Corno Orientale di Nefelgiù (2864 m) - Skitour
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
tapio: Dopo la positiva ”entrée” nella stagione scialpinistica di qualche giorno fa,
tignoelino cava dal cilindro un’altra gita da “mille e una polvere”, il che, data la stagione e le condizioni non sempre ottimali della neve, non è poco. Già qualche giorno fa aveva lasciato intendere che il gruppo avrebbe potuto diventare più folto, e la cosa viene confermata alla partenza, quando appaiono Fabrizio,
Laura &… (dopo aver fatto di tutto dopo l’infortunio - ferrate, ghiacciai, alpinismo, arrampicata, etc etc - è venuto il momento di provare, anzi di ri-provare anche con lo scialpinismo…) e
lunari, di cui faccio la conoscenza proprio oggi.
La gita è inserita nel volume “Scialpinismo in Valdossola” di Loris Bonavia e Mauro Previdoli e per quanto riguarda il percorso effettuato rimando alla traccia gps qui allegata. Qualche cenno personale intenderei comunque darlo.
Dunque, partiamo di buon passo in direzione NW e, superato un pendio ricco di ontani ed il pianoro posto a quota 1900, aggiriamo il dosso e proseguiamo in direzione SW (quindi con orientamento NE). Ci addentriamo in una valletta che ben presto si trasforma nel Vallone di Nefelgiù, che percorriamo tutto, fino all’evidente canale alla sinistra della cresta NE del Corno Occidentale di Nefelgiù. Nella parte alta la ripidità aumenta e con diverse alternanze alla guida del quintetto (eufemismo per ricordare che il percorso è stato tracciato integralmente; nessuno prima di noi, salvo camosci, volpi e lepri aveva messo piede nel Vallone, dopo le recenti nevicate) perveniamo ad una bocchetta con vista fantastica sul Lago Vannino e tutta la zona SW. Da qui in breve (compreso un brevissimo tratto di aggiramento di uno spuntone di roccia in cui siamo costretti a togliere gli sci) arriviamo alla vetta. Brindisi a suon di Spaten e fruizione (partendo appena sopra La Frua mi rimane in testa questa parola…) totale del panorama a 360° durante lo spartano banchetto di vetta.
La discesa, per chi ha potuto (volutamente lascio ad ognuno il racconto personalizzato di questa fase), è una spettacolare danza nella polvere. Questo almeno fino all’uscita dal Vallone, a circa 2200 m. Da lì in poi si pensa a portare a casa le gambe, cosa nella quale, fortunatamente, riusciamo tutti quanti con successo. Il brindisi con il Traminer del tignoelino suggella la grande giornata.
Grazie a tutti e alla prossima!
Laura &…: E' inutile nasconderlo, sono mesi che aspetto il giorno di poter rimettere gli sci e di riprendere da dove mi ero fermata il 9 aprile. Parto sapendo che non sarà facile, ma so che sono con persone speciali.
La salita è splendida ma una volta in vetta penso alla discesa, ma sciare è come andare in bicicletta: una volta che hai imparato a farlo non lo dimentichi...e così cerco di lasciarmi andare...la neve è favolosa. Qualche traverso mi riesce benino, qualcun altro decisamente male, le curve sono un optional. Sono rigida come un baccalà e impaurita come un'acciuga ma (molto, molto lentamente) riesco a scendere. Nel tratto in cui "bisogna pensare a portare a casa le gambe" tolgo gli sci...meglio sprofondare un pò che farmi del male. Alla macchina brindiamo felici.
Che aggiungere a quanto detto se non che da sola non ce l'avrei mai fatta: l'affetto, l'amicizia, il supporto psicologico, la pazienza, la comprensione, le battute giocose e la capacità di mettere da parte l'individualismo sono state le cose che mi hanno dato la forza e il coraggio per arrivare fino alla fine della discesa.
Non ho sciato come mi sarebbe piaciuto fare, ma per è stata comunque una grande vittoria.
Grazie a tutti...e... ora si va di ciaspole???
tignoelino: Giornatona, sfruttata dall' alba al tramonto in allegria. Abbiamo trovato, fino a quota 2100, la neve che ogni sciapinista vorrebbe trovare, dopo, una battaglia per portare a casa le gambe integre. Una lode al rientro, dopo l' infortunio, a Laura che c' e l' ha messa tutta!!
Grazie, Amici, alla prossima.
lunari: Dopo un primo timido tentativo martedi in Val Bedretto trasferta in Val Formazza obbiettivo il Corno Orientale di Nefelgiu'.Alla guida due locals (Roby e Fabrizio)esperti conoscitoridel posto.Partenza dal parcheggio poco oltre il paesino di La Frua a qt 1700 mt ca.Neve con crosta di rigelo cedevole e ondulata fino a ca 2100 mt poi neve polverosa di ottima qualità fino in vetta.Percorso tutto da tracciare in ambiente stupendo e selvaggio supportato da una giornata eccezionale sia come visibilità e clima....e compagnia!!Lungo il vallone si notano diverse slavine anche di buone dimensioni scese nei giorni scorsi che però non ostacolano il percorso.Arrivati in cima ad attenderci un bel esemplare di camoscio e una vista spettacolare in tutte le direzioni.Breve pausa con birretta poi ci attrezziamo per goderci la discesa.Un pò di attenzione all 'inizio con qualche spuntone di roccia minaccioso non sempre visibile poi veramente grande sciata fino a qt 2100 ,da li in poi di soppravivenza fino all auto.Brindisi finale con bottiglia di Traminer di produzione Tignoelino completa la grande giornata.
Kommentare (25)