Camoghè (2356 m) e Pizzo Tom (2361 m) da Altanca
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Dopo oltre tre settimane di stop forzato, oggi faccio una mezza pazzia e, nonostante mi aspetti una lunga e faticosa serata di lavoro, decido di sfruttare la mattinata ed il primo pomeriggio, per un bel giretto nella zona del Ritom, a "caccia" di cime nuove.
Dovendo essere a casa presto, parto senza sapere esattamente quanto sarà lungo il mio giro, l'obiettivo minimo è salire il Camoghè o il Pizzo Tom, meglio ancora se entrambi.
Alle 8.13 parto da Altanca e, percorrendo la solita bella mulattiera, raggiungo la diga del Ritom (0 h 45).
Qui percorro qualche metro di stradina, quindi svolto a sinistra verso la Bocchetta di Foisc. Dopo un tratto nel lariceto il sentiero esce dal bosco e regala panorami fantastici sul Lago Ritom e sulla Val Piora.
Raggiunta la Bocchetta di Foisc (1 h 18), abbandono i sentieri marcati (che ritroverò solo al Lago di Tom) e svolto a destra, su traccia non segnalata ma abbastanza evidente, che risale in diagonale verso il Pian Alto.
Infine, risalito il ripido canaletto, raggiungo la selletta tra le due cime del Pian Alto.
Io ignoro la cima sud (quella quotata 2239 m sulle carte) e, seguendo l'ampia cresta erbosa, raggiungo la cima nord del Pian Alto (1 h 33), prima vetta di giornata, sicuramente la più modesta e l'unica su cui ero già stato.
Dal Pian Alto proseguo lungo il sentierino che percorre la cresta e scendo al Passo del Camoghè (1 h 47), quindi con un traverso sul ripido versante ovest del Camoghè, su sentiero non marcato ma ben evidente, raggiungo la Bocchetta del Camoghè (2 h 00).
Alla Bocchetta svolto a sinistra e risalgo, ora liberamente ora seguendo qualche esile traccia, il pendio molto ripido ma non difficile che mi porta in breve all'omone di vetta del Camoghè (2 h 13).
Mi godo il panorama e mi riposo per qualche minuto , quindi faccio ritorno alla Bocchetta del Camoghè, e inizio la salita al Pizzo Tom. Seguo per qualche metro una traccia che si tiene a destra (sud-est) della cima, quindi, risalendo per direttissima i ripidi prati, mi porto in cresta e, aggirato un piccolo sperone roccioso, arrivo sotto al cucuzzolo finale.
L'ultimo tratto che rimane per raggiungere la vetta, seppur brevissimo (15-20 metri di dislivello) è molto impegnativo, direi addirittura T4, dovendo salire un pendio molto ripido ed un pò esposto, senza sentiero, aiutandosi necessariamente con le mani.
Con attenzione risalgo questo tratto e raggiungo la vetta del Pizzo Tom (2 h 38), dove mi concedo una seconda brevissima sosta per ammirare lo stupendo panorama.
Proseguo quindi in discesa lungo la cresta nord-ovest del Pizzo Tom, molto più dolce e facile di quella sud appena risalita, ed in breve raggiungo la Bassa della Fontana del Bo (2 h 50), dove erroneamente mi aspettavo di trovare un sentiero che scendesse verso il Lago di Tom.
Scendere diretti da qui al lago invece è impossibile, a causa del pendio erboso quasi verticale che si dovrebbe affrontare. Seguo quindi l'unica traccia visibile, un sentierino stretto e in alcuni punti leggermente esposto che traversa il versante est del Pizzo Tom, tornando verso la Bocchetta del Camoghè. Io però non proseguo fino alla Bocchetta ma, appenda il pendio si fa meno ripido, abbandono il sentierino e scendo per direttissima tra i prati pieni di marmotte, puntando dritto verso un evidente sentiero, proveniente dalla Bocchetta, che si dirige verso il lago.
Raggiunto tale sentiero si ritrovano anche i segnavia bianco-rossi e le difficoltà sono terminate.
Attraversando una zona di particolari rocce bianche raggiungo finalmente il Lago di Tom (3 h 25), dove mi fermo in spiaggia per un veloce spuntino.
Quindi percorrendo il comodo sentiero super panoramico sul Lago Ritom, scendo sulla stradina che costeggia il lago stesso e in pochi minuti torno alla diga del Ritom (4 h 00), a conclusione di questo spettacolare anello.
