ANELLO AL PASUBIO, STRADA DELLE 52 GALLERIE E DEGLI SCARRUBBI
Accorciando di qualche giorno il nostro soggiorno in Austria, decidiamo che il Pasubio deve essere esplorato!
Due giorni sul massiccio che oltre ad essere molto bello per scorci, visuali e natura, è storicamente un luogo "sacro", teatro di cruente battaglie durante la Prima Guerra Mondiale.
Arriviamo nel pomeriggio all'Ossario del Pasubio e Museo della Prima Armata.
Visitiamo entrambi con reverenza ed entriamo subito nell'atmosfera.
Purtroppo il cielo non è completamente sereno ed il panorama sul massiccio è solo parzialmente visibile.
In uno squarcio di nubi riusciamo comunque ad intravedere il Rifugio Achille Papa.
Ci dirigiamo quindi al Passo Xomo dove abbiamo prenotato l'Omonimo Rifugio per la notte.
Dopo una lauta cena, una coroborante dormita ed eccoci pronti alla partenza del sentiero delle 52 gallerie,un capolavoro di ingegneria militare! Avendo dormito al rifugio abbiamo lasciato l'auto lì e siamo saliti a piedi all'ingresso della strada.
Diversamente mettete in conto di arrivare presto e pagare il parcheggio che costa € 6,00 per l'intera giornata.
Purtroppo il meteo non è dei migliori: nuvole basse e nebbia ci limitano molto la visuale; il sentiero è comunque meraviglioso: saliamo leggendo tutti i cartelli che spiegano molto dettagliatamente la storia che si è vissuta in quei luoghi!! Dovrebbe essere meta di gite scolastiche... altro che libri di storia: un luogo della memoria vissuto e camminato vale più di mille pagine stampate!!
Vi si legge la fatica di chi ha dovuto in brevissimo tempo costruire la strada, la furia degli elementi naturali e le estreme condizioni di vita dei soldati, le cannonate che arrivavano dagli avamposti Austriaci, la maestria di intraprendenti ragazzi, alcuni giovanissimi, che hanno fatto la storia della nostra Italia!
Per percorrere tutta la stada e arrivare al Rifugio Achille Papa, alle porte del Pasubio, ci impieghiamo circa 4 ore e mezza con circa 950mt di dislivello e 12km percorsi; il tempo tiene conto della lettura di tutti i cartelli sul percorso che chiaramente non ci siamo fatti scappare.
Mangiamo qualche cosa sui tavoliesterni anche se siamo nella nebbia e, in attesa che venga preparata la camerata, girovaghiamo un po' in zona; verso sera arriva il sereno ed un bellissimo tramonto.
La notte trascorre veloce ed il mattino seguente, lasciati gli zaini con il superfluo in rifugio, ci incamminiamo leggeri per la nostra esplorazione che ci condurrà lungo tutta la zona "sacra" ad intercettare i luoghi più significativi; la zona fù dichiarata tale con regio decreto nel 1922 e questo speciale riconoscimento identifica tutte le parti dei campi di battaglia dove si registrò un alto numero di vittime.
Il percorso ad anello, seguendo il Sentiero Tricolore, di per sè richiede poco più di tre ore... ma vogliamo gustarci ogni luogo ed ogni panorama! E poi chissà quanti cartelli esplicativi ci saranno e Ricky non se ne lascerà scappare nemmeno uno... ci impieghermo una vita!!! :)) (totale del 2° giorno circa 6 ore e mezza per 16km di anello + strada degli scarrubbi e circa 450mt di dislivello positivo e 1.150mt negativo)
Seguendo il Sentiero tricolore e le relative frecce, si arriva prima al Cogolo Alto ( 2.150mt), la punta meridionale del Pasubio e poi alla Vetta del Palon (2.239mt). Da qui si possono ammirare le montagne di Asiago, Alpe Cimbra, Lessinia, ma anche il monte Baldo e in lontananza le Dolomiti di Madonna di Campiglio! Davvero uno spettacolo! La Cima Palon, massima elevazione del Pasubio, divenne il fulcro principale di tutta la linea difensiva italiana sul massiccio. Occupata il 18 maggio 1916 dai soldati italiani, che retrocedevano sotto la violenta spinta della Strafexpedition austriaca, e poco dopo dai fanti della Brigata Volturno precipitosamente accorsi, fu in seguito trasformata in un'autentica fortezza vigilante. Arriviamo così alla galleria Achille Papa dove è possibile optare per un percorso esterno o interno. Sicuramente la galleria (dove è obbligatoria la torcia) ci regalerà emozioni inaspettate. Si tratta di una vera e propria fortezza sotterranea che collega la Cima Palon al Dente Italiano e nasconde tantissima storia! All'interno della galleria si trovano ricoveri, cisterna, uscite per postazioni e un sistema intricato di scale e cunicoli che collegavano tutte le postazioni difensive. Dopo averne visitato un tratto decidiamo di proseguire all'estreno a vantaggio del panorama. Arriviamo al Dente Italiano, ultimo baluardo che si oppose alla travolgente avanzata austriaca; il sentiero si muovo ora su un sentiero roccioso invaso dalle stelle Alpine.
