Pizzo d'Eus... buona la seconda!
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Oltre un mese fa' Ale (
froloccone) mi aveva già proposto questa escursione, poi saltata per il maltempo in occasione della nevicata di ottobre e sostituita da un bel giro "nevoso" al Passo di San Lucio.
L'occasione si ripresenta questo sabato, in seguito ad un'altra nevicata sulle montagne ticinesi, e dunque ci troviamo in Valganna con Cristian (
ramingo) per riprovarci. Stavolta il cielo è perfettamente limpido, ma è anche vero che le cime sono ben imbiancate fin sotto i 1500 metri.
Raggiunta Lavertezzo partiamo fiduciosi inforcando l'ombrosa ed umida, benchè assai suggestiva, Val Carecchio. Capiamo subito che al ritorno ci sarà da fare molta attenzione per il fondo particolarmente fradicio e scivoloso... e raggiunto il bel ponticello che domina una bella forra schiumante d'acqua inizia la salita vera e propria. Essa non dà quasi mai tregua, e ci fermiamo a rifiatare un attimo al nucleo in rovina di Rodana prima di riprendere il cammino, sempre reso un po' difficoltoso dal sottobosco bagnato. Proseguiamo per il sentiero biancoblu, che traversando sotto il Pizzo d'Eus poco sotto i 1300 metri ci "regala" un bel passaggio attrezzato con catene, posto su scivolosissime placche ove genialmente son stati incisi dei gradini per rendere possibile l'attraversamento: un errore potrebbe rivelarsi anche fatale, visto lo strapiombo sottostante. Pochi metri più avanti stessa identica situazione, ma qui manca completamente la catena, benchè effettivamente ci sia minor pericolo. Superato questi passaggi finalmente ci ritroviamo al sole, ed inizia una bella salita a zigzag su prati parzialmente innevati, col nucleo di Eus ormai poco sopra di noi... Un ultimo suggestivo tratto di bosco all'ombra, poi traversiamo ancora su prati arrivando in breve ad Eus, davvero un posto stupendo, in posizione soleggiata e assolutamente centrale, dove ammirare molte cime circostanti della Verzasca.
Benchè incantati dal luogo, decidiamo subito di salire al vicino Pizzo d'Eus, che se da sotto appare incombente e minaccioso qui è solo poco più di un motto: ci permettiamo anche di "sbagliare" sentiero, scendendo e poi attraversando sottocresta per un evidente sentiero, che tuttavia va a raccordarsi con la normale via di salita. Superiamo gli ultimi larici, mentre alla nostra vista appare anche il Poncione Rosso, che cattura subito i nostri sguardi, e siamo in cima. Benchè l'altezza sia parzialmente limitata, e dunque la vista completamente serrata dalle cime verzaschesi circostanti, si riesce tramite un varco a sud a riconoscere uno spicchio del Verbano, con il Gambarogno, il Covreto e più indietro il gruppo Monte Nudo-Pizzoni di Laveno. Per il resto, uno splendido colpo d'occhio sulle cime innevate della Verzasca, una più bella dell'altra: ci domandiamo quale cima si trovi alle spalle di Eus, e scopriamo che è la Cima Pianca, da tenere in considerazione per visite future, visto che questi luoghi ci son piaciuti moltissimo.
Non vorremmo più scendere, dato il clima davvero piacevole e per nulla freddo, ma decidiamo di farlo per pranzare ad Eus, dove si alza una leggera arietta, che tuttavia non rovina la pace e la bellezza di cui stiamo godendo.
Quindi scendiamo, constatando che molta neve nel frattempo s'è sciolta: i passaggi attrezzati in discesa sono un pochino più difficoltosi da superare, ma non ci sono particolari problemi, se non col fondo scivoloso della Val Carecchio che, una volta tornati definitivamente all'ombra, tenta di giocare brutti tiri un po' a tutti. Ma la concentrazione impedisce dolorose botte al fondoschiena, e con calma arriviamo all'auto a sette ore e mezzo dalla partenza (pause comprese) e oltre 1200 metri di dislivello conteggiando alcuni saliscendi.
Grazie ad Ale e Cristian per la piacevole giornata passata insieme.
Ps. La quotazione T3+ è dovuta essenzialmente alle condizioni del sentiero e alla presenza dei brevi passaggi attrezzati, trovati assolutamente viscidi e scivolosi: in condizioni normali credo sia sufficiente un normale T3.
froloccone
Nulla da aggiungere alla perfetta descrizione di Emiliano,giornata stupenda,in un luogo magico e grande compagnia!!!!!! NB: Finalmente ho visto da vicino il RE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

