Monte Penna (1735 m) e Monte Aiona (1701 m)


Publiziert von peter86 , 25. Juni 2013 um 13:30. Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Ligurien
Tour Datum:24 Juni 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 720 m
Abstieg: 720 m
Strecke:Casermetta del Penna - Laghetto del Penna - Forcella del Penna - Monte Penna - Passo dell'Incisa - Valico di Cantomoro - Prati di Monte Nero - Passo della Spingarda - Monte Aiona (croce) - Passo Prè de Lame - Passo del Cerighetto - Quadrivio del Dragonale - Casermetta del Penna
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A11 uscita Lavagna seguire per Santo Stefano d'Aveto, quindi per Passo del Tomarlo, quindi a sinistra per Foresta Monte Penna. Ampio parcheggio gratuito alla casermetta

Il Monte Penna e il Monte Aiona sono sicuramente due tra le più famose ed ambite cime dell'Appennino Ligure.
Il Penna, per quanto non ne sia la più alta, ne è senza dubbio la montagna più bella, con la sua elegante sagoma rocciosa che emerge imponente dalle vaste foreste adiacenti.
L'Aiona, completamente diverso dal Penna, non è nè imponente nè elegante, ma estremamente suggestivo per il suo particolare altopiano sommitale, caratterizzato da vaste pietraie che rendono l'ambiente quasi lunare.
Con questo lungo ma altimetricamente facile anello, si raggiungono entrambe le cime e si attraversano una moltitudine di ambienti diversi, tutti molto particolari ed interessanti.

Partiamo dalla casermetta del Penna, piuttosto tardi, rassicurati dalle previsioni che danno variabile al mattino e sole splendente al pomeriggio.Il tempo infatti pare già in miglioramento e la temperatura frizzante (11°) non disturba affatto!
Percorriamo qualche metro sulla strada asfaltata, quindi imbocchiamo a sinistra la sterrata, seguendo le indicazioni per il Penna.
Poco dopo la sterrata si dirama, noi prendiamo quella di sinistra, mentre stasera rientreremo da destra. Non ci sono indicazioni in questo punto, bisogna ricordarsi di seguire il segnavia giallo.
Poco più avanti, nei pressi di un tornante sulla destra, si abbandona la forestale e si prosegue invece dritti su sentiero nella faggeta. Anche qui niente indicazioni, occhio ai segnavia!
Attraversato un ruscelletto, il sentiero di dirama, dritti si va diretti al Penna, svoltando a destra e risalendo il ruscello si va al laghetto del Penna.
Noi svoltiamo a destra e in pochi minuti raggiungiamo il caratteristico stagno (0 h 20), una torbiera più che un lago, resa affascinante dalla sagoma rocciosa del Penna che si specchia nelle sue acque.
Quindi percorriamo qualche metro nel bosco fino a ricongiungerci col sentiero che sale al monte, che ora seguiamo fedelmente.
Si inizia una ripida salita nella faggeta in una inusuale veste autunnale, dovuta alla gelata di fine maggio che ha bruciato quasi tutte le foglioline nuove.
Ci congiungiamo col sentiero che sale da Amborzasco e con un'ultima rampa raggiungiamo la Forcella del Penna (0 h 55), un piccolo intaglio tra le rocce del Pennino a destra e del Penna a sinistra.
Inizia ora la parte più divertente e suggestiva dell'intera escursione, ovvero la breve salita sulla cengia rocciosa del Penna.
Il sentiero, attrezzato con catene, è in realtà piuttosto largo, dunque anche chi come me soffre di vertigini, può percorrerlo senza soffrire l'esposizione e godendosi il fantastico panorama.
Alternando tratti di cammino a brevi tratti di facile arrampicata sbuchiamo quindi sulla vetta del Monte Penna (1 h 10).

Dopo una meritata sosta in vetta, scendiamo per il versante boscoso del Penna e con una breve ma ripida discesa raggiungiamo il Passo dell'Incisa (1 h 40).
Attraversiamo la strada sterrata e imbocchiamo l'Alta Via dei Monti Liguri, ottimamente indicata come sempre. Diversi pannelli inoltre informano l'escursionista dei possibili giri e dei tanti sentieri presenti in zona, davvero un bel lavoro.
Con una leggera risalita nel bosco sbuchiamo sui pratoni del Valico di Cantomoro (2 h 10), dove, vista l'ora, ci fermiamo per il pranzo, seduti su uno dei tanti massi con stupenda vista sul Penna
Quindi proseguiamo lungo l'Alta Via e, ora in leggera discesa, raggiungiamo i Prati di Monte Nero e quindi il Passo della Spingarda (2 h 30).
Anche qui vi sono paline, cartelli e segnavia dovunque, si tratta infatti di un importante crocevia di sentieri e di una sede di tappa dell'AVML.
Noi attraversiamo la sterrata e iniziamo la risalita verso l'Aiona, seguendo l'AVML indicata oltre che dai segnavia, da diversi paletti (è una zona frequentemente soggetta a nebbie).
Arriviamo ad una prima spianata, dove l'ambiente cambia radicalmente, il bosco sparisce e lascia spazio a prati costellati di pietre.
Con un ultimo strappo sbuchiamo sulla piatta vetta del Monte Aiona, dove, con una breve deviazione a destra, raggiungiamo la croce metallica e l'enorme omone di sassi (3 h 00).
L'ambiente è davvero lunare, inoltre i nuvoloni neri che all'improvviso coprono il sole, rendono l'ambiente ancora più sinistro e suggestivo.

