I Fantozzi al rifugio Frassati e al Colle di Malatrà
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L'uscita 2012 dei Fantozzi a luogo non lontano dal confine elvetico. Un primo appuntamento al colle del Gran San Bernardo alle 10:07 per il tradizionale capuccino e cornetto alla marmellata. Un secondo a Praz-d'Arc per lasciare un'automobile che servirà per ricuperare le altre lasciate al punto di partenza. Terzo rendez-vous a Rosières, alla partenza dello sci-lift di Crévacol, dove finalmente si può calzare gli scarponi e partire direzione rifugio Frassati che raggiungiamo dopo tre ore e mezza di cammino. Ottimo il rifugio, tutto nuovo e sperlüsento (*). Bravi i gestori, tutti volontari giovanissimi, simpatici, sorridenti e cordiali, impegnati come sono a favore delle popolazioni emarginate d'America latina. Complimenti !
Ancora in serata e prima di un violento temporale, una puntatina sulle alture del rifugio per osservare da lontano l'itinerario del giorno dopo. Luoghi tapezzati da centinaia di stelle alpine, da guardare e non toccare !
Il giorno seguente, partenza per il colle Malatrà, un pò più di 300 metri di dislivello su di un comodo sentiero a tratti vertiginoso attrezzato sulla fine da corde, scalini e catene fissate alla parete. Un intaglio nella roccia con vista sul Monte Bianco e tutte le cime del massiccio. Si ha voglia di restare ma una parte dei Fantozzi ci aspetta al rifugio per un ritorno che comporta diverse ore di cammino e due colli da superare : il Col de Ceingles (2'817 m.) e di Saint-Rhémy (2'563 m.). La giornata é bella ma il vento é freddo e pungente.
Si accellera il passo perché : 1) si ha fame, 2) fa molto freddo e 3) si è un pò stufi di camminare e si ha voglia di mettere le gambe sotto un tavolo. Si arriva dunque a Praz-d'Arc, si mangia e si beve, si ricuperano i veicoli lasciati a Rosières, ci si bacia e ci si abbraccia e ci si da appuntamento per l'anno prossimo, per la 17ma uscita dei famigerati Fantozzi che cominciano ad invecchiare con tanto di acciacchi e dolorini vari agli arti ed ai ginocchi in particolare.
*) In dialetto ticinese, sperlüsento = risplendente, raggiante come per esempio il nuovo rifugio Monte Rosa, versante svizzero.
Ancora in serata e prima di un violento temporale, una puntatina sulle alture del rifugio per osservare da lontano l'itinerario del giorno dopo. Luoghi tapezzati da centinaia di stelle alpine, da guardare e non toccare !
Il giorno seguente, partenza per il colle Malatrà, un pò più di 300 metri di dislivello su di un comodo sentiero a tratti vertiginoso attrezzato sulla fine da corde, scalini e catene fissate alla parete. Un intaglio nella roccia con vista sul Monte Bianco e tutte le cime del massiccio. Si ha voglia di restare ma una parte dei Fantozzi ci aspetta al rifugio per un ritorno che comporta diverse ore di cammino e due colli da superare : il Col de Ceingles (2'817 m.) e di Saint-Rhémy (2'563 m.). La giornata é bella ma il vento é freddo e pungente.
Si accellera il passo perché : 1) si ha fame, 2) fa molto freddo e 3) si è un pò stufi di camminare e si ha voglia di mettere le gambe sotto un tavolo. Si arriva dunque a Praz-d'Arc, si mangia e si beve, si ricuperano i veicoli lasciati a Rosières, ci si bacia e ci si abbraccia e ci si da appuntamento per l'anno prossimo, per la 17ma uscita dei famigerati Fantozzi che cominciano ad invecchiare con tanto di acciacchi e dolorini vari agli arti ed ai ginocchi in particolare.
*) In dialetto ticinese, sperlüsento = risplendente, raggiante come per esempio il nuovo rifugio Monte Rosa, versante svizzero.
Tourengänger:
Boub

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