Lo Scopì è una vetta che ci siamo sempre ripromessi di salire con gli sci, soprattutto per i pendii a 35° a picco sul lago ma, proprio per i ripidi pendii, capita che sia in condizione poche volte durante la stagione invernale. Così decidiamo di salire a piedi per vedere com'è ed immaginarcelo con la neve.
Lasciamo l'auto poco dopo il passo del Lucomagno, all'imboccatura del paravalanghe, ci saliamo sopra e lo percorriamo per circa 1km, fino all'inizio della salita. Il tempo sembra ottimo, molto bene perchè abbiamo letto che dalla cima il panorama a 360° è notevole.
Il sentiero sale subito ripido a zig zag ed in poco tempo il lago è già lontano, poi inizia a spianare spostandosi verso la cresta di ciottoli che scende dalla cima. Intanto appaiono le prime nuvole. Con un ripido strappo ci portiamo in cresta, giusto in tempo per vedere la cima che scompare tra le nubi. La cresta è piuttosto ripida, erbosa all'inizio di ciottoli nella parte alta.
Entriamo nelle nubi e salutiamo il famoso panorama.
Sotto la cima la cresta diventa pendio, fino a restringersi di nuovo, e qui, nella nebbia appaiono delle sinistre costruzioni. Mano a mano che le aggiriamo ci accorgiamo che occupano tutta la cima, anzi la cima è stata spianata per fare posto.
Mangiamo nella nebbia seduto sotto un radar che ruota ininterrottamente.
Finito il pranzo ripercorriamo l'itinerario di salita sempre tra le nubi e, quasi giunti al lago la cima beffardamente si scopre, mettendo in mostra le oscene apparecchiature.
L'itinerario è molto bello, dislivello importante, poco sviluppo, peccato per la nebbia e la cima deturpata. Speriamo di tornarci quest'inverno per una bella sciata.
Kommentare