Monte Resegone dalla Val Caldera
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Approfitto di questo insolito periodo di bel tempo per esplorare nuovi sentieri.
Appena svegliato ammiro lo spettacolo della Luna accompagnata da Venere e Giove; Marte è poco luminoso in questo periodo ed è invisibile per la luce della Luna, ma nella foto sono riuscito ad evidenziarlo con photoshop.
Arrivato al parcheggio della funivia sono indeciso se salire al Resegone dal Passo del Giuff o dalla Capanna Monzesi; ma poiché la giornata si preannuncia molto calda, decido per il Giuff e la Val Caldera.
Giunto accaldato ai Piani d'Erna una sosta è d'obbligo; riprendo la marcia verso il Passo del Giuff sul sentiero n° 7, entrando nella zona ancora in ombra e con temperatura gradevole.
Arrivato al Passo del Giuff, 2 ore e 20 minuti, breve sosta e mi incammino sullo sconosciuto sentiero n° 8 della Val Caldera.
Dopo un primo tratto comodo ed evidente, mi accorgo che sto scendendo troppo; non vorrei ritrovarmi alle Forbesette o perdermi nel bosco, la mia claustrofobia comincia già a farsi sentire.
Ritorno indietro fino all'ultimo masso dove avevo visto un bollo blu, mi guardo bene intorno e finalmente ritrovo il sentiero giusto, seminascosto dalle foglie.
Proseguo sul sentiero ora ben evidente, con alcuni facili salti di roccia e alcune catene che oggi sono superflue; attraverso una pietraia ai piedi delle pareti del Resegone, poi la ripida salita finale che mi conduce al Rifugio Azzoni e poi alla cima, 1 ora e 30 minuti, compreso il tempo perso sul sentiero sbagliato.
Come sempre la cima è molto affollata, mi trovo un angolo dove pranzare, poi scendo al Rifugio per un caffé.
Non mi fermo molto, comincio la discesa per il sentiero n° 1, facendo una prima breve sosta alle Bedulette, poi una più lunga al Rifugio Stoppani dove reintegro le energie consumate con un cancerogeno panino con salsiccia (ma con tutte le salsicce che ho mangiato finora dovrei essere già morto).
Qui incontro il gestore del Cazzaniga, dove quest'anno non sono ancora andato; mi informa che a Novembre il rifugio è chiuso per ferie (anche loro ne hanno diritto!).
Riprendo la discesa, anche qui c'è qualcosa di nuovo da esplorare; avendo davanti una signora che scende molto lenta prendo un sentiero sulla destra, molto ripido, che evitando le case di Costa accorcia di parecchio il percorso.
Giunto in prossimità del parcheggio della funivia continuo la discesa sul sentiero n° 1 che, tagliando la strada asfaltata a Malnago, scende a Lecco, dove raggiungo la stazione in 3 ore dalla cima, escluse soste.
Il giorno dopo sono un po' dolorante, forse per la lunga discesa; ma ne è valsa la pena, e comunque l'escursione mi ha dato molta soddisfazione.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Appena svegliato ammiro lo spettacolo della Luna accompagnata da Venere e Giove; Marte è poco luminoso in questo periodo ed è invisibile per la luce della Luna, ma nella foto sono riuscito ad evidenziarlo con photoshop.
Arrivato al parcheggio della funivia sono indeciso se salire al Resegone dal Passo del Giuff o dalla Capanna Monzesi; ma poiché la giornata si preannuncia molto calda, decido per il Giuff e la Val Caldera.
Giunto accaldato ai Piani d'Erna una sosta è d'obbligo; riprendo la marcia verso il Passo del Giuff sul sentiero n° 7, entrando nella zona ancora in ombra e con temperatura gradevole.
Arrivato al Passo del Giuff, 2 ore e 20 minuti, breve sosta e mi incammino sullo sconosciuto sentiero n° 8 della Val Caldera.
Dopo un primo tratto comodo ed evidente, mi accorgo che sto scendendo troppo; non vorrei ritrovarmi alle Forbesette o perdermi nel bosco, la mia claustrofobia comincia già a farsi sentire.
Ritorno indietro fino all'ultimo masso dove avevo visto un bollo blu, mi guardo bene intorno e finalmente ritrovo il sentiero giusto, seminascosto dalle foglie.
Proseguo sul sentiero ora ben evidente, con alcuni facili salti di roccia e alcune catene che oggi sono superflue; attraverso una pietraia ai piedi delle pareti del Resegone, poi la ripida salita finale che mi conduce al Rifugio Azzoni e poi alla cima, 1 ora e 30 minuti, compreso il tempo perso sul sentiero sbagliato.
Come sempre la cima è molto affollata, mi trovo un angolo dove pranzare, poi scendo al Rifugio per un caffé.
Non mi fermo molto, comincio la discesa per il sentiero n° 1, facendo una prima breve sosta alle Bedulette, poi una più lunga al Rifugio Stoppani dove reintegro le energie consumate con un cancerogeno panino con salsiccia (ma con tutte le salsicce che ho mangiato finora dovrei essere già morto).
Qui incontro il gestore del Cazzaniga, dove quest'anno non sono ancora andato; mi informa che a Novembre il rifugio è chiuso per ferie (anche loro ne hanno diritto!).
Riprendo la discesa, anche qui c'è qualcosa di nuovo da esplorare; avendo davanti una signora che scende molto lenta prendo un sentiero sulla destra, molto ripido, che evitando le case di Costa accorcia di parecchio il percorso.
Giunto in prossimità del parcheggio della funivia continuo la discesa sul sentiero n° 1 che, tagliando la strada asfaltata a Malnago, scende a Lecco, dove raggiungo la stazione in 3 ore dalla cima, escluse soste.
Il giorno dopo sono un po' dolorante, forse per la lunga discesa; ma ne è valsa la pena, e comunque l'escursione mi ha dato molta soddisfazione.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58

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