Cresta: Piora - Camoghè - Tom - Poncioni Negri - Punta Negra


Publiziert von Spino , 20. September 2021 um 14:18.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:18 September 2021
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo del Sole   Gruppo Piz Blas 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1600 m
Abstieg: 1600 m
Strecke:19 km
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Cadlimo - Rifugio Lago Ritom

Questa la si potrebbe definire una "classica Ticinese". Una linea bella, logica ed evidente, in una zona decisamente molto frequentata. Ma siccome non vedo molte recensioni in rete, ho pensato di scrivere questo report.

Sintesi:
Partenza e arrivo: posteggio Diga Piora quota 1834m. 
Durata: 8 ore pause comprese
Lunghezza: 16km
Dislivello: ±1600m
Difficoltà: T5 (oppure T6 a dipendenza delle varianti descritte dopo)
Arrampicata: 1° grado (oppure 2° grado a dipendenza delle varianti descritte dopo) 
Vetta più alta: Punta Negra 2714 m


Racconto:
Ho passato una notte quasi completamente in bianco perché mia figlia di 3anni non stava bene.
Quando alle 6:30 suona la sveglia, e mi rendo conto di essere malato pure io, mi viene voglia di lasciar perdere. Però penso che ne domani, ne i prossimi 2 week-end potrò andare in montagna, per cui mi faccio coraggio e mi alzo dal letto. Mal di gola, e naso intasato/colante oggi non mi fermeranno!
Per scrupolo faccio un tampone rapido (negativo) e parto da casa.
Noto sopra di me un cielo molto nuvoloso, ma appena imboccata la Val Leventina dopo Bellinzona, le nuvole spariscono ed è tutto sereno.
Le previsioni davano freddo in quota, quindi nello zaino ho messo un ricambio pesante.
Arrivo al posteggio alle 08:00, e in 10 minuti sono pronto a partire. In effetti fa freddino, e nei primi 10 minuti all'ombra ringrazio di aver messo addosso uno strado aggiuntivo. Ma appena poco dopo arrivo al sole, inizia a far caldo e sarà così per tutta la giornata. Altro che il freddo previsto, qui si suda!! Mi pentirò presto di quel peso aggiuntivo nello zaino.

Il sentiero è ben tenuto, e in 35 minuti sono alla Bocchetta Föisc. Mi accorgo che la mia influenza è peggiore di quello che pensavo. Ad un intervallo di ogni ~3 minuti mi fermo a soffiare il naso... quindi rallento il passo per adattare il ritmo alle mie condizioni, e non scoppiare lungo la strada.
Dopo ulteriori 15 minuti arrivo in cima al Pian Alto. Salendo da sud è molto ripido e bisogna aiutarsi con le mani. La discesa dal versante opposto invece è semplicissima (per chi vuole evitare questi pochi metri di difficoltà può aggirare la vetta, e salire e scendere dal versante nord). 

Vado in direzione Camoghè, e questa è l'unica vetta della giornata che ho letto che è meglio aggirare e non salire passando dritto dalla cresta. La guardo con attenzione, e valuto che effettivamente è una scelta saggia. Quindi arrivo fino alla omonima bocchetta e salgo la vetta da qui, per poi scendere e ritornare subito dopo in questo esatto punto. 

Dalla bocchetta punto deciso in direzione Pizzo Tom, il percorso è evidente e logico.

Arrivato poi alla Bassa della Fontana del Bò, devo scegliere se salire il Pizzo Stabbiello continuando la cresta (non sembra difficilissimo, ma il Brenna dice di stare attenti alla roccia marcia) o continuare il sentiero, per poi abbandonarlo poco dopo e salirlo in maniera facile dal lato ovest. Sono in solitaria e malato, decido eccezionalmente di evitare questo pezzo a rischio e salgo dal lato ovest, per risparmiare "energie mentali" per le successive difficoltà che non potrò aggirare sui Poncioni Negri. 

Alla fine della giornata però mi pentirò di aver aggirato questo pezzettino di cresta, perché i Poncioni Negri si rileveranno estremamente più facili di come sembrano a guardarli, e quindi tornerò a casa senza aver fatto nulla di "ostico".

Arrivo sul Pizzo Stabbiello alle 10:40, ed incontro un simpatico signore. Mi chiede dove sto andando, e gli spiego il programma. Si gira verso i Poncioni Negri per guardarli (che da qui sembrano abbastanza minacciosi e difficili) e mi chiede a più riprese se sono sicuro di fare quel giro. Tenta di farmi desistere con qualche frase preoccupata, e dopo essersi molto raccomandato di fare attenzione, ci salutiamo e continuo per la mia strada.
Effettivamente da qui sembrano ostici... ma ho letto da qualche parte che sono molto più semplici di come sembrano, e quindi continuo dritto convinto di farli.
Il percorso in effetti è molto più semplice e logico di quello che sembrava, ma in compenso molto bello e panoramico!
Senza mai abbondonare la cresta si arriva facilmente a toccare le prime 3 vette (2531, 2606, 2667), e le uniche piccole difficoltà le trovo a salire in cresta l'ultimo ripido poncione quotato 2688. Qui è così ripido che per avanzare sull'erba bisogna aiutarsi con le mani, e poco sotto la vetta ci sono un paio di passi di 2° grado di arrampicata da fare, (quindi questo pezzettino lo valuterei un T6). Arrivato in cima però mi accorgo che se salivo una decina di metri più a destra, si potevano facilmente evitare i passi di arrampicata di 2° grado.

