Sentiero Alpinistico Falcipieri e Strada delle Gallerie del Pasubio
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Partiamo da Romeno (962 m slm) alle 5.30 e ci sono già 19°. Probabilmente andare sul Pasubio non è una buona idea. Vagheremo nelle sue famose nebbie e ci sarà un caldo infernale ma, quando si ha in mente una cosa non è sempre facile cambiare idea. Sarà un bagno di sangue, basta saperlo, partire preparati e poi non lamentarsi se si avvera il tutto!
Questa volta crepi l’avarizia e paghiamo 5 euro di posteggio alla Bocchetta di Campiglia. Al momento non c’è nessuno.
La ferrata Falcipieri, in effetti non è una vera e propria ferrata, è chiamato sentiero alpinistico attrezzato. E’ un percorso molto lungo, 5 ore circa con un dislivello effettivo tra sali e scendi di circa 1200 m. Percorre una cresta che tocca 5 cime, Punta Bella Laita, Cuaro, Forni Alti, Soglio Rosso e Osservatorio. I tratti più difficili sia in discesa sia in salita oppure i traversi più esposti sono attrezzati con funi e pioli ma ci sono anche dei facili passaggi di I° non attrezzati, da qui la denominazione di sentiero alpinistico attrezzato e non solo di sentiero attrezzato. Bisogna tener presente che è lunga, faticosa, non c’è acqua da nessuna parte qui, e il caldo in questo periodo è soffocante, di sicuro meglio l’autunno, che potrebbe offrire anche qualche panorama in più. Di buono c’è che ci sono più vie di uscita.
Partiamo consapevoli che vedremo poco, di fatto le famose nebbie stanno già salendo e il Carega è già evanescente.
Si parte subito con sentiero ripidissimo nel bosco, raggiungiamo le prime catene e ci imbraghiamo. Il casco sarà proprio la ciliegina sulla torta, così il calore lo teniamo tutto dentro!
Dopo circa 2 ore raggiungiamo la prima cima e poco dopo la seconda dove facciamo pausa. Il panorama è come pensavamo, il caldo forse un po’ di più ma non dobbiamo lamentarci.
Proseguiamo e la fatica si fa sentire, stiamo sudando parecchio. Giunti ai Forni Alti altra sosta, controllo cartina e mezzo sconforto nel vedere che ancora manca un bel po’.
Ogni tanto negli squarci vediamo la Zona Sacra sopra il Rifugio Papa, sembra vicina ma tra noi e lei c’è di mezzo ancora una bella salita e per fortuna le due ultime cime sono vicine tra loro.
Scendiamo, risaliamo, non ricordo quante volte e finalmente raggiungiamo Cima Osservatorio, non c’è molto da osservare al momento, l’unica cosa che vediamo è il Monte Zenevri. Togliamo tutto l’ambaradam anche se siamo a pochi minuti dal rifugio. Ma sta scodella in testa sta facendo da tappo a tutto il calore e ormai sono squagliata, io che poi non sudo tanto, non oso pensare come stia Marco, al momento non dice parola, sta facendo training autogeno per non schiattare!
Finalmente siamo sulla terrazza del rifugio, birrona e panini davanti a noi. Un’oretta di sosta e poi giù per la Strada delle Gallerie.
La nebbia ci regala ancora un paesaggio tra sogno e realtà, uno scontro con un camoscio all’uscita da una galleria dove non so se ci siamo spaventati più noi o lui. Una scena da filmare, pochi secondi in cui ci siamo guardati negli occhi a pochi metri, senza fare nessun movimento e poi ognuno per la sua strada.
E infine rientro nella triste e grigia Garbagnate.
Ho messo PD- alla ferrata non tanto per le difficoltà quanto per la lunghezza del percorso.
I dati del GPS potrebbero non essere esatti, nelle gallerie spesso perdeva il segnale.
DATI GPS
Dislivello 1234 m
Km 11,10
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