Forcella (2845 m)
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La strana coppia e la montagna dal nome ingannevole.
Due soggetti, interessati più al richiamo emotivo della montagna che alle diatribe ideologiche, partirono un giorno, l’uno con sci e pelli, l’altro racchette ai piedi, per salire una cima con il nome di qualcos’altro. Ben consci della questione ma illuminati dal faro del chiarissimo bardo delle Alpi Ticinesi (“Forcella significa valico e si presterebbe bene come toponimo per il Gerenpass W: a questa conclusione giunse già il Coolidge in Lepontine Alps del 1887 e la gente del posto nei tempi addietro. Ora il termine è stato affibbiato alla montagna e quindi ce lo teniamo così”. Giuseppe Brenna.) vollero, novelli santommasi, andare a toccare con mano, anzi, con piede, di che pasta fosse fatta la montagna in questione. Già salendo nella Valle della Prosa, che è in realtà una Poesia di valle, i due si illuminarono alla vista della parete S, solcata da ineffabili vie d’arrampicata. I due figuri erano però decisi a scandagliare la cresta NW, per appurare se oltre ai due Passi, uno a destra e l’altro a sinistra della vetta in questione, vi fosse, là in mezzo, qualcosa che giustificasse un simile nome. Superarono una cresta a blocchi sempre più ripida, percorsero un adrenalinico canale nevoso finché giunsero a pochi passi dalla cima. Niente avallava l’appellativo. Nulla neppure in vetta. Solo neve, massi e aria di libertà. Conclusero che qualunque fosse stata l’origine del nome, il gioiello che lo racchiudeva serrava in sé anche il segreto della forcella. Anzi, del Forcella!
Descrizione tecnica di Sky
Prologo
Qualche tempo fa io e l’amico tapio eravamo rimasti d’accordo per un’uscita a due “mista”, lui pelli e io racchette. Una settimana fa gli propongo, per oggi, il Rondadura. Naturalmente tutti e due realizziamo presto che è infattibile.. il Lucomagno, quando è aperto, è aperto dalle 19 alle 11, incompatibile quindi con un’escursione invernale. Ci ricordiamo di un paio di relazioni fantozziane sull’argomento e non vorremmo ripeterle !
tapio mi propone allora un po’ di alternative in Val Bedretto e, poi, il Simplon Breithorn. Quest’ultimo ingolosisce entrambi, ma le previsioni del tempo non eccezionali ci fanno propendere per rimandarlo alla nostra prossima uscita e così optiamo per una vetta in Val Bedretto, il Forcella, con deposito sci prima della cresta finale. Perfetto !
Le previsioni all’ultimo danno tempo buono al mattino e peggioramento nel pomeriggio, quindi decidiamo di partire prestissimo, eventualmente con la frontale, in modo da poter rientrare prima che arrivi il brutto.
Arriviamo ad All’Acqua alle 6:30 e ci incamminiamo lungo la strada del Nufenen. La luce ci permette di partire senza frontale. Il tempo sembra buono, specialmente nella direzione della nostra meta, ma non ci illudiamo.. All’inizio sprofondo un po’, poi la neve migliora.. tapio sperimenta il prodotto antizoccolo appena acquistato. In vista dei primi tornanti tagliamo, ma con moderazione. Stavolta la prima parte della salita è veramente tranquilla (anche se io ho la tendenza a partire sempre troppo veloce..), vediamo di approfittarne !
All’altezza del tornante a quota 2099 ci dirigiamo verso la valle della Prosa. Ci teniamo più a sinistra della traccia che tapio ha segnato a mano sulla sua cartina e, quando vediamo un cane prima e il suo padrone, con gli sci, poi, non esitiamo a seguire le loro tracce. La salita è tranquilla, in una valle incontaminata, con un paio di centimetri di neve freschissima da favola sopra un fondo perfetto. Davanti a noi, veramente massiccio, il Forcella.
Lo strappo finale che conduce alla Sidelenlücke è la parte più impegnativa della salita, fino a qua, con una pendenza di 34°. Io, da buon racchettaro, lo affronto lungo la linea di massima pendenza. La neve è eccezionale, solo in un punto affonda sotto le mie racchette. tapio realizza che è meglio mettere i rampanti dopo aver incominciato la salita, quindi si trova un po’ in impaccio a metterli sul pendio. Seguendo la traccia dello scialpinista che ci ha preceduto, e che nel frattempo, una volta raggiunta la Sidelenlücke, se ne è tornato a valle col suo bassotto che correva giù come una scheggia, anche
tapio arriva al colle. Già qui il panorama è bellissimo. Faccio un po’ di foto nel timore che, più tardi in vetta, il cielo non sarebbe stato più così terso.