Dall'ultimo dei Poncione Negri a Punta Negra è una semplice passeggiata e ci arrivo alle 12:15.
Il panorama è decisamente mozzafiato! Bellissimo l'anfiteatro di vette nei dintorni! E guardare all'indietro la cresta fatta è magnifico!
Da quassù vedo un folto gruppo di persone sul vicino pizzo Taneda (forse una ventina), e parecchi persone sparse nei vari sentieri vicino ai laghetti sottostanti. Ma nelle vette che io ho appena fatto, solo pace e solitudine :-)

Il mio programma era di andare a fare pranzo alla capanna Cadlimo, ma non la smetto di soffiarmi il naso e ho pure cominciato a starnutire... quindi per non passare come "untore", rinuncio aimè al pranzo, e tiro fuori dal sacco quel poco cibo che mi ero portato.

Decido quindi di non scendere verso la capanna, ma di scendere dritto verso il Lago Scuro sottostante, fino a raggiungere la comoda "mulattiera" che mi riporterà verso casa.

Appena superati i Laghetti Taneda, il mio occhio cade su una strana vetta a sud del pizzo Taneda. Mi chiedo se abbia un nome. Controllo la cartina e vedo che non ha ne nome ne quota, ma li daparte poco più a nord-est c'è il Poncione di Gariói 2430m.
Mi sembra vicino e facile (sono solo altri 250metri di quota da salire e scendere), e le mie gambe non sono soddisfatte della giornata e la mia testa neppure visto che il giro è stato molto più facile di quello che credevo. Quindi abbandono il sentiero e mi dirigo dritto verso questa vetta.
Gli ultimi 50 metri di quota si rileveranno decisamente la parte più difficile della giornata (al contrario di quello che sembrava dal basso). Si sale solo grazie all'aiuto delle mani tenendo i "solidi" ciuffi d'erba, e la vera vetta è composta da un "torrione" di circa 3 metri di diametro e alto quasi 3metri. Salirlo vuol dire fare un paio di facili passi di 2° grado.
Scenderlo essendo un filo esposto e avendo gli appoggi dei piedi un po' nascosti alla vista, sarà un po' più "divertente" :-D 
Da qui si vede la valle e il vuoto sottostante da un angolazione decisamente diversa da tutti i giri che ho fatto in passato da queste parti. Salirlo ne è valsa decisamente la pena!

Scrivendo questa recensione ho notato che Hikr.org conosce la vetta senza ne quota ne nome che avevo addocchiato precedentemente come Poncione di Gariói 2386. Credo si tratti di un errore... o no? Qualcuno sa darmi info?

Dopo questa mini avventura/deviazione sul Gariói, torno giù al sentiero e da qui all'auto sarà eterna.

Lungo la strada incontro un folto gruppo, quasi tutto femminile, che riconosco dai colori essere una parte delle persone che vedevo prima sul Taneda. Chiedo e me lo confermano.

In fondo al Lago di Tom faccio ancora una piccola deviazione per salire l'ultima facile vetta, il Motta 2115, e quindi altri 100metri di quota aggiunti alle gambe.

I piedi iniziano ad essere stufi degli scarponi, e l'ultimo pezzo di sentiero a scendere verso il lago Ritom è composto da dei nuovissimi "ciotoli" di cemento. Una piccola tortura per i miei piedi stanchi!!

Dal Motta al posteggio vado a ritmo estremamente lento... la stanchezza ora è decisamente arrivata.
Arrivo all'auto esattamente 8ore dopo essere partito, e 19km dopo, e decisamente provato dall'influenza che nel frattempo è ancora peggiorata.

Conclusioni:
Bellissimo giro che consiglio a tutti.
Se l'erba è in buone condizioni come l'ho trovata io (ne bagnata, ne troppo debole e secca), il giro è facile e mai pericoloso. Pochi i punti esposti, e quindi è un giro che ben si addice a chi vuol provare l'ebrezza delle creste per la prima volta. Non lasciatevi spaventare dai Poncioni Negri! Come scritto a vederli da sud sembrano difficili e pericolosi, ma si sono rivelati estremamente più facili di come sembrano a guardarli!
Al contrario il Poncione di Gariói dal basso sembrava semplicissimo, ma è tutt'altro che da sottovalutare.

Come ultima foto, trovate l'aggiornamento del riassunto della mia personale lista delle "Vette del Ticino". Ora sono a 259 ... me ne mancano ancora un infinità. A questo ritmo, forse per la pensione le ho finite :-D 



Tourengänger: Spino


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