Muttenkopf (2344 m)
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Ciaspolata pasquale nella tormenta di neve.
Inizio dell’escursione: ore 9:05
Fine dell’escursione: ore 12:30
Temperatura al rifugio: -4°C
È Pasqua: qui in Tirolo nevica alla grande, spira un vento gelido e la nebbia non permette di vedere oltre cinque metri. La giornata non si presta né allo sci alpino né allo sciescursionismo. Tuttavia, non mi va di passare tutta la giornata in albergo, tra centro benessere, sauna, bagni di vapore, bar e camera.
Scatta il piano C: dopo la solita colazione ipercalorica, preparo zaino, giacca a vento leggera, ghette e ciaspole. Per mia fortuna, sul fondo dello zaino ho inserito anche una giacca un po’ più pesante, munita di cappuccio.
Salgo sul primo bus che risale la Pitztal (gratuiti in tutta la valle!) e scendo a Mittelberg (1725 m). Qui inizia la racchettata pasquale. Supero il ponte di legno sul Taschachbach e risalgo la pista di sci numero 1, che scende dal Rifflsee. Come spesso mi capita, le prime centinaia di metri sono le più faticose, in seguito, una volta che i muscoli sono caldi, inserisco il Turbo Diesel e non ce n’è per nessuno. Scherzo, in effetti non c’è proprio in giro nessuno. Incrocio i primi sciatori all’altezza del Taschachalm (1796 m), di fronte alla Pitztaler Skihütte. Sono lentissimi, spingono anche in discesa: la pista non è ancora stata battuta. Alcuni si fermano incuriositi e mi dicono che non si vede niente, la discesa oggi non è piacevole: “du hast die beste Lösung gewählt” – “hai scelto la soluzione migliore”.
La nevicata si intensifica. Purtroppo è accompagnata da un vento gelido, che la rende poco poetica e poco godibile. Gli occhiali si appannano. Procedo sulla ripida salita tenendo come punto di riferimento le paline azzurre che delimitano la pista. Di fronte al Seebach mi fermo per un istante per girare un video: sembra di essere in pieno inverno. Invece dell’Albero di Natale, fotografo quello che definirei l’Albero di Pasqua. Gli abitanti della valle sono abituati a questi cambiamenti meteorologici. Sostengono che le nevicate qui possono verificarsi in tutti i mesi dell’anno.
Sarà per il freddo, oppure per lo zaino più leggero del solito, comunque oggi sono indemoniato. Macino metro su metro sul ripidissimo versante strisciando le ciaspole sulla neve fresca, senza alzarle più del dovuto: in men che non si dica raggiungo il Rifflsee (2232 m).
Qui il freddo non scherza! La cuffia è completamente gelata: sembra incartapecorita. Scatto velocemente una foto all’emissario del lago e mi incammino, alla cieca, in cerca della traversa che conduce al Sunna Alm (2291 m). Qui un moderno ristorante offre ristoro ai numerosi sciatori e agli amanti della tintarella. Mi concedo una breve sosta, fra turisti indecisi sul da farsi. Ne approfitto per indossare la giacca più pesante, munita di cappuccio.
Ora sto meglio. Perfettamente imbacuccato affronto l’ultimo strappo della giornata che mi porta al Muttenkopf (2344 m), la quota più elevata dell’escursione.
La Riffelseehütte dista meno di 500 m: la raggiungo e mi gusto un Apfelstrudel mit Vanillensauße, buono ma non paragonabile a quello paradisiaco che mi ha deliziato alla Heidelberger Hütte.
Nel refettorio sostano numerosi sci escursionisti, bloccati dalle avverse condizioni meteo. Giocano a carte, leggono, discutono e pianificano le gite, cartina topografica alla mano.
La discesa a valle non mi pone dei problemi, fatta eccezione poco sotto la capanna, a causa della nebbia molto fitta.
Più in basso la visibilità migliora nettamente e le folate di vento si affievoliscono.

Percorso della racchettata pasquale
Prima racchettata pasquale, in condizioni meteo inaspettatamente inclementi.
Tempo di salita: 1 h 50 min
Tempo totale: 3 h 20 min
Dislivello in salita: 619 m
Sviluppo complessivo: 7,0 km
Difficoltà: WT3
LWD (Lawinenwarndienst Tirol): 3 (marcato).
Copertura della rete cellulare: buona
Libro di vetta: no
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