Monte Rocciamelone m.3538: una giornata al top per il bradipo
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Oggi la gita è organizzata in concomitanza con i bikers Lorenzo (cugino) e Stefano (fratello): siamo solo in 3,altri hanno desistito,chi per l'orario troppo presto e chi soffrendo il caldo andava sul lago (a soffrire ugualmente).
Alle 5 ci troviamo per mettere le bici sull'auto e poi via,verso la val di Susa e giunti al bivio con l'indicazione per il Rocciamelone,superiamo il passaggio a livello e parcheggiamo per togliere le bici.
Sono già le 7,15 e so che mi aspettano ancora 45 minuti di salita con l'auto: per la prima volta mi accingo a guidare una station wagon,auto con tecnologia superiore alla "Lince delle Alpi" alla quale non sono abituato. Giustamente,mi son fatto spiegare come si accende visto che non si usa la chiave e come si chiude (mentre per la riapertura,basta avvicinarsi e si riapre....per chi possiede il telecomando).
Evito di proseguire fino al rifugio La Riposa e parcheggio dove vi è la teleferica a quota 2090 che serve il rifugio Cà d'Asti,già ai limiti di contenimento e alla bellezza delle 8,05 mi incammino: mi sorprende il fatto che riesco a tenere un passo abbastanza celere,molto probabilmente l'aria frizzante mi fa rendere e alle 8,22 sono a monte del rifugio La Riposa: da questo punto si ha la bella panoramica sul percorso che si dovrà affrontare.
Riprendo il cammino e alle 9,36 (disl+ 764) sono al rifugio Cà d'Asti m.2854 dove proseguo senza sostare dato che sono solo e alle 10,39 sono alla Crocetta m.3306 (disl+ 1216) dalla quale vedo una lunga catena umana di escursionisti che stanno scendendo: ciò che mi fa girare i balotos è nel vedere molti di loro mancare di cortesia verso chi sale,fermandosi dando precedenza,tranne una ragazza che fermandosi mi dice di procedere,perché è giusto evitare di rompere il passo a chi sta salendo (questo è dimostrare di capire come procedere in montagna ed essere intelligenti....ma spesso si arriva a tollerare la beata ignoranza).
Alle 11,12 sono in vetta (disl+ 1440) per un totale di 3,05 ore: qui,causa venticello mi metto il pile e mi gusto il panorama che ancora è apprezzabile,oltre al fatto che la cima si era svuotata. Quassù vi salgono escursionisti di ogni età,dai bambini agli anziani oltre alla mole corporea di alcuni soggetti. Vedere il tramonto e l'alba da quassù deve essere uno spettacolo unico....sempre che vi sia tempo bello e infatti sono vari che cercano di pernottare al bivacco annesso al santuario!
Mi riesce difficile contattare via cellulare (stando al mio cel. prende bene wind e tim) quindi per evitare che si preoccupino di me alle 11,40 mi rimetto in cammino anche per evitare l'arrivo della nuova ondata di folla,oltre alla meteo che era in fase di cambiamento: visto che la nebbia non avrebbe permesso di capire bene come si sviluppavano le vere nubi,scendo incontrando molta altra gente,giunto al rifugio Cà d'Asti alle 12,49 brevissima sosta e riprendo il cammino prendendo al bivio il sentiero che porta alla sorgente (unica della zona) dove vedo un marasma di neve che mai prima d'ora in questo periodo l'avevo vista in questo punto.
Comincia il mio rilento ritorno,osservando le svariate piante di fiori che questa montagna offre con facilità: prati pieni di raponzoli di cui uno e credo di rara visione,BIANCO....mi ritengo fortunato,sapevo come altre volte che questa zona era piena di piante diversificate,ovviamente non potevano mancare le stupende stelle alpine. Credo che per una persona appassionata di fotografia floreale alpina,qui ha di che stupirsi.
Giungo al rifugio La Riposa m.2205 alle 14,55 con la nebbia che mi rende sopportabile la discesa: Stefano e Lorenzo mi attendevano dopo essersi riempiti bene lo stomaco,mentre io dovevo ancora mangiare le focacce che avevo con me e finisco il modesto pranzo con una fetta di torta del rifugio e poi riprendo il cammino verso il parcheggio.
Ricordo che il dislivello superato da me in 3 ore (c'è chi ci mette di meno) è già fuori dalla tempistica “normale” quindi bisogna calcolare almeno 4 ore come minimo,potrebbero arrivare anche a 5 con le dovute soste,ogni fisico risponde diversamente,ma quello che importa è avvisare che le tempistiche “MEDIE” sono queste. Meglio dire come stanno le cose ed eventualmente eccedere nei tempi che stare stretti e prendersi qualche vada....!
Per la cronaca,chi è salito in bici si è fatto un bel mazzo: 20 km. e 1702 m. di dislivello non è robetta da poco in particolare per il cugino poco allenato. A parte loro vi era un altro che ho incontrato mentre saliva al Cà d'Asti,ovviamente con bici al fianco.
Ciao a tutti e alla prossima!

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