Attraversiamo anche una grande zona dove ammassi di rocce ricordano che la guerra che si combattè fu una gurerra di mine, la cui ultima austriaca fatta brillare il 13 marzo 1918 fu la più grande esplosione verificatasi sul fronte italiano durante la Grande Guerra: 2 camere di scoppio riempite rispettivamente da 20 e 30 tonnellate di esplosivo che oltre a provocare decine di morti e feriti, sventrò il Massiccio del Pasubio definendone l'attuale conformazione.
In breve raggiungiamo il Dente Austriaco e quindi iniziamo la discesa; ci divertiamo un po' uscendo dal sentiero e ravanando un su versante pratoso e ci dirigiamo verso le sette croci, la chiesetta e il cimitero "di qui non si passa" seguito dall'arco di trionfo; lasciata questa zona, che ricordo come un luogo magnifico e molto triste allo stesso tempo la strada diventa una carrareccia quasi monotona e, per rinfrancarci un po' dalle emozioni e dal lungo giro ci sdraiamo sul prato a.... meditare!
Il rientro per l'interminabile strada degli scarrubbi chiude queste due giornate meravigliose che già sono diventate un ricordo indelebile.
Due giorni sul massiccio che oltre ad essere molto bello per scorci, visuali e natura, è storicamente un luogo "sacro", teatro di cruente battaglie durante la Prima Guerra Mondiale.
Arriviamo nel pomeriggio all'Ossario del Pasubio e Museo della Prima Armata.
Visitiamo entrambi con reverenza ed entriamo subito nell'atmosfera.
Purtroppo il cielo non è completamente sereno ed il panorama sul massiccio è solo parzialmente visibile.
In uno squarcio di nubi riusciamo comunque ad intravedere il Rifugio Achille Papa.
Ci dirigiamo quindi al Passo Xomo dove abbiamo prenotato l'Omonimo Rifugio per la notte.
Dopo una lauta cena, una coroborante dormita ed eccoci pronti alla partenza del sentiero delle 52 gallerie,un capolavoro di ingegneria militare! Avendo dormito al rifugio abbiamo lasciato l'auto lì e siamo saliti a piedi all'ingresso della strada.
Diversamente mettete in conto di arrivare presto e pagare il parcheggio che costa € 6,00 per l'intera giornata.
Purtroppo il meteo non è dei migliori: nuvole basse e nebbia ci limitano molto la visuale; il sentiero è comunque meraviglioso: saliamo leggendo tutti i cartelli che spiegano molto dettagliatamente la storia che si è vissuta in quei luoghi!! Dovrebbe essere meta di gite scolastiche... altro che libri di storia: un luogo della memoria vissuto e camminato vale più di mille pagine stampate!!
Vi si legge la fatica di chi ha dovuto in brevissimo tempo costruire la strada, la furia degli elementi naturali e le estreme condizioni di vita dei soldati, le cannonate che arrivavano dagli avamposti Austriaci, la maestria di intraprendenti ragazzi, alcuni giovanissimi, che hanno fatto la storia della nostra Italia!
