Pizzo Lucendro (2963 m) - Skitour
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La classicissima di primavera dello scialpinismo ticinese quest’anno si è svolta alle porte dell’estate. L’apertura della strada del Passo del San Gottardo (giovedì 27 maggio 2013 alle 11.00) è arrivata molto tardi, inoltre poco dopo la strada è stata di nuovo chiusa per pericolo di valanghe.
Inizio dell’escursione: ore 5:30
Fine dell’escursione: ore 11:45
Temperatura alla partenza: 6°C
Temperatura al rientro: 10°C
Sorgere del sole al Pizzo Lucendro: 5:33
Tramonto del sole al Pizzo Lucendro: 21:16
Oggi la sveglia suona alle 3.00: è la prima vera levataccia della stagione!
Il Pizzo Lucendro con gli sci costituisce per me una grande fatica; fatica alla quale mi sottopongo volentieri per la bellezza di queste montagne che frequento in tutte le stagioni. Per raggiungere il Pizzo Lucendro dal Passo del San Gottardo occorre affrontare tre importanti salite e altrettante discese. La prima salita porta al Passo della Valletta, la seconda dal Passo di Lucendro al Pizzo Lucendro e la terza, lungo la via del ritorno, dal Passo di Lucedro alla quota 2720 m. Complessivamente sono circa 1190 m di dislivello in salita.
Arrivo al Lago di San Carlo alle 5:15, immaginando di essere tra i primi. Errore: sono tra gli ultimi a poter parcheggiare ai bordi della strada. Decine e decine di scialpinisti sono già partiti da parecchio tempo. Si scorgono sul versante orientale del Passo della Valletta. Il Lago di San Carlo, così come quello della Piazza non danno ancora segni di disgelo. La strada del Passo in questo punto ha ai bordi muri di neve alti dai due ai tre metri.
Parto alle 5:30 precise, attraversando proprio il Lago di San Carlo. Il cielo è sereno e la temperatura mite considerando la quota: 6°C. Alle 5:45 il Winterhorn o Pizzo d’Orsino riceve i primi raggi solari. È il magico momento dell’alba: piano piano le numerose cime si accendono di luce.
La neve, gelata, regge molto bene: in 45 minuti raggiungo i Laghetti della Valletta, completamente nascosti dalla neve e già al sole. Come sempre, da qui lo sguardo offre un’incantevole visione del versante est del Passo della Valletta. Sulle serpentine posso contare circa 70 sciescursionisti e due cani. Noto anche due ragazzi: sono come delle mosche bianche.
Raggiunto il Passo della Valletta (2643 m) posso ammirare la meta odierna: il magnifico Pizzo Lucendro. Incredibile, uno ha già raggiunto il deposito sci!
“Spello” in compagnia di una quindicina di sciescursionisti, mi metto il casco e giù lungo il “muro” ghiacciato in direzione del Passo di Lucendro. Tengo una traiettoria alta, che mi costringe a superare in diagonale blocchi gelati di alcune slavine cadute dal Pizzo della Valletta meridionale. Scendo così fino alla quota di 2495 m, dove mi disseto e rimonto le pelli. La maggior parte degli sciescursionisti ha fatto sosta più in basso, al laghetto a quota 2485 m.
Nel frattempo, qualche nottambulo è già sulla via del ritorno.
Inizia la seconda salita: quella più tosta!
Comincia a far caldo: si suda, si appannano gli occhiali, si vede la fresca birretta sul tavolino del bar, si sentono i primi dolorini muscolari, si cambia l’altezza dell’alzatacco, si modifica frequentemente l’impugnatura dei bastoncini, si soffre… ma non si demorde!
A 2780 m di quota arrivo su un altopiano con alcune rocce che emergono dalla neve. Ne approfitto per una breve sosta e per ammirare l’ultima parte della salita.
Alle 9:10 sono al deposito sci: in ritardo di due minuti rispetto all’anno scorso.
Benché abbia portato i ramponi, non li monto: gli ultimi 75 m di cresta sono perfettamente innevati e presentano profonde impronte simili a gradini. C’è molta neve quest’anno: la croce sporge solo per metà; la gamella con il libro di vetta è sommersa.
Pizzo Lucendro (2963 m)
Dopo 3 h e 45 min dalla partenza posso esclamare con molta soddisfazione, Pizzo Lucendro (2963 m) geschafft!
La temperatura è talmente mite, che lascio la giacca a vento nello zaino.
La Witenwasserental è ancora perfettamente innevata. A SE lo sguardo arriva fino all’aeroporto di Ambrì, dove fervono i preparativi per la partenza della prima tappa a cronometro del Tour de Suisse.
La discesa fino al Passo di Lucendro (2532 m) oggi è molto piacevole; malgrado la neve sia inevitabilmente primaverile è perfettamente sciabile.
Al Passo, altra sosta obbligata per rimontare le pelli di foca. La fatica ora si fa sentire: l’ultima salita della giornata prevede anche un tratto in cresta, con misto di neve e pietre, lungo il quale occorre portare gli sci legati allo zaino. In questo tratto alcuni escursionisti sembrerebbero “al gancio”. Mi accodo: soffro in silenzio e in buona compagnia. Superato il breve tratto in cresta, si rimontano per la quarta volta le pelli di foca. Imitando il gruppo che mi precede monto anche i rampanti. Per la verità non sarebbero proprio necessari, ma per sicurezza e per solidarietà faccio la stessa cosa. Ho ancora un po’ di fiato per scambiare qualche chiacchiera con il vicino. È di Malnate, nel Varesotto. Numerose sono le parlate che si sentono: oltre ai dialetti lombardi e allo svizzero tedesco si sente frequentemente anche il francese.
A quota 2720 m tolgo definitivamente le pelli e affronto gli ultimi 3,3 km di discesa fino alla strada del Passo del San Gottardo. Discesa parzialmente guastata dalla luce diffusa: la splendida mattinata si è concessa ai numerosi sciescursionisti fino alle 11:15.
Per il terzo anno consecutivo ho avuto la fortuna di partecipare alla classicissima di primavera, favorita da una giornata serena, mite e senza vento: che volere di più?
Tempo di salita: 3 h 45 min
Tempo totale: 6 h 15 min
Tempi parziali (soste comprese)
Lago di San Carlo – Laghetti della Valletta: 45 min
Laghetti della Valletta – Passo della Valletta: 45 min
Passo della Valletta – Pizzo Lucendro: 2 h 15 min
Dislivello in salita: 1190 m
Sviluppo complessivo: 11,2 km
Difficoltà: AD-
SLF: 1 (debole)
Coordinate Pizzo Lucendro: 682.910 / 154.750
Libro di vetta: sì.
Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona.
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