Rocciamelone m.3538: solo per chi non ha problemi...
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Giovanni l'ultima volta che ci siamo visti mi disse che aveva piacere di fare un 3000...già, ma la neve non manca sui queste quote,inoltre il giorno 13 luglio ha pestato neve e non poca se si considera che ne è scesa a Livigno: giustamente questa località per chi la conosce,sa bene che vi sono correnti di aria fredda,che rendono facilmente trasformabile l'acqua in neve anche in estate e quest'anno come ricorderete,l'ultima nevicata primaverile è stata prima del 22 maggio e non era robetta da poco. Allora propongo il Rocciamelone,una vetta che ho fatto e rifatto dove patisco la quota come per altre vette che superano i 3000: è la prima volta che vi tento la salita dopo un escursione fatta il giorno precedente che non è da considerarsi una passeggiata leggera,anzi,tutt'altro. La giornata si presenta ottima,ma siamo solo in 2 causa l'orario da levataccia: purtroppo la Montagna richiede sacrifici e,in altri casi,richiede la rinuncia. Per quanto riguarda il primo caso al momento non è un problema,mentre per il secondo... Alle ore 8,20 partiamo da poco sotto il parcheggio sito vicino la teleferica che serve il rifugio Cà d'Asti m.2854 che è stracolmo di auto...giustamente è domenica e la giornata è spettacolare. Raggiungiamo il rifugio alle ore 10,06 (il cartello da 1ora e 40) per circa 3,670 km. di percorso: breve pausa e verso le 10,20 si riprende il cammino che riscontro essere difficoltoso per il mio fisico che oggi,nonostante il venticello gradevole non mi aiuta di certo a superare il problema dell'altitudine di cui ne ho sempre sofferto. Arrivato nei pressi dei ruderi di un fortino ho avvisato Giovanni che sono costretto a rinunciarvi a salire fino in cima: alpinisti di fama mondiale han sempre confermato che la rinuncia è più difficile di una conquista,è vero e lo dico senza nasconderlo,però è una rinuncia onorevole,decisamente preferibile ad una amara sconfitta! Purtroppo mi sentivo mancare di stabilità...l'equilibrio pareva scomparire e temevo di cadere da un lato...! E' troppo rischioso,è stupido mettere in gioco la propria vita per raggiungere una cima per dire: c'è l'ho fatta!!!...la meta non è la cima: essa è solo la metà del percorso,la vera meta è fare ritorno all'auto sano e per dirla tutta,riuscire a fare ritorno a casa per poter raccontare la propria giornata,almeno per quanto mi riguarda. Da questo punto di osservazione posso ben vedere la fila di escursionisti (anche molti sprovveduti con scarpe e non solo,che nulla hanno a che vedere con l'andare per monti...) che scendevano (siamo stati avvisati che la cima era intasata) e salivano. Mi accomodo...e il sonno prevale tant'è che mi risveglio rintronato più di prima: mi muovo per fare delle foto e mi prende il barcollio...spero di non avere problemi nella discesa. Ecco che arriva Giovanni ben soddisfatto per essere giunto ad una quota così elevata senza problemi tecnici: mi spiace non essere arrivato lassù,ci saremmo potuti tranquillamente restare per un bel po,mentre,forse,il marasma sarebbe sceso. Scendiamo fino alla fonte dove il pediluvio per Giovanni è un toccasana,mentre per me l'acqua gelata di questa sorgente mi rinfresca l'ugola. Giunti al parcheggio ripartiamo facendo tappa ad un alpeggio dove acquistiamo dei formaggi ottimi come il prezzo e uno molto fresco che ce lo mangiamo in loco: una cosa straordinaria,la sua consistenza era come il budino ed aveva tutto il gusto del latte. E' sempre opportuno quando si hanno queste occasioni,provare e degustare i formaggi d'alpe,in modo tale da concludere in bellezza la stupenda giornata,una delle rare volte che questa montagna regala a coloro che ne fanno visita.
Alla prossima!

Kommentare