Magnodeno, Cresta della Giumenta.
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Quest'anno, per i ben noti motivi climatici, sono un po' indietro con l'allenamento su percorsi un po' più impegnativi dei soliti.
In questi giorni però è ancora possibile fare escursioni in luoghi vicini ed a bassa quota, decido quindi di fare la Cresta della Giumenta.
Arrivato al parcheggio della funivia l'aria è piuttosto fresca e gradevole per la stagione; mi incammino insieme ad un escursionista che non conosce la zona e vorrebbe andare sul Resrgone; giunti al bivio per il Magnodeno ci salutiamo, e proseguo da solo.
Sarò solo per tutta l'escursione, e incontrerò le prime persone in discesa, al Rifugio Stoppani.
Il primo tratto di sentiero nel fresco del bosco è piacevole, poi il sentiero si impenna e rimane esposto al sole; nonostante l'aria fresca il caldo si sente parecchio.
Ancora un tratto nel bosco, poi la ventilata cresta finale per la cima del Magnodeno, 1 ora e 55 minuti.
Oggi la cima è deserta, nonostante il bel tempo; una breve sosta e riprendo la camminata.
Faccio rifornimento di acqua alla fontana in corrispondenza del bivio per la cresta, quindi inizio la "cavalcata" della Giumenta.
Il terreno ormai si è asciugato dal fango, anzi in alcuni tratti è fin troppo secco e sdrucciolevole, per cui oggi non rifiuto l'aiuto delle catene nei punti un po' esposti.
Dopo qualche saliscendi arrivo alla prima salita un po' impegnativa; qualche sfasciume sotto i piedi, ma solidi appigli per le mani.
Raggiunto un cocuzzolo con una croce riprendo fiato per la più impegnativa salita alla Cima del Fo.
Prima c'è una discesa; un caminetto verticale, che non ho mai fatto, si aggira sulla destra con una più facile catena (facoltativa), poi inizia la salita.
Qui si trova l'unico passaggio veramente impegnativo, l'unica catena che non sono mai riuscito ad evitare, e che richiede un po' di trazione con le braccia, ma non impossibile per chi abbia un minimo di esperienza su sentieri attrezzati.
Giunto sulla Cima del Fo è d'obbligo una breve sosta per ammirare il panorama, anche se oggi il cielo si è già rannuvolato, e l'aria è tornata fresca come alla partenza.
Scendo alla Capanna Ghislandi, 1 ora e 30 minuti; anche qui nessuno, ma si sentono voci salire dalla Monzesi.
Sosta per il pranzo, con il sole che và e viene, e relativi sbalzi termici, poi comincio la discesa.
Dopo un po' che scendo trovo dei cartelli indicatori nuovi: a destra per Prato Fieno ed a sinistra per la Stoppani.
Queste indicazioni non mi convincono: quando vado alla Stoppani passo per Prato Fieno, mentre a sinistra si scende direttamente alla funivia.
Forse c'è un raccordo che non conosco, oppure vogliono evitare agli escursionisti che vanno alla Stoppani un sentiero che è quasi sempre molto fangoso.
Provo a scendere a sinistra, e quando trovo la prima indicazione per la Stoppani, si deve risalire, ed inoltre un cartello avvisa che è proprietà privata, è consentito il passaggio solo in caso di incidente e che non si assumono responsabilità per il passaggio.
Io passo lo stesso, e dopo poche minuti sono alla Stoppani.
È presto per l'autobus, faccio una lunga sosta ed integro il mio scarso pranzo con un tagliere di formaggi, vino e caffé.
Il tempo è tornato bello, riprendo la discesa arrivando al parcheggio un po' in anticipo.
Sull'aurobus sale una mia conoscente, che oggi ha avuto una giornata avventurosa; salita con la funivia si è persa sui sentieri del Resegone ritrovandosi poi sulla strada per Morterone, per le indicazioni insufficienti; le hanno dato un passaggio per Ballabio, ma poi è dovuta tornare qui per recuperare la borsa con i ricambi che aveva lasciato in deposito.
