Ol Simal 2712 m
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Riusciamo grazie ai buoni rapporti tra parenti ad avere la giornata tutta per noi e così senza preoccuparci troppo del tempo ma cercando di non fare orari assurdi ci rechiamo a Valbondione per raggiungere questa forcella dal curioso nome di Ol Simal, ovvero il punto più alto del Sentiero delle Orobie.
Lasciamo l’auto all’entrata di Valbondione, nei pressi dell’autorimessa dei bus della SAB. Un cartello di legno indica l’agriturismo “Salvasecca”. Il sentiero sempre ben segnato taglia una strada forestale che si percorre a tratti, fare attenzione ai punti dove bisogna riprendere il sentiero. La denominazione del sentiero “Valbondione-Pozzo Enel” mi attirava poco ma devo dire che è un gran bel sentiero, con bellissimi scorci panoramici. Usciti dal bosco nei pressi di un fabbricato diroccato il sentiero prosegue a mezzacosta passando sotto delle ripide pareti, il sentiero penso passi proprio sotto le pareti perché noi prendendo la traccia che ci sembrava più evidente siamo rimasti troppo bassi e per recuperalo siamo risaliti ripidamente tra erba e pietraia. Dopo una scalinata in pietra si raggiunge il pozzo dell’Enel che era già ben visibile appena usciti dal bosco. Poco dopo s’incrocia la variante bassa del sentiero delle Orobie e più sopra il sentiero per il lago d’Avert e Ol Simal. Si risale ripidamente a tornanti la bella e solitaria valle e con un ultimo ripido strappo si raggiunge il laghetto di Avert. Bella sosta in questo punto panoramicissimo e poi riprendiamo la salita attraversando magri pascoli e poi una pietraia rossastra, bellissimo, nessuno in giro. Poco prima di Ol Simal incrociamo il sentiero alto delle Orobie proveniente dal Rif. Brunone, un ultimo strappo e siamo alla forcella dove è posto l’indicatore delle cime. Purtroppo molte, come spesso accade qui, sono avvolte dalle nubi, ma riusciamo a vedere il Pizzo del Diavolo e poco dopo appare anche sua maestà il Coca. La sua visione ci accompagnerà fino al lago omonimo cosa che non mi è capitata molto spesso di vedere!
Da Ol Simal scendiamo un ripido e sfasciumatissimo canale attrezzato con una catena, qui bisogna fare veramente molta attenzione in caso ci fossero altre persone, si raggiunge una conca pietrosa e dopo un traverso si sale al Forcellino. Con vari sali scendi attrezzati ci si porta sopra il laghetto di Coca che si vede però solo all’ultimo momento.
Al lago temendo l’affollamento del rifugio facciamo sosta pranzo, peccato l’assenza totale del sole ma è già andata bene così. La sosta dura giusto il tempo di mangiare i panini poi l’arietta fresca ci costringe a scendere al rifugio dove per la verità non c’è molta gente che di fatto incontreremo sul sentiero di discesa.
Sosta caffè al rifugio e ritorno al Valbondione con quel sentiero spacca ginocchia che poco amo!
Anello molto bello, non abbiamo incontrato anima viva fino al lago di Coca, merita veramente!
Dislivello m 2099
Km 17,51
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