Pizzo Lucendro (2963 m) - Skitour
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Giornata bella e molto mite per l’escursione primaverile all’ambitissima cima del Pizzo Lucendro.
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Inizio dell’escursione: ore 6:35
Fine dell’escursione: ore 12:45
Temperatura alla partenza: 1°C
Temperatura al rientro: 12,5°C
Domenica scorsa arrivai al Passo del San Gottardo ad un orario umano: partenza dell’escursione con gli sci alle 8:00.
Oggi correggo il tiro: sveglia alle 4:00. All’uscita autostradale di Airolo ammiro la bella piramide del Lucendro, già illuminata dal sole. Poco prima di arrivare al punto di partenza, verso le 6:20, mi aspetto di essere tra i primi. Previsione sbagliatissima! Il Passo del San Gottardo è già invaso da decine e decine di auto con centinaia di sci escursionisti desiderosi di raggiungere il Pizzo Lucendro. Più che mattinieri, li definirei nottambuli. In effetti, nei pressi del Lago della Piazza noto numerosi camper, con escursionisti che hanno passato la notte in quota, per poter partire ai primi bagliori.
Il Pizzo Lucendro finora l’ho sempre raggiunto in estate o autunno, mai con la neve. Durante le mie frequenti gite alla Fibbia l’ho sempre osservato con stupore e ho sempre avuto ammirazione per i numerosi scialpinisti che lo stavano raggiungendo.
Oggi voglio provarci anch’io! Male che vada, troverei il modo per abbreviare la gita, ripiegando magari sulla più comoda Fibbia.
Già dopo i primi metri percorsi presso il Lago di San Carlo, intuisco che la neve compatta dovrebbe facilitare la salita.
Numerosi gli incontri con gruppetti provenienti da ogni dove. Oggi ho sentito parecchie persone esprimersi in francese.
L’equipaggiamento è di prim’ordine: si va dagli sci superleggeri da gara, alla piccozza leggerissima da sci escursionismo, ai ramponi già montati sugli scarponi, con gli sci legati allo zaino, agli zaini ABS, agli zaini Avalung per respirare sotto una valanga, ai pantaloni leggerissimi e traspiranti, alla maglietta termica in tinta con gli scarponi e chi più ne ha ne metta.
Sono tutti sciatori, i ciaspolatori arriveranno più tardi.
La temperatura è ancora sopportabile; in meno di un’ora arrivo ai Laghetti della Valletta.
Sul ripido versante che porta al Passo della Valletta (pendenza di circa 30°) sono già impegnati una cinquantina di sciatori. Disegnano delle perfette diagonali che si restringono sempre di più man mano si avvicinano alla bocchetta. Affronto di petto il pendio, cercando di mantenere un ritmo costante. Quando raggiungo il passo la meta odierna si mostra in tutto il suo splendore: il Pizzo Lucendro oggi fa onore al proprio nome.
Il luccichio è invitante; ciò che suscita qualche perplessità è il fatto che ci si debba abbassare parecchio di quota, per poi risalire per altri 500 m di dislivello.
Al Passo della Valletta si impone una sosta obbligata per togliere le pelli. Gli sciatori occupano tutta la larghezza della sella. Un importante cornicione di neve sporge verso ovest, dove un ripidissimo versante dà accesso al fondovalle. Ci si mette in fila per iniziare la discesa. Si percorrono i primi metri con gli sci in mano, fino a poco sotto il cornicione. La neve compatta permette di percorrere il primo ripidissimo tratto senza problemi. Dopo 250 m di discesa si piega decisamente a sud. Con una lunga diagonale si raggiunge il lago gelato posto a nord della baracca militare del Passo di Lucendro.
In questa piana si montano di nuovo le pelli e ci si alleggerisce. Intanto, i “nottambuli” sono già sulla via del ritorno.
Si sale di nuovo: questa volta il dislivello è leggermente inferiore, ma fa più caldo, si raggiunge quasi la quota dei tremila metri e l’ultimo tratto ha una pendenza di circa 35°!

Il Pizzo Lucendro (2963 m) visto dal Passo della Valletta
Arrivo al deposito sci alle dieci circa. È talmente affollato che trovo a fatica un posto dove conficcare gli sci nella neve. Per raggiungere la vetta devo percorrere ancora un affilato tratto di cresta di circa 70 m. Mi aiuto con i bastoncini telescopici: è evidente che in caso di scivolata questi non sono di grande aiuto. Sarebbe più saggio percorrere questo tratto terminale con una piccozza o con i ramponi.
La vetta è affollata all’inverosimile. Lo spazio assai esiguo non invita a soffermarsi a lungo. Non posso avvicinarmi troppo alla croce di vetta perché la zona è presidiata da un folto gruppo di escursionisti. Questa volta niente messaggio di saluto agli amici di Hikr.org.
La discesa con gli sci fino al Passo di Lucendro è bellissima! Adesso capisco perché questa cima è così frequentata.
Al Passo di Lucendro altra sosta obbligata. Si devono rimettere le pelli per affrontare l’ultima penosa salita, quando i muscoli sono ormai già affaticati. Sono 200 m di dislivello che pesano parecchio, anche perché per un buon tratto si devono legare gli sci allo zaino.
Supero senza gravi conseguenze anche questa faticosa prova e a quota 2737 m tolgo definitivamente le pelli di foca.
Pure qui la discesa è piacevole. Più in basso, in prossimità dell’Alpe di San Gottardo, la neve diventa pesantissima: ecco perché conviene partire molto presto.
Grande la mia soddisfazione per essere riuscito a compiere un’impresa che con gli sci non avrei mai immaginato di realizzare.
Tempo di salita: 3 h 40 min
Tempo totale: 6 h 15 min
Tempi parziali
Lago di San Carlo – Laghetti della Valletta: 50 min
Laghetti della Valletta – Passo della Valletta: 45 min
Passo della Valletta – Pizzo Lucendro: 2 h
Dislivello in salita: 1190 m
Difficoltà: AD-
SLF: 1 (debole)
Coordinate Pizzo Lucendro: 682.910 / 154.750
Libro di vetta: probabilmente sì, ma irraggiungibile per eccesso di escursionisti sulla cima.
Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona, con brevi tratti di assenza di segnale.
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