Anche oggi una bella escursione, non impegnativa, con una giornata bella e gradevole.
Alla prossima
Ciao
Stefano
In questi giorni però è ancora possibile fare escursioni in luoghi vicini ed a bassa quota, decido quindi di fare la Cresta della Giumenta.
Arrivato al parcheggio della funivia l'aria è piuttosto fresca e gradevole per la stagione; mi incammino insieme ad un escursionista che non conosce la zona e vorrebbe andare sul Resrgone; giunti al bivio per il Magnodeno ci salutiamo, e proseguo da solo.
Sarò solo per tutta l'escursione, e incontrerò le prime persone in discesa, al Rifugio Stoppani.
Il primo tratto di sentiero nel fresco del bosco è piacevole, poi il sentiero si impenna e rimane esposto al sole; nonostante l'aria fresca il caldo si sente parecchio.
Ancora un tratto nel bosco, poi la ventilata cresta finale per la cima del Magnodeno, 1 ora e 55 minuti.
Oggi la cima è deserta, nonostante il bel tempo; una breve sosta e riprendo la camminata.
Faccio rifornimento di acqua alla fontana in corrispondenza del bivio per la cresta, quindi inizio la "cavalcata" della Giumenta.
Il terreno ormai si è asciugato dal fango, anzi in alcuni tratti è fin troppo secco e sdrucciolevole, per cui oggi non rifiuto l'aiuto delle catene nei punti un po' esposti.
Dopo qualche saliscendi arrivo alla prima salita un po' impegnativa; qualche sfasciume sotto i piedi, ma solidi appigli per le mani.
Raggiunto un cocuzzolo con una croce riprendo fiato per la più impegnativa salita alla Cima del Fo.
Prima c'è una discesa; un caminetto verticale, che non ho mai fatto, si aggira sulla destra con una più facile catena (facoltativa), poi inizia la salita.
Qui si trova l'unico passaggio veramente impegnativo, l'unica catena che non sono mai riuscito ad evitare, e che richiede un po' di trazione con le braccia, ma non impossibile per chi abbia un minimo di esperienza su sentieri attrezzati.
Giunto sulla Cima del Fo è d'obbligo una breve sosta per ammirare il panorama, anche se oggi il cielo si è già rannuvolato, e l'aria è tornata fresca come alla partenza.
Scendo alla Capanna Ghislandi, 1 ora e 30 minuti; anche qui nessuno, ma si sentono voci salire dalla Monzesi.
Sosta per il pranzo, con il sole che và e viene, e relativi sbalzi termici, poi comincio la discesa.
Dopo un po' che scendo trovo dei cartelli indicatori nuovi: a destra per Prato Fieno ed a sinistra per la Stoppani.
Queste indicazioni non mi convincono: quando vado alla Stoppani passo per Prato Fieno, mentre a sinistra si scende direttamente alla funivia.
Forse c'è un raccordo che non conosco, oppure vogliono evitare agli escursionisti che vanno alla Stoppani un sentiero che è quasi sempre molto fangoso.
Provo a scendere a sinistra, e quando trovo la prima indicazione per la Stoppani, si deve risalire, ed inoltre un cartello avvisa che è proprietà privata, è consentito il passaggio solo in caso di incidente e che non si assumono responsabilità per il passaggio.
Io passo lo stesso, e dopo poche minuti sono alla Stoppani.
È presto per l'autobus, faccio una lunga sosta ed integro il mio scarso pranzo con un tagliere di formaggi, vino e caffé.
Il tempo è tornato bello, riprendo la discesa arrivando al parcheggio un po' in anticipo.
Sull'aurobus sale una mia conoscente, che oggi ha avuto una giornata avventurosa; salita con la funivia si è persa sui sentieri del Resegone ritrovandosi poi sulla strada per Morterone, per le indicazioni insufficienti; le hanno dato un passaggio per Ballabio, ma poi è dovuta tornare qui per recuperare la borsa con i ricambi che aveva lasciato in deposito.
Anche oggi una bella escursione, non impegnativa, con una giornata bella e gradevole.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58

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