La Regina della Novena: Pizzo Gallina 3060 m (dal Forcella)
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Visto da est il Gallina sprigiona tutta la sua potenza ed è uno splendore.
A quel punto la sua conquista è inevitabile.
(Anche a costo di rimanere a piedi sulla Nüfenen)
Adesso ho capito perchè vanno tutti in Val Bedretto: la regione ha caratteristiche uniche.
Certo, per uno come me che vive di pane e sfasciumi, non è così diversa dalle altre regioni alpine. Eppure vuoi per la luce settembrina, vuoi per le formazioni rocciose aguzze, vuoi per la vista sul Rotondo....accedere al Gallina da est è stata una traversata scenografica che mi ha permesso di ammirare il gigante della Nüfenen nella sua completezza e di apprezzare a fondo l'ambiente peculiare della Val Bedretto.
Il Gallina 3060 m visto dal Pizzo Nero

In breve
La traversata inizia presso il Passo del Geren occidentale, tocca il Forcella, il Pizzo Nero ed infine il Gallina.
In qualunque punto si può abbandonare il crinale e scendere alla Nüfenen, sia tra il Forcella e il Pizzo Nero, sia tra quest'ultimo e il Gallina. La nostra discesa segue l'itinerario invernale lungo il franoso canalone più occidentale del Gallina, ma con una variante finale diversa, seppure non rilevante.
Dal Forcella: vista su Pizzo Nero e Gallina

Accesso al crinale e Forcella 2847 m
La scelta del Gallina è dovuta al mio smontare dal turno notturno. Ho dimezzato il dislivello delle mie normali uscite per evitare di stancarmi. In effetti presso la Nüfenen si è già belli alti.
Alle 07.00 lascio il lavoro a Lugano e mi ritrovo a Biasca con Sara ed Andrea (con lui prima uscita).
Facciamo un'unica macchina (di Andrea) e ci spostiamo in Val Bedretto, non senza una pausa caffè.
Poco più in basso del Passo della Nüfenen, a quota 2200, c'è un ampio sterrato dove parcheggiamo. Il sentiero inizia appena sotto (località Ciuréi di Cima).
Alle 09.00 siamo in cammino con il sole già alto.
Brevemente attraversiamo il monte Ciuréi di Cima (presso l'Alpe di Cruina) dove alcune mucche ci seguono.
Imbocchiamo la valle della Prosa e la risaliamo per un po'. Dinnanzi a noi appare nitido il Forcella.
Questo avvicinamento è bello fin dall'inizio. Il Forcella lo vogliamo risalire da destra, da est. Dobbiamo accedere dal Gerenpass ovest.
Deviamo risalendo obliquamente un pendio erboso. Rispetto alla nostra traccia si sarebbe potuto avanzare ancora un po' lungo il fondovalle e piegare poi decisamente a destra appena raggiunto il punto q. 2375 m. Questo avrebbe reso la salita più diretta.
Sopra il pendio erboso c'è una grande corte seguita da una rampa di sfasciumi e da alcune placconate. Risaliamo il tutto tenendoci un po' a sinistra fino al Passo del Geren.
Alla nostra destra si impenna decisa la cresta del Maniò meridionale 2834 m.
Fortunatamente noi andremo a sinistra, verso il Forcella.
Westlicher Gerenpass 2695 m ( e Maniò sud)

Dopo un breve tratto in salita disarrampichiamo un diedro e proseguiamo aggirando sulla sinistra la parte finale della cresta che è dentellata. Sfruttiamo un canalone che culmina poco sotto la vetta. Questa la raggiungiamo infine alle 11.30 tramite una dorsale di roccette.
Traversata al Pizzo Nero 2904
La discesa dal Forcella non è semplicissima sul suo lato occidentale. Imbocchiamo un canale franoso per raggiungere la cresta nel punto in cui si addolcisce (secondo la guida del Brenna la cresta sarebbe stata percorribile fin dalla vetta). Lungo il canalino detritico ci si abbassa di una cinquantina di metri, si raggiunge un colle dopo aver ripreso la bella cresta di massi e si scende nuovamente fino alla prima delle due bocchette (Sidelen est 2744 m).
Da qui bisogna aggirare uno spuntone a destra lungo un breve traverso, toccare la seconda bocchetta, indicata come Westliche Sidelenlüucke, e risalire con arrampicata facile un altro colle, quotato 2801 m. Si perviene infine ad una terza depressione (Colletto di Quota) dopo aver camminato su grandi blocchi e placconate.
Spuntone lungo la cresta presso Sidelenlücke

Per quanto concerne le bocchette non sono ancora bene in chiaro sulla loro esatta collocazione. Secondo la guida del Brenna le due depressioni sarebbero separate dal punto 2801 m. Per cui quella occidentale corrisponderebbe al Colletto di Quota 2784, waypoint creato da
Andrea!. Ad ogni modo per me non è rilevante. Basti sapere che c'è una cresta con alcune depressioni ed uno spuntone. Da più punti è possibile scendere verso la Nüfenen.
Ora si arrampica finalmente il Pizzo Nero. Non avendo dormito questa parte ammetto che non la ricordo: è valutata PD. Si segue la cresta con logici aggiramenti fino alla vetta. Ho proprio un vuoto mentale sulle possibili difficoltà, probabilmente non ce n'erano.
Poco dopo le 13.00 siamo in vetta al Pizzo Nero.
La maestosa visione sul Gallina ci lascia senza fiato.
L'obiettivo di giornata: il Gallina 3060 m
Il Gallina non è vicino. Ce ne rendiamo conto. Ma la giornata è ancora lunga e l'allontanamento sarà breve. Tuttavia Andrea non ha avuto modo di considerare la lunghezza oraria del tour: si aspettava 5 o 6 ore massimo di impegno. Avendo un appuntamento in tardo pomeriggio non possiamo proseguire assieme.
Lui si staccherà presso la Gonerlilücke.
Io e Sara siamo convinti invece di proseguire per il Gallina anche a costo di rimanere senza passaggio.
Dal Pizzo Nero discendiamo la facile cresta fino alla Gonerlilücke. Di fronte a noi si snoda la cresta est del Gallina e si staglia la vetta. A sinistra abbiamo il laghetto su cui poggia un nevaio.
Salutato Andrea risaliamo la cresta fino ad una prominenza rocciosa (culminante a quota 2844 m) che aggiriamo a destra lungo un ripido fianco di rocce instabili. Non esiste una traccia ma puntiamo alla Westliche Gonerlilüucke seguendo cengette e ravanando in mezzo alle rocce. Giungiamo infine alla stessa che si ubica alla base di un muro. Siamo a quota 2800 m. Ci fermiamo a rifornirci di carburante in previsione della salita.
Il Pizzo Nero (dietro di noi mentre risaliamo il primo tratto di cresta est del Gallina)