Facciamo qui il deposito sci (e racchette !), ci ramponiamo e, piccozza alla mano, partiamo per la cresta NW, io davanti ad aprire. Dal passo si vede un pezzo brevissimo della cresta, per cui si va alla cieca. Il GPS comunque dice che la cima è a 200 m in linea d’aria.. Nel primo tratto mi tengo sulle roccette facili, lasciando sulla destra il pendio nevoso di cui non sapevo la tenuta. Ad un certo punto incontro un pianoro e, davanti a me, il canale finale che porta alla vetta. Anche in questo caso l’idea iniziale è di stare sulle roccette a sinistra, la neve, appena a destra si apre come una voragine sotto il mio peso. Dopo i primi 2 metri, però, mi trovo già in difficoltà.. Decido di tornare indietro.. tapio dice che non importa, la Sidelenlücke sarà la nostra meta di oggi. Però, un tentativo lo voglio rifare.. Mi porto più sulla destra, nel canale e.. lì la neve tiene !! Spinto dall’entusiasmo, vado avanti spedito, gradinando la neve. Pendenza sui 46°, una ventina di metri di dislivello.
tapio, che inizialmente era rimasto dietro alle roccette, compare dopo un po’, gli chiedo se gli va di venire su.. non è tremendo, secondo me.. sotto di noi c’è un pianoro, non il vuoto. Arriva.
Sono in cresta. Di là, il versante che dà sul W Gerenpass. La brevissima cresta S-N è larga.. la cima è lì, ad una ventina di metri : è fatta ! Aspetto il mio amico.. gli dico che di lì è facilissimo.. qualche passo e siamo in vetta ! Stretta di mano e abbraccio ! Ce l’abbiamo fatta ! Foto di vetta, qualche altra attorno a noi, col tempo che purtroppo si sta guastando e scendiamo. Penso a come affrontare il canale. Provo ad andare in avanti, con piccozza e un bastoncino, ma poi mi dico che non è il caso di fare il supereroe.. metto via il bastoncino e procedo faccia alla parete ! Cerco di ripercorrere il più possibile i passi fatti in salita, che diventano via via più definiti. Dopo poco mi segue tapio. In breve e senza alcun problema arriviamo al pianoro. Dopo di lì la discesa al deposito sci non presenta più grosse difficoltà.
Calziamo racchette e sci. Il pendio iniziale non è banalissimo. Io faccio una decina di metri, poi le racchette non tengono più, per la pendenza ed il velo di neve farinosa, e così faccio una lunga e divertente scivolata controllata ! Proseguiamo la discesa. La neve, buona sopra, più in basso peggiora notevolmente, anche se ne ho vista di peggio !
Ad un certo punto incrocio il gruppo che avevo visto dalla cima, e che immaginavo fossero i miei amici della SAT Mendrisio che, e lo sapevo, oggi andavano proprio al Westlicher Gerenpass. Scambiamo due chiacchiere e poi li lascio.. devo andare più veloce che posso per non fare aspettare troppo il mio socio, che, da gentleman qual è, mi aspetta regolarmente !
Dopo qualche pendio interessante (soprattutto per tapio !) ci aspetta la lunga e noiosa discesa sulla strada, col tempo che nel frattempo è peggiorato, ma oggi è stata una giornata da incorniciare, non ci si può proprio lamentare !
Epilogo
E così, un racchettaro e uno scialpinista.. talvolta diverse tracce di salita.. fair play, sempre.. una vetta ancora più goduta perché, fino a pochi istanti prima, tutti e due eravamo sicuri di dover rinunciarvi.. un canale, breve ma intenso.. Una “prima” invernale su HIKR di una vetta poco conosciuta, ma dall’aspetto veramente impressionante !
Alla prossima !
Nota tecnica :
Difficoltà sci : PD fino alla Sidelenlücke. Per una valutazione d’insieme, compresa la salita senza sci alla vetta: AD
Difficoltà racchette : WT3 fino alla Sidelenlücke, poi PD+ sulla cresta NW e canale finale (in condizioni invernali)
Tempi (pause escluse) :
All'Acqua - Sidelenlücke : 3h50m
Sidelenlücke - Forcella : 0h50m
Forcella - Sidelenlücke : 0h50m
Sidelenlücke - All'Acqua : 2h05m
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