Alben, due uomini in cresta (per non parlare del ciclista)
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Alex (Amadeus) dice:
Devo dire che è anche la prima volta che io ed il forte ciclista ci spingiamo così ad ovest, su per queste belle cime delle Orobie, per osservare questo pezzo di mondo bello da farti riempire il cuore, e vette così lontane, ma così vicine a tutti noi per le imprese alpinistiche, che nel corso degli anni passati sono state effettuate.
Ci troviamo a Cornalba verso le otto del mattino, io ed il ciclista con gbal, veramente ci siamo un pò rincorsi, ma poi forti di un ottimo senso dell'orientamento, ci siamo trovati.
Ordunque, vestiti di tutto punto siamo di partenza, prendiamo il sentiero che sale sulla destra dell'abitato, il vero sentiero del Partigiano lo faremo al ritorno; saliamo attraversando un bel bosco di faggi per un sentiero che con buona pendenza ci porta dopo circa un'ora ad un vasto pianoro a pascolo, con una malga attorniata da un folto gruppo di cani alla catena ed una mandria di tutte le età di erbivori.
Sosta breve, poi si sale verso il passo della Forca, da qui il sentiero sale verso dx, dopo una visita alla baita del Gioan, via verso questo divertente ed impegnativo sali-scendi su tutta la lunghezza della cresta.
Alle 12, circa, siamo sulla vetta, l'aria è abbastanza pulita, il giro a 360 gradi ci offre uno spettacolo bello e suggestivo; per noi dell'est, abituati alle vette Venete e Trentine, il poter vedere il Rosa, il Cervino e laggiù il Bianco con il Monviso lontano, a sud-ovest, bé è veramente "spectaculaire" direbbero i cugini d'oltralpe....
Torniamo, proseguendo la cresta che ora si abbassa, poi tagliamo per un canale che scende ripido ed infido, e ci porta giù velocemente alla malga.
Riprendiamo il sentiero dell'andata, il nostro "otto", un doppio anello previsto, rimane nei propositi.
Alle 15,30 circa, siamo alle automobili, vivi commenti.
Giulio (gbal) dice:
Quesito: due fratelli vogliono salire assieme una cima ma abitano a oltre 200 km di distanza. Come possono fare? La risposta che abbiamo trovata è: Monte Alben.
Nessuno dei due lo conosce e si trova più o meno a metà strada da entrambi. La gita viene progettata molto tempo fa poi per una serie di circostanze può essere attuata solo oggi.
Appuntamento a Cornalba, dopo Selvino, per le 8. Arriviamo puntuali, ci abbracciamo e c’è anche un amico di Amadeus, di nome Pierluigi che con la montagna ma anche con lo sport in genere ha un legame molto stretto. Già poco tempo dopo lo “Start” so già che ha fatto l’Ufficiale degli Alpini, che cammina, arrampica, fa ferrate, è un assiduo della bici da corsa, ecc. ecc. Il tempo scorre piacevolmente camminando e chiacchierando anche se in montagna, si sa, il numero di parole pronunciate è inversamente proporzionale alla pendenza. L’itinerario scelto è il Sentiero del Partigiano che si chiama così per ricordare uno dei tanti episodi luttuosi di una guerra, al suo epilogo, dove tanti giovani che dovrebbero guardare ad un futuro radioso vengono messi gli uni contro gli altri in nome di presunti ideali che troppo spesso sono costruiti ad arte da pochi megalomani. Questo sentiero ha la forma di un “otto” la cui parte inferiore si disegna in un bosco persino troppo fresco. Quando si esce dal bosco in uno splendido pianoro, ma mica troppo piano, si arriva ad un paio di casere poste attorno ai 1550 m. Alcuni vitellini, sei cani alla catena che abbaiano ma si capisce che vorrebbero andare via con noi, lassù un alpigiano che accudisce il gruppo delle mamme dei vitelli. Proseguiamo verso il Passo della Forca dove si raggiunge la Cresta Nord del Monte Alben che ora possiamo ammirare in tutta la sua rude bellezza. Un susseguirsi di torri, pinnacoli un po’ dolomitici o grigneschi che fan venire voglia di venire subito alle mani con loro. Dopo una breve sosta nel Bivacco del Giuan e una chiacchierata con una persona che ci parla della Ferrata del Maurizio attrezzata nei pressi iniziamo la parte divertente e prendiamo contatto con la roccia. La cresta si rivela lunghetta oltre che divertente ma una volta in vetta siamo ben felici di ammirare le cortine dei monti vicini, mai visti fino ad allora da noi, e quelli lontani che tentiamo di riconoscere. Mi impressiona un Monte Rosa ben più a Ovest di come sono abituato a vedere. Dopo una doverosa sosta proseguiamo la cresta e con un lungo giro torniamo alle casere; qui decidiamo, per motivi di tempo, di ritornare a Cornalba per la via dell’andata evitando l’altro ramo dell’anello inferiore.
Al momento del commiato ci scambiamo ringraziamenti e promesse per visitare altre cime di questa terra che pur rimanendo lontana da entrambi abbiamo scoperta ricca di bei monti di cui finora avevamo solo letto nelle relazioni dei fortunati “locali”.
P.S.: La gradazione II UIAA è unicamente per la cresta e perchè a volte siamo andati a cercare i tratti più "extra".
Pierluigi dice:
Alla prossima commento io....
I tempi:
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Cornalba |
0 |
0 |
Casera bassa |
1:33 |
1:33 |
Sosta |
0:10 |
1:43 |
Passo la Forca |
0:52 |
2:36 |
Sosta |
0:15 |
2:51 |
Vetta Monte Alben |
0:52 |
3:43 |
Sosta |
0:33 |
4:16 |
Casera alta |
1:37 |
5:52 |
Sosta |
0:15 |
6:07 |
Cornalba |
1:21 |
7:28 |
Pillole….del giretto:
Dislivello 1220 m
Lunghezza totale 13,9 km
Tempo totale lordo 7h28’
Soste 1h13’
Tempo totale 6h15’
Kommentare (26)