Anello Camposecco-Cingino in Val Antrona:una valle "INDIMENTICABILE"!!
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Vista da Alberto: La Montagna, maestosa ed imponente da incutere timore....e forse è il caso di averne: ma non bisogna temerla se si ha l'umiltà di riconoscerla padrona di se stessa!
Molto spesso chi affronta un percorso alpinistico o escursionistico,pensa che alla sua persona non può accadergli nulla,perché preparato sia mentalmente,allenato e dotato di qualità superiori ad altri....ma le cose stanno ben diversamente: non bisogna MAI dire frasi del tipo "io voglio arrivare il prima possibile...io devo tornare presto....io non voglio fare tardi" sempre a nostro favore e "pretendendo". Quando si va a praticare un escursione,nessuno può immaginare cosa può incombere lungo il percorso,sia in auto che a piedi. Il programmare la giornata è una cosa "normale" ma c'è modo e modo di espressione e ne formulo un esempio: "se possibile mi piacerebbe salire lassù"...."se possibile gradirei essere a casa per l'ora x"....è la pretesa che non va bene e come si suol dire,i conti si fanno sempre con l'oste!
Come del resto,quando si è in gruppo,si cerca di stare uniti e voltarsi (così la schiena si ammorbidisce,non preoccupatevi che non subite danni) e GUARDARE se qualcuno e TROPPO distante e se nel caso vi fosse bisogno,si è prontamente vicini per prestare i primi soccorsi ed eventualmente chiedere aiuto.
MAI PENSARE CHE ALLA NOSTRA PERSONA NON PUÒ ACCADERVI NULLA PERCHÉ....BRAVI?....ESPERTI?....INTELLIGENTI?....se siamo intelligenti non penseremo positivamente,ma cominceremo a ragionare sul: e se mi accadesse qualcosa?....chi c'è vicino a me?....su chi posso contare?....quanti amici ho davanti e dietro di me? RICORDATE: LA META NON È LA CIMA O IL RIFUGIO,MA RESTA E RESTERÀ SEMPRE CASA NOSTRA DOVE POTER RACCONTARE LA NOSTRA AVVENTURA!!!!
Del resto si sa,c'è chi la pensa diversamente da ciò che io descrivo e provo personalmente,ogni uno di noi non ha nessun obbligo di seguire consigli più o meno utili,ma alla fine credo che tutti concorderanno sul fatto che siamo vulnerabili e basta poco per rischiare la vita (già la rischiamo sulle strisce pedonali) in Montagna...anche se ci mettiamo attenzione!
La proposta di Gabri è la valle Antrona: mi dice che è già 1anno che se ne parla....? mha!....Bisogna "evadere" la proposta perché altrimenti si rischia di non dormire di notte he he he! Be,visto che la meteo in zona dove volevo andare io non era molto favorevole (anche qui non lo è stata per tutto il giorno) meglio optare altrove,ma siiiiii,andiamo a vedere gli stambecchi.
Giunto al solito parcheggio di Gallarate con Giuseppe e Tilde,noto che non vi è nessuno,quindi mando sms al "Dalai Lama" della situazione organizzativa inerente al caso: lo Scoiattolo samaratese he he he!
Chissà per quale strana ragione,si pensa che il Bradipo sappia dove ci si deve trovare,mentre in realtà la mia presenza "incostante" non mi permette di essere aggiornato sui nuovi ritrovi,ma prontamente vengo avvisato ed eccoci radunati tutti: Ivan - Beppe - l'Elefante Max (se va avanti a lievitare diventerà un capodoglio hi hi hi) - l'Elefantino Cristian (che non ha preso dallo zio,infatti ha perso chili acquisendo in compenso abbronzatura invidiabile) - Memi (che sarà l'infermiera del giorno) - Lella - Giuseppe e Tilde - Massimo - lo Scoiattolo Gabriele (ritornato rinvigorito) e il mitologico Bradipo che prevede le variazioni meteorologiche del tempo....meno male che non si esprime su quelle della salute ha ha ha ha ha! Premetto che già il viaggio ha avuto un intoppo breve per fortuna a causa di un incidente in una galleria....giusto per dare l'idea di cosa può succedere!
Partiti alle 6 giungiamo alla diga di Campliccioli m.1360 e alle 8,00 siamo in cammino con un cielo sgombro da nubi: appena dopo la centrale elettrica del ENEL ecco che il sentiero C34 che si inerpica e guardando in alto,si ben vedeva l'arrivo della funivia di servizio della stazione a monte che avremmo dovuto raggiungere,situata nei pressi del lago di Camposecco m.2335.
Oggi sono costantemente ultimo,dietro a Tilde e di tanto in tanto c'è chi si alternava a "sopportare" il passo lento del Bradipone: devo ammettere che Tilde andava più che bene,riprendendo l'allenamento è riuscita a ridurre la distanza tra i primi....che grazie alle soste riuscivano a ricompattare il gruppo.
