Pizzo Coca 3050 m Via normale (Orobie)
|
||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Ennesima escursione (in solitaria) desiderata da tempo, mi alzo 45 minuti prima della sveglia, meglio così, la strada è lunga, mi accade spesso per certe montagne.
Parcheggio a Pianlivere nella bellissima Valbondione alle 8, poco dopo il sentiero evidente sulla sinistra per il Rifugio Coca n.301 , salendo si trova alla fine un tratto attrezzato di catene come ringhiere e gradini di cemento per agevolare la salita (molto facile), in quasi 2 ore si arriva al bellissimo Rifugio Mario Merelli al Coca 1892 m. (dedicato a un famoso alpinista della zona).
Mentre bevo un bel The caldo i gentili rifugisti mi preparano 2 panini al salame per la salita, mi avvio verso il Lago di Coca (2108 m. sentiero n.302) , la "conca dei giganti" è bellissima! Arrivato allo splendido Lago giro a destra verso la Bocchetta dei Camosci (n.323), poco dopo una freccia rossa mi indica di andare a destra a salire un canale verticale di circa 8 metri ( facile arrampicata II°) , mi accorgo poi nel scendere che si può facilmente aggirare salendo 10 metri più a sinistra di questo canale ( allego foto con dettaglio), si prosegue per creste erbose e pietraie fino alla Bocchetta dei Camosci (2719m.) da qui parte l'ultima cresta finale di 300 m circa, si trova subito un indicazione facile a sinistra e difficile a destra, vado per il facile lungo un canale da circa 30 metri (facile arrampicata II°), poi tra creste e paretine si incontrano femmine di stambecco con i loro piccoli, si fanno fotografare tranquillamente, fino ad arrivare alla croce di vetta, il panorma penso sia uno dei più vasti della zona, spazia dal Monte Rosa,Badile,Bernina,Adamello,Grigne ecc. Spettacolare!
Per la salita dalla Valbondione ho impiegato circa 4 ore e mezza (salita per allenati), fino alla Bocchetta dei Camosci è un itinerario EE, può servire un casco per l'ultima cresta siccome si muovono un po' di sassi, per i meno esperti può servire una corda per facilitare la discesa,.
Salito in vetta il giorno stesso,possibilità di scendere verso il rifugio Curò, mi sono fermato poi a cenare e dormire al rifugio con la bella compagnia di Bergamaschi, il giorno dopo ho effettuato la discesa con i simpatici Bergamaschi Luigi e Lucia ( loro hanno salito il Redorta dal rif. Barone) . Un ringraziamento ai rifugisti , molto gentili con ottima cucina.
Parcheggio a Pianlivere nella bellissima Valbondione alle 8, poco dopo il sentiero evidente sulla sinistra per il Rifugio Coca n.301 , salendo si trova alla fine un tratto attrezzato di catene come ringhiere e gradini di cemento per agevolare la salita (molto facile), in quasi 2 ore si arriva al bellissimo Rifugio Mario Merelli al Coca 1892 m. (dedicato a un famoso alpinista della zona).
Mentre bevo un bel The caldo i gentili rifugisti mi preparano 2 panini al salame per la salita, mi avvio verso il Lago di Coca (2108 m. sentiero n.302) , la "conca dei giganti" è bellissima! Arrivato allo splendido Lago giro a destra verso la Bocchetta dei Camosci (n.323), poco dopo una freccia rossa mi indica di andare a destra a salire un canale verticale di circa 8 metri ( facile arrampicata II°) , mi accorgo poi nel scendere che si può facilmente aggirare salendo 10 metri più a sinistra di questo canale ( allego foto con dettaglio), si prosegue per creste erbose e pietraie fino alla Bocchetta dei Camosci (2719m.) da qui parte l'ultima cresta finale di 300 m circa, si trova subito un indicazione facile a sinistra e difficile a destra, vado per il facile lungo un canale da circa 30 metri (facile arrampicata II°), poi tra creste e paretine si incontrano femmine di stambecco con i loro piccoli, si fanno fotografare tranquillamente, fino ad arrivare alla croce di vetta, il panorma penso sia uno dei più vasti della zona, spazia dal Monte Rosa,Badile,Bernina,Adamello,Grigne ecc. Spettacolare!
Per la salita dalla Valbondione ho impiegato circa 4 ore e mezza (salita per allenati), fino alla Bocchetta dei Camosci è un itinerario EE, può servire un casco per l'ultima cresta siccome si muovono un po' di sassi, per i meno esperti può servire una corda per facilitare la discesa,.
Salito in vetta il giorno stesso,possibilità di scendere verso il rifugio Curò, mi sono fermato poi a cenare e dormire al rifugio con la bella compagnia di Bergamaschi, il giorno dopo ho effettuato la discesa con i simpatici Bergamaschi Luigi e Lucia ( loro hanno salito il Redorta dal rif. Barone) . Un ringraziamento ai rifugisti , molto gentili con ottima cucina.
Tourengänger:
denis81

Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)