A questo punto non mi resta che riprendere la mulattiera e tornare ad Altanca (4 h 45), perfettamente in orario con le tempistiche previste e soddisfatto per aver raggiunto entrambe le mete prefissate, oltretutto in una giornata spettacolare.
Dovendo essere a casa presto, parto senza sapere esattamente quanto sarà lungo il mio giro, l'obiettivo minimo è salire il Camoghè o il Pizzo Tom, meglio ancora se entrambi.
Alle 8.13 parto da Altanca e, percorrendo la solita bella mulattiera, raggiungo la diga del Ritom (0 h 45).
Qui percorro qualche metro di stradina, quindi svolto a sinistra verso la Bocchetta di Foisc. Dopo un tratto nel lariceto il sentiero esce dal bosco e regala panorami fantastici sul Lago Ritom e sulla Val Piora.
Raggiunta la Bocchetta di Foisc (1 h 18), abbandono i sentieri marcati (che ritroverò solo al Lago di Tom) e svolto a destra, su traccia non segnalata ma abbastanza evidente, che risale in diagonale verso il Pian Alto.
Infine, risalito il ripido canaletto, raggiungo la selletta tra le due cime del Pian Alto.
Io ignoro la cima sud (quella quotata 2239 m sulle carte) e, seguendo l'ampia cresta erbosa, raggiungo la cima nord del Pian Alto (1 h 33), prima vetta di giornata, sicuramente la più modesta e l'unica su cui ero già stato.
Dal Pian Alto proseguo lungo il sentierino che percorre la cresta e scendo al Passo del Camoghè (1 h 47), quindi con un traverso sul ripido versante ovest del Camoghè, su sentiero non marcato ma ben evidente, raggiungo la Bocchetta del Camoghè (2 h 00).
Alla Bocchetta svolto a sinistra e risalgo, ora liberamente ora seguendo qualche esile traccia, il pendio molto ripido ma non difficile che mi porta in breve all'omone di vetta del Camoghè (2 h 13).
Mi godo il panorama e mi riposo per qualche minuto , quindi faccio ritorno alla Bocchetta del Camoghè, e inizio la salita al Pizzo Tom. Seguo per qualche metro una traccia che si tiene a destra (sud-est) della cima, quindi, risalendo per direttissima i ripidi prati, mi porto in cresta e, aggirato un piccolo sperone roccioso, arrivo sotto al cucuzzolo finale.
L'ultimo tratto che rimane per raggiungere la vetta, seppur brevissimo (15-20 metri di dislivello) è molto impegnativo, direi addirittura T4, dovendo salire un pendio molto ripido ed un pò esposto, senza sentiero, aiutandosi necessariamente con le mani.
Con attenzione risalgo questo tratto e raggiungo la vetta del Pizzo Tom (2 h 38), dove mi concedo una seconda brevissima sosta per ammirare lo stupendo panorama.
Proseguo quindi in discesa lungo la cresta nord-ovest del Pizzo Tom, molto più dolce e facile di quella sud appena risalita, ed in breve raggiungo la Bassa della Fontana del Bo (2 h 50), dove erroneamente mi aspettavo di trovare un sentiero che scendesse verso il Lago di Tom.
Scendere diretti da qui al lago invece è impossibile, a causa del pendio erboso quasi verticale che si dovrebbe affrontare. Seguo quindi l'unica traccia visibile, un sentierino stretto e in alcuni punti leggermente esposto che traversa il versante est del Pizzo Tom, tornando verso la Bocchetta del Camoghè. Io però non proseguo fino alla Bocchetta ma, appenda il pendio si fa meno ripido, abbandono il sentierino e scendo per direttissima tra i prati pieni di marmotte, puntando dritto verso un evidente sentiero, proveniente dalla Bocchetta, che si dirige verso il lago.
Raggiunto tale sentiero si ritrovano anche i segnavia bianco-rossi e le difficoltà sono terminate.
Attraversando una zona di particolari rocce bianche raggiungo finalmente il Lago di Tom (3 h 25), dove mi fermo in spiaggia per un veloce spuntino.
Quindi percorrendo il comodo sentiero super panoramico sul Lago Ritom, scendo sulla stradina che costeggia il lago stesso e in pochi minuti torno alla diga del Ritom (4 h 00), a conclusione di questo spettacolare anello.
A questo punto non mi resta che riprendere la mulattiera e tornare ad Altanca (4 h 45), perfettamente in orario con le tempistiche previste e soddisfatto per aver raggiunto entrambe le mete prefissate, oltretutto in una giornata spettacolare.
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peter86

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