Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m) al Pizzo della Croce (1491 m)
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Ciaspolata in Valle d’Intelvi su pascoli e panoramici crinali.
Giro ad anello passando da accoglienti agriturismi, dal Pizzo della Croce e dal Monte d’Orimento.
Inizio dell’escursione: ore 8:45
Fine dell’escursione: ore 13:00
Temperatura alla partenza: 0°C
Temperatura al rientro: 3°C
Ad una settimana di distanza ritorno in Valle d’Intelvi, questa volta per una racchettata.
Lascio l’auto al solito parcheggio presso Cascina La Bolla (1045 m), per avviarmi in direzione del Rifugio Giuseppe e Bruno.
Un battipista ha battuto la neve in prossimità degli ex impianti di risalita del Monte Crocione. Alcune famiglie ne approfittano per far divertire i bambini con slitte e bob.
Gli impianti di risalita per lo sci sono rimasti in funzione fino al 2005. Data la limitata altitudine e l'assenza di un impianto di innevamento artificiale, il loro funzionamento, entrato in esercizio nei primi anni Sessanta, era mediamente modesto ed in alcuni inverni addirittura nullo.
Percorro la piana, ancora in ombra, su neve compatta per via della pioggia caduta in settimana. Sulla salita sfrutto le vecchie tracce che hanno lasciato dei ciaspolatori. In circa 20 minuti arrivo al Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m) del CAI, sezione di Como. È ubicato al termine di una carrozzabile che parte alla destra del parcheggio di Cascina La Bolla. Bel panorama sul Lago di Como e sulle montagne del Triangolo Lariano. Sono ricevuto da un nutrito comitato d’accoglienza felino-canino. L’interno si presenta molto bene, con il camino acceso e numerosi tavoli apparecchiati. È un rifugio-ristorante, come se ne trovano molti in Lombardia. Il menu è invitante…, da tenere in considerazione.
Dopo la sosta caffè riprendo la salita, che si fa molto più impegnativa, per via della pendenza sempre più accentuata.
Dalla coltre nevosa emergono cespi d’erba secca piegati dalle folate di vento. Alle mie spalle si estende la Valle d’Intelvi, un dolce solco a forma di “Y”, lungo circa 25 km e già completamente illuminato dal sole.
In vetta al Pizzo della Croce (1491 m) il vento è molto fastidioso. Mi fermo solo per un sorso e riprendo immediatamente il cammino lungo la dorsale che mi porterà ad Orimento.

Discesa dal Pizzo della Croce (1491 m)
A differenza di sette giorni fa, oggi non vedo nemmeno uno sciatore: i fianchi del Sasso Bianco non danno più la garanzia di una piacevole e sicura discesa.
Dall’Alpe d’Orimento (1275 m) risalgo il pendio innevato verso la seconda cima della giornata. Anche da questo monte il panorama è letteralmente mozzafiato: vuoi per la pendenza, vuoi per la visione di montagne poste nei Grigioni, in Lombardia, in Emilia Romagna, in Piemonte e in Vallese.
Qui incontro gli unici ciaspolatori di giornata: una coppia che compie l’anello inverso rispetto al mio. Dalla vetta del Monte d’Orimento (1391 m) scendo per la prima volta sulla boschiva cresta Nord, in direzione del Rifugio Cristè (1253 m). In questo tratto ombreggiato le ciaspole sono veramente utili. Incrocio la carrozzabile per Orimento e scendo con un percorso libero sulla vastissima Alpe Grande, ancora innevata.
Al Ristoro Alpe Grande sosta d’obbligo in un accogliente locale dove si servono piatti tipici di montagna. Il bar è gremito di “locals”, che sorseggiano un fresco Prosecco; mi aggrego all’istante e poco dopo non posso fare a meno di compiere un veniale atto di “cannibalismo”, gustando un piatto di stufato d’asino con polenta: una tenera delizia!
La gerente mi invita alla 7a ciaspolata Memorial “Lüis da Bol” prevista per domenica 17 febbraio 2013, con ritrovo all’Alpe Grande alle 8:00.
Dopo la sosta pranzo, mi rimane circa un chilometro di strada asfaltata, prima di concludere il piacevole anello a Cascina La Bolla.
Oggi, sui crinali, tutte le parole e tutti i rumori, sia naturali sia di origine antropica, sono repentinamente soffocati e portati via dal vento.
La giornata ventosa mi ricorda il titolo di una canzone di Bob Dylan, un inno alla controcultura degli anni Sessanta, ai movimenti pacifisti e per i diritti civili. Dal vento meteorologico il pensiero passa facilmente al vento metafisico…
Parole nel vento
Quante strade deve percorrere un uomo
prima che si chiami uomo?
Quanti mari deve solcare una colomba
prima di dormire sulla sabbia?
Quante volte dovranno volare le palle di cannone
prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico mio, sono parole nel vento.
La risposta sono parole nel vento.
Quante volte un uomo deve alzare gli occhi
prima di vedere il cielo?
Quante orecchie deve avere un uomo
prima di sentire quando qualcuno piange?
Quante stragi ci vorranno
prima che sappia che sono morti in troppi?
La risposta, amico mio, sono parole nel vento.
La risposta sono parole nel vento.
Quanti anni può esistere una montagna
prima di scivolare al mare?
Quanti anni può esistere certa gente
prima che le si dia la libertà?
Quante volte può un uomo volgere gli occhi altrove
fingendo di non vedere?
La risposta, amico mio, sono parole nel vento.
La risposta sono parole nel vento.
Bob Dylan
Bella racchettata ad anello su crinali innevati, battuti da un forte vento di tramontana.
Tempo di salita fino al Monte d’Orimento: 2:25 h
Tempo totale: 4:15 h
Tempi parziali
Parcheggio Cascina La Bolla (1045 m) – Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m): 20 min
Rifugio Giuseppe e Bruno (1179 m) – Pizzo della Croce (1491 m): 50 min
Pizzo della Croce (1491 m) – Monte d’Orimento (1391 m): 1 h
Monte d’Orimento (1391 m) – Alpe Grande: 50 min
Dislivello in salita: 576 m
Sviluppo complessivo: 8,5 km
Difficoltà: WT2
SLF: 2 (moderato)
Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona
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