Nel regno di VAN DE SFROOS: Monte di Tremezzo m.1700 - Monte Galbiga m.1698
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Escursione dell’ultimo momento visto che scopro di essere libero solo nella serata di venerdi, propongo a Mauro la parte occidentale del lago di Como zona a lui totalmente sconosciuta.
Alle 7.45 partiamo da casa non sapendo ancora la meta dell’escursione, strada facendo decido per la fascia tra Argegno e Menaggio , raggiunta la parte più a monte di Ossuccio alle 9.00 scarponi ai piedi e cartina alla mano iniziamo la nostra escursione. Perdiamo alcuni metri di dislivello attraversiamo il torrente Perlana e risaliamo a monte di Lenno transitando dall’Abbazia dell’Acquafredda dove inizia una carrabile con pendenze sempre molto elevate, giunti ad un bivio tralasciamo le indicazioni per l’abbazia di San Benedetto e proseguiamo per Narro piccolo e caratteristico borgo posto in un invidiabile posizione con una splendida visuale sul lago di Como, a monte del paese abbandoniamo il sentiero nr.2 e continuando sulla carrabile fino ad imboccare il sentiero che entrando nel bosco ci condurrà alla croce di Narro, proseguiamo seguendo una flebile traccia di sentiero dapprima nel bosco e poi all’aperto sempre con pendenze molto sostenute fino a raggiungere l’alpe di Mezzegra, un ultimo ed ulteriore sforzo e siamo finalmente in cima al Monte di Tremezzo dopo 3 ore e 30’ di marcia e 1400m. di dislivello. Brevissima sosta, foto di vetta e si riparte per la dorsale che ci porterà al rifugio Venini; pausa pranzo pennichella sulle sdraio poste all’esterno del rifugio e riprendiamo il cammino toccando la cima del Galbiga; ritorniamo al Venini causa una dimenticanza e puntiamo in direzione Rifugio Boffalora che raggiungiamo dopo una quarantina di minuti, lasciamo la strada e inizamo la ripidissima discesa spacca gambe ( vero Mauro !!!!!! ) che in 1 ora e mezzo ci riporta all’auto dopo essere transitati dall’Abbazia della Madonna del Soccorso.
Tirando le conclusioni facile escursioni ma molto lunga e con dislivello non da sottovalutare, da fare se solo ben allenati, peccato che la poca visibilità ci ha precluso i panorami mozzafiato sul lago; addirittura nel tratto dopo il rifugio c’è stato un tentativo di acquazzone che alla fine si è rilevato innocuo.
Un grazie a Mauro per la compagnia.
Alle 7.45 partiamo da casa non sapendo ancora la meta dell’escursione, strada facendo decido per la fascia tra Argegno e Menaggio , raggiunta la parte più a monte di Ossuccio alle 9.00 scarponi ai piedi e cartina alla mano iniziamo la nostra escursione. Perdiamo alcuni metri di dislivello attraversiamo il torrente Perlana e risaliamo a monte di Lenno transitando dall’Abbazia dell’Acquafredda dove inizia una carrabile con pendenze sempre molto elevate, giunti ad un bivio tralasciamo le indicazioni per l’abbazia di San Benedetto e proseguiamo per Narro piccolo e caratteristico borgo posto in un invidiabile posizione con una splendida visuale sul lago di Como, a monte del paese abbandoniamo il sentiero nr.2 e continuando sulla carrabile fino ad imboccare il sentiero che entrando nel bosco ci condurrà alla croce di Narro, proseguiamo seguendo una flebile traccia di sentiero dapprima nel bosco e poi all’aperto sempre con pendenze molto sostenute fino a raggiungere l’alpe di Mezzegra, un ultimo ed ulteriore sforzo e siamo finalmente in cima al Monte di Tremezzo dopo 3 ore e 30’ di marcia e 1400m. di dislivello. Brevissima sosta, foto di vetta e si riparte per la dorsale che ci porterà al rifugio Venini; pausa pranzo pennichella sulle sdraio poste all’esterno del rifugio e riprendiamo il cammino toccando la cima del Galbiga; ritorniamo al Venini causa una dimenticanza e puntiamo in direzione Rifugio Boffalora che raggiungiamo dopo una quarantina di minuti, lasciamo la strada e inizamo la ripidissima discesa spacca gambe ( vero Mauro !!!!!! ) che in 1 ora e mezzo ci riporta all’auto dopo essere transitati dall’Abbazia della Madonna del Soccorso.
Tirando le conclusioni facile escursioni ma molto lunga e con dislivello non da sottovalutare, da fare se solo ben allenati, peccato che la poca visibilità ci ha precluso i panorami mozzafiato sul lago; addirittura nel tratto dopo il rifugio c’è stato un tentativo di acquazzone che alla fine si è rilevato innocuo.
Un grazie a Mauro per la compagnia.
Tourengänger:
Massimo

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