Baite di Monte Cardeto m 1945

By  patripoli

Un'escursione in montagna per me è sempre come un viaggio.....breve......ma pur sempre un viaggio.
E proprio come un viaggio si compone di varie fasi.

Si comincia con LA SCELTA DELLA META.
Annullata la gita CAI in programma per domenica, a causa di condizioni meteorologiche avverse, venerdì pomeriggio arriva la proposta di Aldo per l'indomani: Baite del Cardeto.
Il nostro clan, tutto al femminile, accetta con piacere l'invito.
In fondo "Grandemago tours & adventures" è il nostro tour operator preferito, perchè riesce sempre a trovare mete insolite anche in zone che riteniamo già passate al setaccio.
E per di più ci offre viaggi gratuiti.....

I PREPARATIVI
Questa volta non c'è molto da preparare......
L'agenzia mette a nostra disposizione un pacchetto completo!
Aldo sarà la nostra guida, il nostro navigatore, la nostra bussola, il nostro cicerone......
Certo non trascuro di andare a cercare qualche relazione sul percorso, giusto per documentarmi, ma senza preoccuparmi troppo....
Ormai non ho più ansie da "prestazione".
"Faccio quel che riesco a fare" - mi dico - "quando non ce la faccio più mi fermo!"
Cosa che non succede quasi mai....

LA PARTENZA
La partenza per me è il momento in cui penso maggiormente a ciò che devo affrontare ed è sempre carico di aspettative, di motivazione, di speranze.....ma anche di dubbi!
Questa mattina il dubbio è se portare ciaspole, ramponi o tutti e due.
Ci guardiamo intorno....
La neve non è molta e sappiamo che i sentieri sono ghiacciati, quindi optiamo per i ramponi!

IL PERCORSO
Partiamo imboccando subito una ripida sterrata, con Aldo in testa al gruppo.
Il suo passo è il mio passo: regolare, pacato, tranquillo.....un'andatura che mi è congeniale e grazie alla quale potrei arrivare in capo al mondo.
Ogni tanto incontriamo qualche tratto ghiacciato, che superiamo in scioltezza.
Non appena usciti dal bosco, a circa metà percorso, ci fermiamo per uno snack e per ammirare il paesaggio da favola che, in una giornata limpida come questa, si impone prepotentemente alla nostra vista.
Facciamo pochi passi e decidiamo di calzare i ramponi per percorrere un lungo traverso dove riteniamo sia utile non rischiare di cadere.
Giunti sulla Piana del Cardeto non possiamo non lasciarci suggestionare dalla bellezza di questo posto!
Ci fermiamo un attimo, in fondo non abbiamo fretta...
Aldo ci invita ad abbandonare la strada maestra e a seguirlo in direzione dei laghi, che dovrebbero essere là.....dove ci sono quelle conche......ma che non si vedono perchè sono ghiacciati e ricoperti dalla neve.
Ci immergiamo in questi luoghi straordinari e sublimi, per apprezzare la bellezza e il fascino che sanno comunicarci e la profondità delle emozioni che sanno suscitare in noi.
La comunicazione verbale passa in secondo piano, sostituita da quella più intima dei nostri cuori.
Raggiungiamo con un po' di fatica la Baita alta di Cardeto, a causa della neve che "tiene" con moderazione e ogni tanto ci fa sprofondare.
Qui le ciaspole non sarebbero state d'impiccio.....

Dopo la pausa pranzo iniziamo la lunga discesa verso valle e qui il cerchio si chiude.
Un percorso circolare: la gioia della partenza....e la gioia del ritorno!

IL RITORNO
Il ritorno è il momento dei bilanci, della rielaborazione dell'esperienza, della memoria.....è il racconto dell'escursione, il ripensare alla prossima uscita.
L'importante è non fermarsi e fare in modo che il posto che abbiamo appena visto non sia l'ultimo....

Alla fine di tutto ciò non possiamo esimerci dal piacere di fermarci a bere qualcosa, giusto per concludere degnamente questa bella giornata!
Quando usciamo dal bar altri escursionisti guardano meravigliati, stupiti e forse con un po' d'invidia, Aldo in compagnia di quattro donne.
Ma è solo perchè non ci conoscono......altrimenti si ricrederebbero!

By  grandemago

A spasso con l’Orso....
 
Saltata la prevista gita Cai di domenica, sento le fanciulle per un giro sabato. Accettano di buon grado la mia proposta e cosi, oggi, rinuncerò a fare il solitario!
Si sà......”du donn e una gaina fan mercaa tȕta matina”......
Immaginate “quater donn e un ciciaron......”
Succede che dopo Gromo nessuno vede l’indicazione per Ripa e si và avanti.....superata Grabiasca si torna indietro con disinvoltura!
 
La neve comincia alla Baita Nedulo; prima solo qualche tratto ghiacciato ma nessun problema....in salita! Poi lungo traverso a mezzacosta, dove ci ramponiamo per agevolare il passo.
Al bivio del “Giro dei laghi” si intuisce una vecchia traccia ormai cancellata dalla neve. Il fondo tiene e la seguiamo.....le ciaspole sono rimaste in macchina (oh che bello!).
Arrivati però nei pressi del Lago Basso, la traccia ritorna sui suoi passi, verso le baite del Cardeto.
Raggiungiamo la Baita Bassa, dove io mi tolgo i ramponi.....l’orso affonda!
Le fanciulle, leggere, galleggiano.......e allora le mando davanti a battere......la pista (negriero!).
Raggiunta la Baita Alta decidiamo all’unanimità che quella è la nostra meta; ci mettiamo sottovento, dove si stà un gran bene e consumiamo il nostro frugale pasto.
 
Tornati a valle, non prima che la Giusy abbia fatto un paio di misurazioni sulla mulattiera ghiacciata, facciamo scorta di formaggio e cacciatorini dalla gentilissima signora “Burlandi” e ripartiamo per la nostra pianura.
 
Superiamo Bergamo.......
Dopo un po qualcuno si ricorda che dobbiamo prendere l'autostrada e accompagnare Patrizia a recuperare la sua auto!
Torniamo indietro.....
Stessa sorte per l’uscita giusta......saltiamo anche quella!
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico......
Usciamo alla successiva e finalmente portiamo Patrizia a destinazione.
L’ho detto: “quater donn e un ciciaron......sbaglien strada a ogni canton”!