Ma ciò che conta è non dare mai distanze eccessive (a salire....ma anche a scendere) che in questa giornata devo ammettere non vi sono state (sperem che duren): però in qualcosa bisogna doverosamente migliorare e do un suggerimento che sicuramente aiuterà.
Quando mangiamo le barrette energetiche,la carta infiliamola nella tasca DOVE NON TENIAMO IL FAZZOLETTO in modo tale da non perderla per strada ed evitare che l'ultimo possa eventualmente prendersi degli accidenti da coloro che potrebbero risalire lo stesso percorso,perché mai immagineranno che è stato uno dei primi (diciamo che rientra nel pensare logico) se nel caso non la vedessero (infatti nessuno di coloro che vi sono passati non hanno visto tale carta che poi il Bradipo ha raccolto). Non è la prima volta ed è sempre lo stesso che perde i pezzi,tant'è vero che ho detto di chi poteva appartenere....e infatti ho indovinato.
Anche questo rientra nel capire quando si va in montagna,il come si deve procedere: prestando attenzione anche alla natura e visto che è già capitato altre volte,bisogna migliorarsi ed evitare le figuracce che rischia di fare l'ultimo del gruppo. Si dice che la speranza è l'ultima a morire....e il Bradipo forse comincia a perderla!
Ebbene alle 11,10 dopo ben 3 ore e 975 m. di salita giungiamo a Camposecco (bivacco) dove vi sostiamo un poco,poi da qui,vediamo la lunga decauville che dobbiamo fare per proseguire il nostro lungo giro.
Dopo un sosta di 15 minuti,riprendiamo il cammino: la vecchia strada ferrata vediamo che ha dei punti notevolmente erti e quindi è meglio prediligere il fuori pista che sul cemento,giungendo all'imbocco della galleria di neve,scavata dagli operai del ENEL (caspita che lavoraccio): ovviamente non sono mancate le docce di acqua freschissima che scivola sulla schiena per finire là,dove non batte il sole....ma il Bradipo aveva il cappello con la grande visiera circolare,la quale ha evitato il raffreddamento/congelamento "dell'inquilino" situato ai piani bassi,salvandosi da una possibile broncopolmonite acuta.
Passati tutti indenni anche dal possibile cedimento di tale galleria eccoci riprendere il percorso sulla decauville fino ad arrivare alla porta dalla quale si accede alla decauville in galleria,attrezzata di luci (portatevi comunque e sempre una torcia....non si sa mai). Come è di norma,c'è chi fa pressa (lo Scoiattolo in primis) per cominciare a percorrere questo tunnel (chi spara 10 minuti,chi 20 e chi come il Bradipo,prende a cronometrare....così alla domanda non ci si sbaglia!).
Il Bradipo è ancora ultimo (è molto difficile che lo vediate in testa e arrivare per primo in vetta,come è molto difficile che qualcuno sempre abituato ad arrivare con i primi,arrivare con l'ultimo) e di queste realtà ne siamo consapevoli e credo che nessuno abbia da obbiettare....di non vedenti nel gruppo non ve ne sono,al momento he he he!
Nell'attraversare tale tunnel qualcuno con le scarpe da running sente che vi entra acqua: ha capito (forse) che non sono a tenuta stagna e molto probabilmente è meglio averle alte he he he! Lo stesso personaggio ha dato una craniata e dal rumore sembrava fosse in arrivo un temporale,ci mancava che rilasciasse gas metano e avrebbero trovato i nostri corpi esanimi.
Usciti dalla decauville in ben 30 minuti per percorrere meno di 3 km. saliamo alla diga del Cingino,che raggiungiamo alle 13,20 dopo ben 5 ore di marcia,dove la mitica visione di stambecchi risulta un blef: solo dopo un poco di tempo eccone uno.
Qui il Bradipone osserva le nubi che occludono il cielo e prepara il copri zaino,ma ovviamente non dice nulla agli altri sulla meteo che sta peggiorando....sul ciclo diurno e altro ancora: basta osservare!
Alle 14,10 riprendiamo la via del ritorno e ovviamente il Bradipo passa per menagramo e gufologo,ma in realtà da competente agente 008 egli riesce a dimostrare che la conoscenza e lo scrutare il cielo,gli permettono di confermare ciò che dice....e se annuncia acqua,essa arriva...quindi ocio! Dopo momenti di smarrimento da parte del "guru gipsiano" ci rimettiamo sul sentiero di discesa che si spera sia più "comodo" di quello di salita....ma nulla di fatto. Poco sotto la diga vi è un nuovo bivacco in muratura con vicino una fontana ma la pressa del gruppo non mi permette di fare delle foto al suo interno. Vediamo altri stambecchi di piccola stazza e altri escursionisti che salgono per fare il giro al contrario....io sono penultimo e Max ultimo....spesso mi giro e lo vedo avvicinarsi,poi parte degli amici si fermano per togliere le protezioni anti acqua,mi giro e vedo Max seduto e gli domando che cavolo fa seduto in quella posizione...risponde che è scivolato e ha un dolore bestiale alla spalla destra.
