Magnodeno - Cresta della Giumenta

Come tutti gli anni, in questo periodo faccio un giro alla Cresta della Giumenta.
Oggi il tempo non è molto bello, nubi si addensano sulle cime, cominciando dal Resegone, poi le altre dei dintorni.
Il clima è piuttosto umido ed afoso, e lo resterà per tutta la giornata.
Raggiungo il parcheggio della funivia e mi incammino verso Costa; l'aria per il momento è fresca, ma è quel fresco-umido che dopo un po' fa sudare abbondantemente.
Superata Costa prendo il sentiero sulla destra che in 1 ora e 45 minuti di camminata e sudata ininterrotta mi porta sulla cima del Magnodeno.
Ora una sosta è necessaria; bevuto quanto basta e smaltito il calore in eccesso riprendo l'escursione.
Rifornimento d'acqua al bivio per la Giumenta, poi comincia la cavalcata.
Oggi il terreno è asciutto ma non secco, si cammina bene, e supero i vari tratti attrezzati senza toccare le catene.
Le nubi e la densa foschia non permettono di godersi il panorama.
Nonostante sia sabato non c'è quasi nessuno; incrocio un ragazzo conosciuto due settimane fa al Moregallo; mi dice che al caminetto finale, il tratto più impegnativo, è morta una persona recentemente.
Proseguo lungo la cresta, un leggero vento attenua la calura, ed arrivo al passaggio impegnativo.
Non sono ancora riuscito a passare senza l'uso della catena; comincio la salita con le mani sulla roccia, ma a circa metà la salita si fa dura, la difficoltà penso sia sul III; ripensando a quanto mi è stato detto, e considerando che sono solo e giù di allenamento con la roccia, decido che non è il caso di rischiare e mi attacco alla catena.
Superata la Cima del Fo faccio una breve deviazione per il monumento ai Caduti della Montagna, e sono alla Capanna Ghislandi, 1 ora e 25 minuti dal Magnodeno.
Anche qui pochi escursionisti; una persona, vedendomi senza imbragatura, mi ricorda che è da poco morta una persona; sono venuto in montagna per star lontano dalle tante notizie tristi che si sentono in continuazione ...
Sosta per il pranzo.
Finito di mangiare è presto per il ritorno; non mi piace stare in ozio se non c'è compagnia; sono tentato di scendere alla Monzesi per mangiare ancora qualcosa di buono, ma resisto e mi metto in cammino con calma, cercando di allungare il più possibile il percorso di ritorno.
Prendo il sentiero per i Piani d'Erna, poi all'incrocio con il sentiero n° 1 per il Resegone scendo al Rifugio Stoppani (1 ora e 5 minuti).
Sosta per un panino con salsiccia, vino e caffé.
Riprendo la discesa.
Poco prima del parcheggio della funivia prendo il sentiero sulla sinistra che scende verso Lecco; senza indicazioni ma ben evidente.
Prima di giungere a Malnago prendo sulla sinistra il percorso per il Castello dell'Innominarto; alternando sentieri, mulattiere e stradine sterrate che ho cominciato solo recentemente ad esplorare, supero una prima baita degli Alpini, aperta per una manifestazione sportiva e dove faccio una breve sosta; breve salita per l'Agriturismo Ponte Tenaglia, rifornimento d'acqua ad una fontana (oggi sto bevendo come un cammello), poi quando le indicazioni per il castello lasciano la mulattiera principale, comincia la discesa che passando per un'altra baita degli Alpini ed il Santuario della Rovinata, tra le cappelle della Via Crucis, termina a Germanedo.
Proseguo sull'asfalto fino alla stazione (2 ore dalla Stoppani) dove finalmente sento una buona notizia riguardo al Giro d'Italia.
Anche oggi ho fatto un bel giro; si è fatto sentire molto il caldo, ma sono riuscito a sopportarlo bene.
Alla prossima
Ciao
Stefano