Per percorrere tutta la stada e arrivare al Rifugio Achille Papa, alle porte del Pasubio, ci impieghiamo circa 4 ore e mezza con circa 950mt di dislivello e 12km percorsi; il tempo tiene conto della lettura di tutti i cartelli sul percorso che chiaramente non ci siamo fatti scappare.
Mangiamo qualche cosa sui tavoliesterni anche se siamo nella nebbia e, in attesa che venga preparata la camerata, girovaghiamo un po' in zona; verso sera arriva il sereno ed un bellissimo tramonto.
La notte trascorre veloce ed il mattino seguente, lasciati gli zaini con il superfluo in rifugio, ci incamminiamo leggeri per la nostra esplorazione che ci condurrà lungo tutta la zona "sacra" ad intercettare i luoghi più significativi; la zona fù dichiarata tale con regio decreto nel 1922 e questo speciale riconoscimento identifica tutte le parti dei campi di battaglia dove si registrò un alto numero di vittime.
Il percorso ad anello, seguendo il Sentiero Tricolore, di per sè richiede poco più di tre ore... ma vogliamo gustarci ogni luogo ed ogni panorama! E poi chissà quanti cartelli esplicativi ci saranno e Ricky non se ne lascerà scappare nemmeno uno... ci impieghermo una vita!!! :)) (totale del 2° giorno circa 6 ore e mezza per 16km di anello + strada degli scarrubbi e circa 450mt di dislivello positivo e 1.150mt negativo)
Seguendo il Sentiero tricolore e le relative frecce, si arriva prima al Cogolo Alto ( 2.150mt), la punta meridionale del Pasubio e poi alla Vetta del Palon (2.239mt). Da qui si possono ammirare le montagne di Asiago, Alpe Cimbra, Lessinia, ma anche il monte Baldo e in lontananza le Dolomiti di Madonna di Campiglio! Davvero uno spettacolo! La Cima Palon, massima elevazione del Pasubio, divenne il fulcro principale di tutta la linea difensiva italiana sul massiccio. Occupata il 18 maggio 1916 dai soldati italiani, che retrocedevano sotto la violenta spinta della Strafexpedition austriaca, e poco dopo dai fanti della Brigata Volturno precipitosamente accorsi, fu in seguito trasformata in un'autentica fortezza vigilante. Arriviamo così alla galleria Achille Papa dove è possibile optare per un percorso esterno o interno. Sicuramente la galleria (dove è obbligatoria la torcia) ci regalerà emozioni inaspettate. Si tratta di una vera e propria fortezza sotterranea che collega la Cima Palon al Dente Italiano e nasconde tantissima storia! All'interno della galleria si trovano ricoveri, cisterna, uscite per postazioni e un sistema intricato di scale e cunicoli che collegavano tutte le postazioni difensive. Dopo averne visitato un tratto decidiamo di proseguire all'estreno a vantaggio del panorama. Arriviamo al Dente Italiano, ultimo baluardo che si oppose alla travolgente avanzata austriaca; il sentiero si muovo ora su un sentiero roccioso invaso dalle stelle Alpine.
Attraversiamo anche una grande zona dove ammassi di rocce ricordano che la guerra che si combattè fu una gurerra di mine, la cui ultima austriaca fatta brillare il 13 marzo 1918 fu la più grande esplosione verificatasi sul fronte italiano durante la Grande Guerra: 2 camere di scoppio riempite rispettivamente da 20 e 30 tonnellate di esplosivo che oltre a provocare decine di morti e feriti, sventrò il Massiccio del Pasubio definendone l'attuale conformazione.
In breve raggiungiamo il Dente Austriaco e quindi iniziamo la discesa; ci divertiamo un po' uscendo dal sentiero e ravanando un su versante pratoso e ci dirigiamo verso le sette croci, la chiesetta e il cimitero "di qui non si passa" seguito dall'arco di trionfo; lasciata questa zona, che ricordo come un luogo magnifico e molto triste allo stesso tempo la strada diventa una carrareccia quasi monotona e, per rinfrancarci un po' dalle emozioni e dal lungo giro ci sdraiamo sul prato a.... meditare!
Il rientro per l'interminabile strada degli scarrubbi chiude queste due giornate meravigliose che già sono diventate un ricordo indelebile.
Tourengänger:
Ricky e Lalla

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