Pizzo Lucendro (2963 m) - Skitour
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L’apertura della strada del Passo del San Gottardo (mercoledì 23 maggio alle 11.00) quest’anno è arrivata in ritardo di oltre tre settimane rispetto all’anno scorso. Dopo nemmeno tre giorni dall’apertura si sono riversati al San Gottardo decine di sciatori desiderosi di raggiungere l’ambito Pizzo Lucendro.
Inizio dell’escursione: ore 5:30
Fine dell’escursione: ore 11:45
Temperatura alla partenza: 5°C
Temperatura al rientro: 19°C
Oggi la sveglia suona alle 3:00! La classicissima di primavera dello scialpinismo ticinese merita comunque questa levataccia. Alle 5:30 parto dal Lago di San Carlo, immerso nella nebbia, che nasconde persino il traliccio dell’alta tensione.
La parlata che più si sente è lo Schwiizerdütsch. La neve è ovviamente primaverile, ma a quest’ora è ancora compatta e portante.
A 2150 m di quota una pernice bianca prende il volo emettendo un verso gracido che sembra un rutto da Simpson: altro che Lagopus muta…
In soli 45 minuti raggiungo i Laghetti della Valletta. Qui ho la conferma che la giornata volgerà al bello. Memore dell’esperienza maturata l’anno scorso, decido di scegliere la linea diretta che dai laghetti sale verso il Passo della Valletta, trascurando la noiosa traversa, che oltretutto affatica eccessivamente i muscoli della gamba sinistra.
Alle 6:30 appare il sole: il cielo diventa di un blu intenso; il mare di nebbia è relegato a quote inferiori ai 2000 m di quota.
Al Passo della Valletta (2643 m) posso ammirare la meta odierna: il magnifico Pizzo Lucendro. Contrastanti i sentimenti: ammirazione per l’indiscussa bellezza e preoccupazione per l’importante dislivello da superare su pendii molto ripidi.
“Spello” in compagnia di una quindicina di sciescursionisti e mi preparo per la ripida discesa su neve ghiacciata. Dopo 250 m di discesa piego decisamente a sud. Con una lunga diagonale raggiungo il lago gelato posto a nord della baracca militare del Passo di Lucendro.
Monto di nuovo le pelli e parto per altri 500 m di dislivello, con pendenze di circa 35°.
Devo stringere i denti; spesso rallento per portare gli atti respiratori ad un livello accettabile. Una delle due tracce a volte cede; ciò richiede repentini sforzi supplementari che creano stilettate ai muscoli dei polpacci, delle cosce, delle braccia e delle mani.
Qualche “fisicone”, per contro, può permettersi di affrontare la dura salita discutendo tranquillamente e procedendo di fianco alla traccia.
Per la prima volta al Lucendro vedo anche due file di impronte di racchette da neve. Presumo che si tratti di snowboarder; in caso contrario i due escursionisti dovranno passare tutto il giorno sulla neve.
A 2780 m di quota arrivo su un altopiano con alcune rocce che emergono dalla neve. Ne approfitto per una breve sosta e per ammirare l’ultima parte della salita.
Alle 9:08 sono al deposito sci: affollatissimo! Mi devo creare un piccolo spazio pianeggiante sul versante est, premendo la neve.
Prima di percorrere gli ultimi 75 m di salita mi prendo il tempo per montare i ramponi, più che per necessità per provare se riesco a calzarli facilmente anche in posti impervi.
Dopo 3 h e 40 min posso, con il pensiero, esclamare con enfasi e con molta soddisfazione, Pizzo Lucendro (2963 m) geschafft!
Così come mi era successo l’anno scorso, la vetta è affollata all’inverosimile. Un nutrito gruppo ha pensato bene di consumare il pranzo al sacco proprio sul culmine, vicino al ripetitore. Mi faccio largo per scattare qualche foto; inevitabilmente il paesaggio è guastato da qualche testone che rimane nella parte bassa delle foto.
Alla base della croce di vetta vedo la gamella che presumibilmente contiene il libro di vetta: non ci si può avvicinare.
La prima parte della discesa oggi non è molto piacevole; diventa bella dal ghiacciaio fino al Passo di Lucendro (2532 m).
Al Passo, altra sosta obbligata per rimontare le pelli di foca. La fatica ora si fa sentire: l’ultima salita della giornata prevede anche un tratto in cresta, con misto di neve e roccia, lungo il quale occorre portare gli sci legati allo zaino. È una zavorra che mi succhia le ultime energie rimaste. Supero brillantemente la prova senza subire né crampi né contratture muscolari. A quota 2720 m tolgo definitivamente le pelli e mi gusto la lunga discesa fino alla strada del Passo del San Gottardo, con neve che si fa sempre più pesante man mano mi avvicino al Lago di San Carlo.

Irrinunciabile all’apertura della strada del Passo del San Gottardo l’escursione al Pizzo Lucendro con gli sci. È una sorta di “pellegrinaggio” annuale, così come lo è la Fibbia per i ciaspolatori.
Tempo di salita: 3 h 40 min
Tempo totale: 6 h 15 min
Tempi parziali
Lago di San Carlo – Laghetti della Valletta: 45 min
Laghetti della Valletta – Passo della Valletta: 50 min
Passo della Valletta – Pizzo Lucendro: 2 h 05 min
Dislivello in salita: 1190 m
Difficoltà: AD-
SLF: 1 (debole)
Coordinate Pizzo Lucendro: 682.910 / 154.750
Libro di vetta: sì.
Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona.

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