L'occasione si ripresenta questo sabato, in seguito ad un'altra nevicata sulle montagne ticinesi, e dunque ci troviamo in Valganna con Cristian (

Raggiunta Lavertezzo partiamo fiduciosi inforcando l'ombrosa ed umida, benchè assai suggestiva, Val Carecchio. Capiamo subito che al ritorno ci sarà da fare molta attenzione per il fondo particolarmente fradicio e scivoloso... e raggiunto il bel ponticello che domina una bella forra schiumante d'acqua inizia la salita vera e propria. Essa non dà quasi mai tregua, e ci fermiamo a rifiatare un attimo al nucleo in rovina di Rodana prima di riprendere il cammino, sempre reso un po' difficoltoso dal sottobosco bagnato. Proseguiamo per il sentiero biancoblu, che traversando sotto il Pizzo d'Eus poco sotto i 1300 metri ci "regala" un bel passaggio attrezzato con catene, posto su scivolosissime placche ove genialmente son stati incisi dei gradini per rendere possibile l'attraversamento: un errore potrebbe rivelarsi anche fatale, visto lo strapiombo sottostante. Pochi metri più avanti stessa identica situazione, ma qui manca completamente la catena, benchè effettivamente ci sia minor pericolo. Superato questi passaggi finalmente ci ritroviamo al sole, ed inizia una bella salita a zigzag su prati parzialmente innevati, col nucleo di Eus ormai poco sopra di noi... Un ultimo suggestivo tratto di bosco all'ombra, poi traversiamo ancora su prati arrivando in breve ad Eus, davvero un posto stupendo, in posizione soleggiata e assolutamente centrale, dove ammirare molte cime circostanti della Verzasca.
Benchè incantati dal luogo, decidiamo subito di salire al vicino Pizzo d'Eus, che se da sotto appare incombente e minaccioso qui è solo poco più di un motto: ci permettiamo anche di "sbagliare" sentiero, scendendo e poi attraversando sottocresta per un evidente sentiero, che tuttavia va a raccordarsi con la normale via di salita. Superiamo gli ultimi larici, mentre alla nostra vista appare anche il Poncione Rosso, che cattura subito i nostri sguardi, e siamo in cima. Benchè l'altezza sia parzialmente limitata, e dunque la vista completamente serrata dalle cime verzaschesi circostanti, si riesce tramite un varco a sud a riconoscere uno spicchio del Verbano, con il Gambarogno, il Covreto e più indietro il gruppo Monte Nudo-Pizzoni di Laveno. Per il resto, uno splendido colpo d'occhio sulle cime innevate della Verzasca, una più bella dell'altra: ci domandiamo quale cima si trovi alle spalle di Eus, e scopriamo che è la Cima Pianca, da tenere in considerazione per visite future, visto che questi luoghi ci son piaciuti moltissimo.
Non vorremmo più scendere, dato il clima davvero piacevole e per nulla freddo, ma decidiamo di farlo per pranzare ad Eus, dove si alza una leggera arietta, che tuttavia non rovina la pace e la bellezza di cui stiamo godendo.
Quindi scendiamo, constatando che molta neve nel frattempo s'è sciolta: i passaggi attrezzati in discesa sono un pochino più difficoltosi da superare, ma non ci sono particolari problemi, se non col fondo scivoloso della Val Carecchio che, una volta tornati definitivamente all'ombra, tenta di giocare brutti tiri un po' a tutti. Ma la concentrazione impedisce dolorose botte al fondoschiena, e con calma arriviamo all'auto a sette ore e mezzo dalla partenza (pause comprese) e oltre 1200 metri di dislivello conteggiando alcuni saliscendi.
Grazie ad Ale e Cristian per la piacevole giornata passata insieme.
Ps. La quotazione T3+ è dovuta essenzialmente alle condizioni del sentiero e alla presenza dei brevi passaggi attrezzati, trovati assolutamente viscidi e scivolosi: in condizioni normali credo sia sufficiente un normale T3.

Nulla da aggiungere alla perfetta descrizione di Emiliano,giornata stupenda,in un luogo magico e grande compagnia!!!!!! NB: Finalmente ho visto da vicino il RE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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