Avviso gli amici presenti e visto che la cosa può essere lunga,chiedo ad alcuni di loro di scendere e avvisare il restante gruppo che era un bel pezzo avanti: Tilde e Lella scendono,mentre io,Giuseppe e Emi restiamo per prestare i primi aiuti,anche se l'aiuto più grande l'ha dato Emi che ha fatto dei bendaggi e dato un antidolorifico a Max,molto sofferente,ma cosciente tanto da essere consapevole di decidere per non chiamare il 118: ogni uno di noi ha una reazione fisica diversa,ma se si può evitare di chiedere aiuto al 118 perché GRATIS è meglio per tutta la collettività.
Purtroppo quando vi è la possibilità di sfruttare la gratuità si diventa faciloni ad abusarne....ma nel caso che bisogna pagare di tasca nostra qualche migliaia di euri....magari qualcuno si trascina a valle. Spero che chi ha così facilità nel chiamare il 118,l'abbia anche nel chiamare la REGA pur non essendo socio,poi quando gli arriverà la parcella,sicuramente sentirà molto più dolore!!!!
Dopo un poco ecco rispuntare la Lella poi un po avanti Ivan che risale per dare una mano prendendo lo zaino di Max che al momento lo portava Giuseppe e prima di giungere dove sostavano i restanti del gruppo,ecco che scivola anche Giuseppe,non sono mancate le scivolate di Tilde e della Emi ma pure il Bradipo ha rischiato come altri amici che ovviamente,chi è stato più bravo o fortunato nel riuscire a stare in piedi,mentre chi è caduto è stato fortunato nel farlo "bene" senza avere conseguenze.
Imbragato bene il braccio di Max,si prosegue sulla lunga discesa con percorso ostico e scivoloso e per fortuna che la pioggia battente ha fatto solo una quindicina di minuti di seria lavata dopo le 16....e se avesse piovuto fino alle auto come in quei momenti? Sarebbe stata una cosa altamente rischiosa....ma è andata bene e alle 18,50 siamo alle auto come avevo preventivato dopo ben 1098 m. di salita 1084 di discesa.
Spero che questa giornata sia di riflessione da parte di tutti coloro che vi hanno partecipato per capire quanto è "facile" farsi male e di cercare SEMPRE di guardare se qualcuno è troppo distante in caso di bisogno,poi se stiamo affrontando un escursione da soli.....il problema si fa ancora più serio,ma credo che ne siamo consapevoli. Ricordare anche i fatti spiacevoli,sicuramente dovrebbe aiutarci ad essere ancora più prudenti,quindi non dimentichiamoli MAI!
Spero per Max che possa riprendersi al più presto: le montagne attendono,non c'è fretta,l'importante è “aggiustarsi” bene,nel frattempo gli amici saranno occhi,orecchie e gambe. AUGURI DI BUONA GUARIGIONE!
Ciao a tutti e alla prossima!
beppe Tanti auguri a Max di una buona e rapida guarigione ti aspettiamo presto.
Massimo Per il sottoscritto escursione all'insegna del dolore che mi ha tenuto compagnia x quasi tutto il tragitto di discesa. Già nell'attraversamento della galleria una forte capocciata contro la roccia era stato segno premonitore che la giornata doveva andare cosi ma in questo caso fortunatamente una leggera escoriazione e qualche dolore al collo per il contraccolpo. Ad inizio discesa una banalissima scivolata su di un sasso liscio su un tratto di sentiero semplicissimo ha causato il patatrac, un dolore lancinante alla spalla destra che non mi ha più mollato fino alla domenica mattina quando dopo aver subito un'anestesia totale la spalla fortunatamente è stata fatta rientrare nella sua sede naturale.
La discesa un vero e proprio calvario e solo grazie all'assunzione di un paio di antidolorifici è stato possibile portare a termine anche se con enormi difficoltà.
Vorrei ringraziare di cuore tutti li amici presenti all'escursione che mi sono stati molto vicini in una giornata per me molto difficile e per essersi prodigati per rendere il meno complesso possibile il mio rientro.
[ umassimo61]
bella gita in un ambiente selvaggio ( a parte le centrali enel ) guastata dall' incidente a Max a cui auguro una pronta guarigione
Grazie a tutti per la compagnia ciao Massimo61
CLOTILDE
Grande escursione in ambiente maestoso,quasi severo.
Abbiamo condiviso il percorso con compagni RITROVATI e NUOVI,conosciuti su relazioni e foto di HIKR
finalmente incontrati.
L'epilogo con l'infortunio di Massimo non ha sminuito il valore della giornata.
GRAZIE per l'invito graditissimo (...atteso).
Conserviamo tutte le sensazioni/emozioni nel nostro intimo.
Non traducibili con parole,quasi sempre poco adatte.
Un grosso AUGURIO a Massimo per un completo recupero,visto che hai + o - l'eta' dei ns.figli.
Giuseppe e Tilde.
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