E' stato un tipico itinerario con condizioni tardo-autunnali questo giro ad anello con partenza e arrivo a Caslino d'Erba e avente come fulcro il Monte Palanzone.
Lasciata l'auto nel piccolo parcheggio in fondo al paese di Caslino (m.426), superiamo il ponte sul torrente e ci avviamo a sinistra per una stradina che dopo le ultime case diventa sentiero con direzione San Salvatore. Le segnalazioni sono talvolta assenti, il sentiero diventa un sentierino quasi tutto a brevi saliscendi ma riusciamo a non sbagliare e ad arrivare pochi metri a monte degli edifici di San Salvatore. Prima li intravvediamo tra gli alberi, poi scendiamo di pochi metri per dare un'occhiata all'Eremo.
Seguendo le indicazioni per la Capanna Mara percorriamo ora una stradina sterrata, finalmente in salita, che si tiene prima sul versante della Val Bova e poi valica il crinale boscoso e procede sul versante della valle principale, quella del Lambro. Passa vicino alla palestra d'arrampicata del Cepp di Michett e procede ora con salita lenta fino a un bivio: prendiamo a destra e saliamo al Monte Croce (o di Maiano) a 1155 metri.
Scendiamo leggermente lungo il crinale in verso la Boccetta di Lemma e la Capanna Mara che lasciamo alla nostra sinistra. IL sentiero principale corre ora sul pendio del modesto Pizzo dell'Asino (m.1272). Scavalcata questa piccola sommità arriviamo alla Bocchetta di Palanzo e poi sul sentiero principale al rifugio Riella dove ci concediamo un buon pasto caldo.
Continuiamo sull'ampia pista fino alla boccetta successiva dove girando a destra per crinale con tracce di sentiero arriviamo sul Monte Palanzone (m.1436). Vogliamo scendere per il crinale est, dapprima su terreno aperto senza sentiero poi incrociando un sentiero ben tracciato che scende prima dolcemente poi più decisamente. Supera la località indicata come "Cà della Volla" e prosegue in discesa fino a un evidente bivio alla pendici settentrionali del Monte Barzaghino e verso la Valle di Rezzago. Le carte in mio possesso sono imprecise ma ritengo si tratti del valico chiamato Bocca Valluga (m.920). Prendiamo decisamente a destra (sud) per scendere con un percorso un pò lungo fino al Foro Francescano (segnalato anche sulla strada provinciale). Qui troviamo un gruppo di edifici voluti per ricordare l'opera di Frandesco d'Assisi, con una simpaticissima custode ed un altrettanto simpatico cane. Qui siamo sulla strada per l'Alpe del Prina che sta un pò più in alto. Scendiamo al punto di partenza lungo la stradina asfaltata.
Kommentare