Monte Magnodeno
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Finalmante è arrivata la primavera.
Ed oggi, dopo tanto tempo, anche Fabrizio sente il bisogno di muoversi un po'.
Arrivati al parcheggio della funivia dei Piani d'Erna, ci incamminiamo sul sentiero che conduce al Resegone.
Superata la frazione Costa, prendiamo sulla destra il sentiero per il Magnodeno.
Niente neve, per adesso, ma parecchio fango ed un guado problematico che superiamo risalendo un po' il torrente.
Arrivati alla ripida salita finale il caldo comincia a farsi sentire, ed io mi metto in abbigliamento estivo.
Giunti sulla cima, 2 ore 15 minuti, una fresca brezza dissipa le scalmane; c'è un po' di foschia, ma in direzione del Resegone l'aria è di una limpidità che neanche in inverno si vede; sembra di avere il Resegone a pochi metri di distanza.
Sosta per il pranzo, io divoro il mio ultimo esperimento gastronomico: focaccia semiimtegrale con lievito madre, ripiena con tonno, pomodori, olive, capperi, peperone e cipolla; non bellissima non avendo ancora l'occhio per le dosi, ma ottima; accompagnata con un buon Negroamaro del Salento.
Proseguiamo per il Rifugio Alpinisti Monzesi, dove arriviamo in 1 ora.
Altra sosta per goderci un po' di sole ed una buona crostata, quindi ripartiamo per il Passo del Fò; ad aver avuto più tempo (al sabato l'autobus per salire non ha la coincidenza perfetta con il treno), saremmo saliti anche alla Cima del Fò; ma anche Fabrizio è un po' stanco, allora scendiamo verso il Rifugio Stoppani.
Il primo tratto di discesa è ancora abbondantemente innevato, ma almeno qui è compatta e con una buona tenuta.
Arrivati alla Stoppani non c'è il tempo per un'altra sosta, l'autobus non ci aspetta e non passa frequentemente, per cui tiriamo dritto arrivando al capolinea appena in tempo, 2 ore e 5 minuti di discesa.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Ed oggi, dopo tanto tempo, anche Fabrizio sente il bisogno di muoversi un po'.
Arrivati al parcheggio della funivia dei Piani d'Erna, ci incamminiamo sul sentiero che conduce al Resegone.
Superata la frazione Costa, prendiamo sulla destra il sentiero per il Magnodeno.
Niente neve, per adesso, ma parecchio fango ed un guado problematico che superiamo risalendo un po' il torrente.
Arrivati alla ripida salita finale il caldo comincia a farsi sentire, ed io mi metto in abbigliamento estivo.
Giunti sulla cima, 2 ore 15 minuti, una fresca brezza dissipa le scalmane; c'è un po' di foschia, ma in direzione del Resegone l'aria è di una limpidità che neanche in inverno si vede; sembra di avere il Resegone a pochi metri di distanza.
Sosta per il pranzo, io divoro il mio ultimo esperimento gastronomico: focaccia semiimtegrale con lievito madre, ripiena con tonno, pomodori, olive, capperi, peperone e cipolla; non bellissima non avendo ancora l'occhio per le dosi, ma ottima; accompagnata con un buon Negroamaro del Salento.
Proseguiamo per il Rifugio Alpinisti Monzesi, dove arriviamo in 1 ora.
Altra sosta per goderci un po' di sole ed una buona crostata, quindi ripartiamo per il Passo del Fò; ad aver avuto più tempo (al sabato l'autobus per salire non ha la coincidenza perfetta con il treno), saremmo saliti anche alla Cima del Fò; ma anche Fabrizio è un po' stanco, allora scendiamo verso il Rifugio Stoppani.
Il primo tratto di discesa è ancora abbondantemente innevato, ma almeno qui è compatta e con una buona tenuta.
Arrivati alla Stoppani non c'è il tempo per un'altra sosta, l'autobus non ci aspetta e non passa frequentemente, per cui tiriamo dritto arrivando al capolinea appena in tempo, 2 ore e 5 minuti di discesa.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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