu (1 h 30), dove l'ambiente si apre e spiana all'improvviso, regalando ampie vedute panoramiche ed un'atmosfera da fiaba.
Anche la neve si fa decisamente più alta, permettendoci un certo divertimento con le ciaspole (è comunque presente una traccia ben battuta).
Procedendo a ritmo turistico, scattando foto in continuazione e giocando con Budino, raggiungiamo ad uno ad uno gli altri villaggi: prima Dorf, poi Scarpia, quindi con un'ultima salitella, Pianmisura (2 h 30).
Vediamo anche un paio di camosci in basso, che corrono verso il fondovalle, ma non riusciamo a fotografarli.
Giusto il tempo di qualche foto a Pianmisura ed ecco che il sole sparisce dietro alla montagna, quindi torniamo indietro fino a Scarpia (2 h 50) per mangiare.
Ci posizioniamo fuori da una baita e ci godiamo il picnic al caldo sole di oggi.
Una volta arrivata l'ombra anche qui, riprendiamo il cammino. Anzichè seguire il sentiero dell'andata, Edoardo propone una deviazione per salire al Belvedere, ottimo punto panoramico sul Rosa (che altrimenti da questa escursione non vedremmo).
Abbandoniamo quindi la traccia e traversiamo il pendio alla nostra sinistra, per evitare di perdere quota.
La neve pesante e l'assenza di traccia rendono questo tratto un pò disagevole, ma comunque divertente.
Arrivati praticamente sul crinale sopra le baite di Follu, svoltiamo a sinistra ed affrontiamo un breve strappo ripido, in cima al quale ritroviamo una traccia ben battuta.
La seguiamo, ed in pochi minuti di falsopiano nel bosco raggiungiamo lo spettacolare Belvedere (3 h 30).
Il panorama sulle cime valsesiane del Rosa è davvero eccezionale. Non avevo mai visto la Capanna Margherita così distintamente ad occhio nudo (d'altronde siamo davvero vicini).
Per tornare sul sentiero principale seguiamo inizialmente la traccia di salita, per poi scendere liberamente su neve immacolata, un pò pesante nella parte alta, più soffice in basso, puntando a vista sulle sottostanti baite di Follu (3 h 50).
Da qui seguendo lo stesso percorso dell'andata (io per fortuna ho i ramponcini), affrontiamo la discesa nel boco e torniamo ad Alagna (5 h 00), dove la giornata si conclude davanti ad un'ottima miaccia ai mirtilli!
Tourengänger:
peter86

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