Sul tetto dell'Appennino Ligure: Monte Nero (1753 m), Monte Bue (1776 m) e Monte Maggiorasca (1809
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Da tempo volevo tornare in questi luoghi e finalmente riesco ad organizzare un bellissimo anello con cui si toccano le tre vette più alte dell'Appennino Ligure.
Per quanto l'Appennino si chiami "Ligure", l'escursione si svolge per buona parte in Emilia. Siamo infatti in una zona di confine tra le province di Parma, Piacenza e Genova.
Partenza dal Passo dello Zovallo, dove lasciata l'auto nell'ampio parcheggio sterrato a bordo strada, prendiamo il sentiero ben indicato per il Lago Nero.
Dopo pochi minuti troviamo il bivio per il Monte Nero (sentiero 003) e lo prendiamo. Il sentiero sale ora in modo più deciso, dapprima in una ombrosa faggeta poi tra bassi pini mughi.
Con un ultimo strappo si raggiunge la bella cresta, quindi in leggera salita tra pini e bellissime fioriture si raggiunge la croce di vetta del Monte Nero (0 h 55).
Panorama stupendo su tutto l'Appennino Ligure, sui vicini Monti Bue e Maggiorasca, che tra poco raggiungeremo, e sul Lago Nero.
Purtroppo la densa foschia impedisce di vedere il mare, che altrimenti si vedrebbe in lontananza.
Per andare al Monte Bue continuiamo a seguire la cresta, denominata Costazza, su sentiero sempre ottimamente marcato, ma che si fa ora più accidentato per superare alcune facili roccette. Un punto in particolare, un ripido canalino di 4-5 metri, è anche attrezzato con un cavo di sicurezza: nulla di difficile comunque, assolutamente non esposto e fattibile anche senza l'ausilio del cavo (può servire in caso di roccia bagnata).
Raggiungiamo, a quota 1675m circa, un pianoro erboso, da cui si attacca l'ultimo breve strappo che porta alla vetta del Bue.
Le roccette ora spariscono, si torna a camminare su sentiero largo e facile in mezzo alla faggeta e raggiungiamo in breve la vetta del Monte Bue (1 h 50). Il panorama è notevole però i nuovi impianti di risalita e soprattutto le rovine di quelli vecchi deturpano parecchio l'ambiente circostante.
Scendiamo ora lungo la pista da sci fino ad un'evidente sella (1718 m), dove inizia lo strappo che porta all'ultima vetta di giornata.
In pochi minuti siamo in cima al Monte Maggiorasca (2 h 05), la montagna più alta dell'Appennino ligure.
Ignoriamo le brutte antenne e ci fermiamo a pranzare nei pressi della grossa Madonna, posta qualche metro più in là.
Purtroppo nuvole e foschia coprono ora buona parte del cielo e il panorama risulta un pò offuscato. Comunque l'ombra e l'arietta fresca sono davvero piacevoli, pensando al caldo che abbiamo lasciato a Milano!
Dal Maggiorasca torniamo alla sella che lo collega al Monte Bue e svoltiamo a sinistra, seguendo la pista da sci che scende al Prato della Cipolla .
Al Prato ci rinfreschiamo con l'acqua della sorgente e ci incamminiamo nel bosco verso il Passo della Roncalla, che raggiungiamo in pochi minuti (2 h 30).
In realtà, più che un passo è un altopiano boscoso, crocevia di diversi sentieri. Noi seguiamo il sentiero 011 in direzione Fontana Gelata e Lago Nero.
Si compiono ora diversi saliscendi nell'ombrosa faggeta, si passa per la Fontana Gelata che, come dice il nome, non è altro che una fresca fonte d'acqua, e si raggiunge finalmente la bella conca del Lago Nero (3 h 15).
Davvero idilliaco questo luogo, che mi rievoca tanti bei momenti trascorsi qui da bambino. Il lago in sè si presenta piuttosto torbido e melmoso, ma è tutto l'ambiente circostante a renderlo estremamente affascinante.
Ad accrescere la magia del luogo vi è una leggenda che narra che il Diavolo, durante una lite furibonda con San Colombano, venne spinto giù dal Monte Nero e cadde nelle scure acque del lago.
Dopo esserci concessi una lunga pausa riprendiamo il cammino verso il Passo dello Zovallo.
Il sentiero, quasi pianeggiante ma molto accidentato, attraversa alcune pietraie, e raggiunge un grosso prato che è ciò che rimane di un altro antico lago glaciale.
Da qui ancora qualche minuto su pietre, poi si torna su largo e comodo sentiero nella faggeta, e si raggiunge il bivio per il Monte Nero seguito all'andata, da cui con una breve discesa, si torna alla macchina (4 h 15)
Da segnalare l'ottimo stato dei sentieri, con segnavia e cartelli molto frequenti lungo il precorso e sempre precisi.