Essendo un luogo abbastanza pericoloso in caso di temporali, scendiamo rapidamente dalla vetta, percorrendo il versante opposto a quello di salita (segnavia due righe gialle).
In breve ci ricongiungiamo nuovamente con l'AVML, che non transita dalla croce, e attraversiamo dei magnifici pratoni verdissimi pieni di violette, ambiente decisamente contrastante con quello della vicinissima cima dell'Aiona!
Ci addentriamo quindi nel bosco e in falsopiano raggiungiamo il Passo Prè de Lame (3 h 25), dove abbandoniamo l'Alta Via per svoltare a destra ed iniziare il rientro verso la casermetta del Penna.
Affrontiamo un breve tratto di discesa molto ripida e scoscesa nel bosco, quindi a quota 1435 m circa, troviamo il bivio per il Passo del Cerighetto e la casermetta.
Svoltiamo quindi nuovamente a destra e percorriamo ora un lungo traverso nel bosco.
Nel frattempo inizia a piovere, alla faccia del sole splendente previsto nel pomeriggio.
Attraversiamo una valletta di sfasciumi che scende dal versante nord dell'Aiona (forse i resti di un'antica morena), quindi rientriamo nel bosco e sbuchiamo al Passo del Cerighetto (4 h 20).
Qui svoltiamo per l'ennesima volta a destra e imbocchiamo la comoda stradina erbosa.
In pochi minuti raggiungiamo il Quadrivio del Dragonale (4 h 35), dove si dirama il sentiero per Amborzasco e dove troviamo una piccola area pic nic ed un bivacco con panca, stufa e caminetto per ripararsi in caso di maltempo.
Nel frattempo il sole è tornato a splendere e così ci riposiamo, mangiamo qualcosa e rinfreschiamo i piedi nelle fresche acque del ruscello, convinti che il tempo ormai volga al meglio.

In realtà, una volta ripartiti, il cielo si richiude tutto, si fa sempre più nero, finchè non inizia a tuonare e lampeggiare proprio sopra le nostre teste.
I temporali in montagna sono forse la cosa che più mi mette paura, per cui appena sentito il primo tuono inizio a correre, imprecando contro i meteorologi che prevedevano all'unanimità sole splendente per il pomeriggio!
La stradina sembra non finire mai, inoltre ci sono alcune brevi risalite che spezzano le gambe (se fatte di corsa dopo diverse ore di cammino, altrimenti sono del tutto innocue!!), ma finalmente giungo in vista prima della segheria, quindi del bivio dove stamane avevamo preso la stradina verso il Penna.
In pochi minuti, ormai camminando perchè le energie sono finite, rientro alla macchina, provato dalla lunga corsa e completamente fradicio per la pioggia (5 h 30).
Dopo circa un quarto d'ora arriva anche laura1961, a cui invece tuoni e lampi non fanno nessuna paura e che quindi se l'è presa con più calma!!

Alcune note sull'escursione:
- da considerare nei tempi di percorrenza almeno 15-20 minuti in più per la parte finale, se percorsa camminando di buon passo e non di corsa!
- per quanto riguarda la difficoltà dell'escursione, l'ho classificata come T3 a causa della salita sulla cengia del Penna, dal Penna in poi è invece T2.
- i sentieri sono sempre ottimamente segnalati e parte il primo tratto fino al Laghetto del Penna;
- infine una nota anche sul dislivello: come al solito le escursioni in Appennino sono un continuo su è giù, senza lunghe salite o discese. Il dislivello che io ho calcolato tiene conto dei principali saliscendi, il dislivello globale in realtà potrebbe essere leggermente superiore.


Tourengänger: peter86, laura1961
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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maxcross1 hat gesagt:
Gesendet am 27. Juni 2013 um 12:07
meravigliosa Val d'Aveto, i luoghi della mia infanzia.
Ho percorso ogni angolo della valle infinite volte e ogni volta è sempre una meraviglia e una scoperta

peter86 hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Juni 2013 um 12:55
Anche per me la Val d'Aveto è un luogo di bei ricordi d'infanzia. Ci torno sempre con piacere sia per la bellezza dei luoghi che per i piacevoli ricordi che fanno tornare alla mente


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