Tscheischhorn (3019,1 m) da Juppa


Publiziert von siso , 18. August 2012 um 17:35.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Avers
Tour Datum:17 August 2012
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1098 m
Strecke:Parcheggio Juppa (1980 m) – Val Bergalga – Nürva Stofel (2075 m) – Höjabüel (2745 m) – Tscheischhorn südl. Vorgipfel (2981 m) – Punto 2929 – Tscheischhorn (3019,1 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Semiautostrada A13, Tunnel del San Bernardino – Hinterrhein – Rofla – Ausserferrera – Innerferrera – Avers – Juppa (1980 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Juppa
Kartennummer:C.N.S. No. 1256 – Bivio - 1:25000; C.N.S. No. 1275 – Campodolcino - 1:25000; C.N.S. No. 1276 – Val Bregaglia - 1:25000.

Giornatona per la mia prima gita nella Val Bergalga.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:05

Fine dell’escursione: ore 15:05

Temperatura alla partenza: 10°C

Temperatura al rientro: 27°C

 

Arrivo a Juppa (Val d’Avers) alle 7:45. La temperatura è già mite; si prospetta una giornata serena e calda. Parcheggio sul piazzale vicino alla pista naturale di pattinaggio e agli skilift; sono il primo ad arrivare.

Mi si presentano due possibilità: seguire la sterrata alla sinistra del fiume, lungo il percorso didattico dedicato alle marmotte, oppure alla destra, senza sentiero e con un percorso ricco di saliscendi. Non sapendo dove sono collocati i ponti nella Val Bergalga, scelgo quest’ultimo itinerario.

Supero lo Jufer Rhein su un ponte per il gatto delle nevi e risalgo i pascoli della Val Bergalga in direzione Sud. La scelta non si è rivelata vincente: sarebbe stato meglio seguire la sterrata fino all’alpeggio Nürva Stofel (2075 m). È il tributo che devo pagare per la mia prima escursione in questa valle, caratterizzata da una massiccia presenza di marmotte.

Raggiunti i tre edifici del Nürva Stofel lascio il fondovalle e risalgo in direzione Ovest i ripidi pendii alle spalle dell’alpeggio. Devo superare ancora un dislivello di quasi mille metri, senza sentiero! La salita su queste praterie oltre ad essere faticosa è anche piuttosto monotona. Gli unici elementi di interesse sono:

a)     un panorama bellissimo sulle numerose cime che contornano la valle;

b)     una piccola zona di pascolo ricca di stelle alpine;

c)     un volo ad anello di corvi che mi ricordano un dipinto di Vincent Van Gogh;

d)     una faglia geologica a Höjabüel. Si tratta di una profonda spaccatura nella roccia, simile al crepaccio di un ghiacciaio.

 

Alle 10:30 raggiungo finalmente il crinale, poco prima del promontorio Höjabüel. Forse la salita sarebbe stata meno faticosa se avessi risalito questa dorsale già dal fondovalle, presso la confluenza del torrente Tscheischabach con il Bergalgabach. Non c’è la controprova.

La salita ora si fa più ripida, ma anche più interessante. Una serie di mini omini di pietra mi guida, sugli sfasciumi di scisti grigioni, fino all’anticima quotata 2981 m. Il panorama è fantastico: non posso fare a meno di registrare una carrellata a 360°.

                        Tscheischhorn (3019,1 m)  visto dall'anticima S

La cima principale, che dista ancora circa 600 m, vista da qui fa impressione. Il suo versante SW precipita quasi verticalmente sulla sottostante Val Madris. Mi faccio coraggio e proseguo il cammino, in leggera discesa, verso la bocchetta a quota 2929 m, punto d’attacco finale. Affronto gli ultimi 90 m di dislivello zigzagando sulla franosa parete, alla sinistra della cresta SE. A volte mi allontano un po’ troppo dalla suddetta cresta: converrebbe starle vicino, seguendo la linea che sulla carta topografica indica un confine.

Alle 12:10 posso esclamareTscheischhorn geschafft!”

Fa molto caldo anche a queste quote: non capita spesso oltre i tremila metri. Il panorama è veramente grandioso; numerose le cime che non conosco e che attirano la mia attenzione.

Cerco il libro di vetta. È ben nascosto nell’omino di pietre, protetto da un cilindro nero di PVC. Lascio i saluti a tutti gli amici di Hikr e mi riposo consultando la cartina, alla ricerca di una via di discesa alternativa. Alla bocchetta a quota 2929 m scorgo alcune orme che scendono nel vallone dello Tscheischabach. Non voglio rischiare, potrebbero esserci dei salti di roccia, per cui ritorno seguendo più o meno il percorso di salita. Raggiunto il fondovalle, in prossimità dell’alpe Nürva Stofel (2075 m), prendo la sterrata che in inverno corrisponde ad una pista di fondo e che in estate equivale al sentiero didattico sulle marmotte “Murmata” (Murmata = marmotta nel dialetto di Avers).

 

Escursione in Val Bergalga in una splendida giornata estiva.

Lo Tscheischhorn (3019,1 m), tremila dal nome tanto musicale, del quale purtroppo non conosco l’etimo, merita una visita soprattutto per lo splendido panorama. Malgrado non dia dei problemi tecnici, la sua scalata richiede passo sicuro e una buona condizione fisica, soprattutto in una calda giornata come questa.

 

Tempo totale: 7 h

Salita: 4 h

Tempi parziali

Juppa (1980 m) – Nürva Stofel (2075 m): 50 min

Nürva Stofel (2075 m) – Tscheischhorn (3019 m): 3:10 h

Dislivello in salita: 1098 m

Sviluppo complessivo: 13,4 km

Difficoltà: T4-

Coordinate Tscheischhorn: 759.770 / 143.940

Copertura della rete cellulare: numerose zone senza campo

Libro di vetta: sì

Tourengänger: siso


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