Per quanto l'Appennino si chiami "Ligure", l'escursione si svolge per buona parte in Emilia. Siamo infatti in una zona di confine tra le province di Parma, Piacenza e Genova.
Partenza dal Passo dello Zovallo, dove lasciata l'auto nell'ampio parcheggio sterrato a bordo strada, prendiamo il sentiero ben indicato per il Lago Nero.
Dopo pochi minuti troviamo il bivio per il Monte Nero (sentiero 003) e lo prendiamo. Il sentiero sale ora in modo più deciso, dapprima in una ombrosa faggeta poi tra bassi pini mughi.
Con un ultimo strappo si raggiunge la bella cresta, quindi in leggera salita tra pini e bellissime fioriture si raggiunge la croce di vetta del Monte Nero (0 h 55).
Panorama stupendo su tutto l'Appennino Ligure, sui vicini Monti Bue e Maggiorasca, che tra poco raggiungeremo, e sul Lago Nero.
Purtroppo la densa foschia impedisce di vedere il mare, che altrimenti si vedrebbe in lontananza.
Per andare al Monte Bue continuiamo a seguire la cresta, denominata Costazza, su sentiero sempre ottimamente marcato, ma che si fa ora più accidentato per superare alcune facili roccette. Un punto in particolare, un ripido canalino di 4-5 metri, è anche attrezzato con un cavo di sicurezza: nulla di difficile comunque, assolutamente non esposto e fattibile anche senza l'ausilio del cavo (può servire in caso di roccia bagnata).
Raggiungiamo, a quota 1675m circa, un pianoro erboso, da cui si attacca l'ultimo breve strappo che porta alla vetta del Bue.
Le roccette ora spariscono, si torna a camminare su sentiero largo e facile in mezzo alla faggeta e raggiungiamo in breve la vetta del Monte Bue (1 h 50). Il panorama è notevole però i nuovi impianti di risalita e soprattutto le rovine di quelli vecchi deturpano parecchio l'ambiente circostante.
Scendiamo ora lungo la pista da sci fino ad un'evidente sella (1718 m), dove inizia lo strappo che porta all'ultima vetta di giornata.
In pochi minuti siamo in cima al Monte Maggiorasca (2 h 05), la montagna più alta dell'Appennino ligure.
Ignoriamo le brutte antenne e ci fermiamo a pranzare nei pressi della grossa Madonna, posta qualche metro più in là.
Purtroppo nuvole e foschia coprono ora buona parte del cielo e il panorama risulta un pò offuscato. Comunque l'ombra e l'arietta fresca sono davvero piacevoli, pensando al caldo che abbiamo lasciato a Milano!
Dal Maggiorasca torniamo alla sella che lo collega al Monte Bue e svoltiamo a sinistra, seguendo la pista da sci che scende al Prato della Cipolla .
Al Prato ci rinfreschiamo con l'acqua della sorgente e ci incamminiamo nel bosco verso il Passo della Roncalla, che raggiungiamo in pochi minuti (2 h 30).
In realtà, più che un passo è un altopiano boscoso, crocevia di diversi sentieri. Noi seguiamo il sentiero 011 in direzione Fontana Gelata e Lago Nero.
Si compiono ora diversi saliscendi nell'ombrosa faggeta, si passa per la Fontana Gelata che, come dice il nome, non è altro che una fresca fonte d'acqua, e si raggiunge finalmente la bella conca del Lago Nero (3 h 15).
Davvero idilliaco questo luogo, che mi rievoca tanti bei momenti trascorsi qui da bambino. Il lago in sè si presenta piuttosto torbido e melmoso, ma è tutto l'ambiente circostante a renderlo estremamente affascinante.
Ad accrescere la magia del luogo vi è una leggenda che narra che il Diavolo, durante una lite furibonda con San Colombano, venne spinto giù dal Monte Nero e cadde nelle scure acque del lago.
Dopo esserci concessi una lunga pausa riprendiamo il cammino verso il Passo dello Zovallo.
Il sentiero, quasi pianeggiante ma molto accidentato, attraversa alcune pietraie, e raggiunge un grosso prato che è ciò che rimane di un altro antico lago glaciale.
Da qui ancora qualche minuto su pietre, poi si torna su largo e comodo sentiero nella faggeta, e si raggiunge il bivio per il Monte Nero seguito all'andata, da cui con una breve discesa, si torna alla macchina (4 h 15)
Da segnalare l'ottimo stato dei sentieri, con segnavia e cartelli molto frequenti lungo il precorso e sempre precisi.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (7)