Valle del Cardeto e Monte Madonnino 2502 m
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Lo immaginavo che sarebbe stata bella e, in effetti, bella lo è veramente, peccato la nebbia ci abbia rovinato un po’ la festa.
Mentre stiamo posteggiando nei pressi della Chiesa di San Marino di Gromo un simpatico vecchietto viene a informarsi sul giro che vorremmo fare, ci guarda perplesso e ci consiglia di salire ancora un poco con la macchina e di posteggiarla all’imbocco del sentiero. Gli diamo ascolto e così evitiamo 2 km di asfalto, già una rottura all’andata posso immaginare al ritorno!
I cartelli danno 5 h al P.so della Portula, ops penso, mi sa che dobbiamo rivedere qualcosina!
Il sentiero/mulattiera sale con ripidi tratti in un bellissimo bosco fino al bivio per l’ex Rif. Baita Ceto (nemmeno segnalato adesso) dove la mulattiera lascia il posto a un sentiero che sempre con le stesse modalità entra nella spettacolare Valle del Cardeto. Purtroppo le nebbie avanzano inesorabili. Al bivio svoltiamo a sx e imbocchiamo il giro dei laghi e raggiungiamo la Baita Alta del Cardeto. Sosta piccolo rifocillamento e ripartiamo per il P.so della Portula. La salita riprende ripida e velocemente siamo al P.so. Controlliamo i tempi, ci siamo dentro per cui proseguiamo per il Madonnino. Notiamo che c’è anche una salita diretta dal P.so cosa che pensavo fosse fattibile solo con la neve. La salita segnata con ometti è ben visibile ma piuttosto ripida, non che l’altra non lo sia, però questa un poco di più!
In circa 20 min siamo in cima. Nel rispondere a un sms di un'amica mi accorgo che Marco ha ancora l’orologio impostato sull’ora legale…ma allora siamo in anticipo, in largo anticipo direi! In effetti, 5 ore per il P.so della Portula mi sembravano un poco esagerate! Dopo un po’ di chiacchiere con dei ragazzi in cima ci salutiamo e scendiamo dalla via di salita normale, fino a incrociare il traverso che ci riporta al P.so della Portula.
Siamo indecisi sul da farsi, per tornare sui nostri passi è presto e così facendo tra l’altro ci infileremmo direttamente nella nebbia e dobbiamo ancora mangiare. Qui al P.so fa freschino, mettiamo ai voti la discesa al Rif. Calvi e anche se sappiamo che poi la risalita non sarà granché gradita il timido sole che ancora bacia il rifugio ci fa prendere questa decisione.
All’esterno del rifugio si sta benone, non c’è molta gente (ho saputo che invece al Rif. Laghi Gemelli hanno dovuto fare il doppio turno per mangiare a mezzogiorno!). Mangiamo tranquillamente all’esterno, prendiamo il caffè almeno per giustificare la discesa e dopo di che pian pianetto torniamo al P.so della Portula e quindi nella nebbiosa Valle del Cardeto. Alla Baita Alta prendiamo la discesa più diretta con l’intenzione di deviare sul sentiero per le Baite di Grabiasca, anche se la descrizione che abbiamo invitano alla prudenza in caso di piogge per via di un attraversamento di un corso d’acqua, ma essendo breve il collegamento tra i due sentieri ci diciamo che se non dovessimo riuscire a passare faremmo sempre in tempo a tornare indietro. Il problema poi non si porrà perché non troveremo la deviazione. In effetti non l’abbiamo nemmeno cercata, troppo presi nella chiacchiera, quando ci siamo resi conto di essere troppo bassi ormai era troppo tardi. Ritorniamo quindi al bivio della mattina e riprendiamo il sentiero fatto in salita.
Al posteggio dei locals ci rincuoreranno dicendoci che il bivio è poco visibile e non segnalato e in caso di nebbia e facile non notarlo… va beh un’occasione per tornare!
DATI GPS
Dislivello 1970 m - Km 21,10
Kommentare (6)