Monte Golla.....questo sconosciuto!
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Golla...una montagna il cui nome mi è noto, una montagna vista tante volte, ma al tempo stesso sconosciuta, perché mai salita.
Eppure conosco abbastanza bene la valle del Riso, perché lì c'è il Grem, una cima che ho raggiunto diverse volte....un po' con gli sci....un po' con le ciaspole.....ma sempre e solo d'inverno.
Ed è proprio dal Grem che ho sempre visto la sagoma del Golla far bella mostra di sé.
Invitante...
Così quando Marica propone di salirlo ne sono contenta.
L'idea poi di vedere questo luogo in un'altra veste, sotto un'altra luce...mi attira!
Siamo in sette al nastro di partenza, un nastro steso solo per noi nei pressi del tornante chiamato Curva della Guardia lungo la stretta strada che da Gorno sale verso l'Alpe Grina, dove parte il sentiero contrassegnato dal n. 262.
Succede raramente in altre situazioni, ma qui le quote rosa sono in netta maggioranza!
Sarà una bella salita, lo sento....
Partiamo decisi seguendo una ripida sterrata, ma ben presto ci lasciamo ingannare da alcune tracce che ci fanno allontanare dal percorso originale in una serie di divagazioni sul tema, che danno alla nostra salita un pizzico di avventura in più.
Dopo una serie di saliscendi e di dentro/fuori dal bosco, nei pressi della Baita Corna saliamo gli ampi pascoli che portano all'inizio della lunga cresta che ci condurrà fino in vetta.
È la parte più bella del percorso!
Mentre salgo ho la sensazione di essere sospesa tra terra e cielo e posso vedere dall'alto un mondo nuovo e inedito e le cose viste dall'alto....si sa...assumono una bellezza e un fascino particolari.
Credo di riconoscere le montagne alla mia destra e alla mia sinistra, ma non ne sono sicura.
Che invidia che mi fanno le persone che sanno nominare senza incertezze e senza esitazioni tutte le cime che vedono.
Per quanto ci provi.....io non ne sarò mai capace, perché basta che una montagna cambi angolazione, che non la riconosco più....
Dopo un ultimo tratto ripido arriviamo in cima senza aver mai incontrato nessuno e senza nessuno ad attenderci.
Una montagna tutta e solo per noi...non capita spesso!
E guardando laggiù verso il basso, mi rendo conto che anche tutta la valle oggi è a nostra disposizione, perchè in giro non c'è anima viva e persino il Rifugio è chiuso.
Bene! Non dobbiamo far altro che goderci a fondo questa solitudine, senza farci prendere dalla fretta di scendere, ma assaporando, attimo per attimo, quello che l'oggi ci riserva e che ci fa apprezzare doppiamente questo luogo.
Lungo la strada del ritorno frugo nel cassetto della memoria per cercare di ricordare l'aspetto di questo posto in veste invernale e il confronto mi disorienta, perchè i punti di riferimento non sono gli stessi....
Dopo due settimane di inattività, avevo proprio bisogno di questo "bagno" di montagna!
Oggi non è il dislivello, la conquista della cima o i km percorsi che contano, ma semplicemente il piacere di essere qui.
Perche qui.....io sono io!
Con me hanno camminato: Esilde, Franca, Franco, Giusi, Marica, Mauro C.
N.B. Il percorso dalla Baita Corna alla Baita Filippelli è rappresentato da una linea retta perchè, non so bene come, in quel tratto ho disattivato il gps. Basta comunque seguire sempre in discesa il sentiero n.260 per ritrovare.... il bandolo della matassa!
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