Traverso per la Westliche Gonerlilücke

La parete si risale senza difficoltà. Scegliamo un diedro sulla sinistra ricco di appigli. Quindi seguiamo sulla destra una cengia molto stretta ed esposta, proseguiamo su un brevissimo tratto erboso misto rocce fino ad una placconata. Unico punto realmente esposto lo superiamo con breve arrampicata (II). Quindi risaliamo sempre arrampicando (I o II) un pendio meno esposto finchè la cresta si allarga e la pendenza diminuisce.
Di fronte a noi c'è l'anticima del Gallina, una cupola che si raggiunge facilmente tra grandi massi.
Dalla sua sommità dobbiamo disarrampicare un altro passaggio delicato (II) e aggirare uno spuntone sulla sinistra percorrendo la parte sommitale del canalone orientale del Gallina. La vista all'interno del canale è suggestiva.
Vista verso la vetta dall'anticima (con lo spuntone da aggirare sulla sinistra)

L'aggiramento dello spuntone è un ravanage maestrale su terreno franoso. Quindi cerchiamo la via più semplice per risalire in cresta (passaggi di arrampicata facili tra placche e massi). Una volta sopra seguiamo una cengia sulla destra (roccia parzialmente gelata e innevata). Ci sono ometti ad indicare la via. Brevemente raggiungiamo la base della crestina finale alla quale converge anche il canalone occidentale. Questo sarà la nostra via di discesa.
La crestina si risale in pochi minuti facilmente fino alla vetta.
Ci siamo! Siamo arrivati al Gallina!
Sono da poco passate le 16.00.
Abbandono del crinale e ritorno
La discesa nel canalone non ci crea difficoltà: certo è una frana e creiamo diverse piccole scariche, ma stiamo attenti a non tirarci addosso i sassi.
Poco prima della base del canale seguiamo una cengia sulla nostra destra che ci conduce sulla cresta sud. Il terreno qui è più stabile. La Nüfenen ci sembra lì sotto e pensiamo di riuscire ad arrivarci entro le 17.47, orario dell'ultima corsa della posta per Airolo. Tuttavia presto ci imbattiamo in un inaspettato salto. Avremmo dovuto deviare a sinistra lungo il canalone e scendere ad est del Chilchhorn. Per evitare di risalire ci abbassiamo ulteriormente alla ricerca di qualche passaggio ma è tutto un precipizio. Proviamo da un paio di punti a sud e ad est. Infine troviamo un passaggio ad ovest: molto ripido ma percorribile. Ci si tiene ai ciuffi di muschio per una ventina di metri e si perviene ad una ripida ganna. Superata quest'ultima ci aspetta un lungo pendio che da sassoso si trasforma in erboso: puntiamo al tornante sottostante ma la nostra posta ci passa davanti. Siamo in ritardo di almeno 15 minuti.
Proviamo a fare un po' di autostop presso il passo della Nüfenen ma con scarso successo: sfrecciano tutti con un espressione impassibile sul volto.
Intanto iniziamo ad avere freddo: ci spostiamo lungo la strada un poco più a valle. Il traffico diminuisce a pochi transiti ogni 10 minuti. Il cielo inizia ad oscurarsi.
Troveremo un passaggio da parte di un gentiluomo con un furgone stile anni 70' fino ad Airolo. Ma questo avverrà soltanto quando sarò io stesso a fare autostop (mentre lei si sarà allontanata per prendere l'acqua dei ruscelli). Questo fatto mi ha sorpreso.
Tra le varie opzioni avevamo anche considerato di andare a dormire alla Capanna del Corno Gries pur di non restare fuori a quell'altitudine.
Ad Airolo ci recupererà la santa mamma di Sara.
Video
Video breve /www.instagram.com/reel/Cife6k_qRU5/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
Video della cengia stretta alla base della cresta est del Gallina [/drive.google.com/file/d/1iYJ8xpn98bnM2bG-iegB3qhSZYb-eDKv/v...]
Altri video con commento
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A quel punto la sua conquista è inevitabile.
(Anche a costo di rimanere a piedi sulla Nüfenen)
Adesso ho capito perchè vanno tutti in Val Bedretto: la regione ha caratteristiche uniche.
Certo, per uno come me che vive di pane e sfasciumi, non è così diversa dalle altre regioni alpine. Eppure vuoi per la luce settembrina, vuoi per le formazioni rocciose aguzze, vuoi per la vista sul Rotondo....accedere al Gallina da est è stata una traversata scenografica che mi ha permesso di ammirare il gigante della Nüfenen nella sua completezza e di apprezzare a fondo l'ambiente peculiare della Val Bedretto.
Il Gallina 3060 m visto dal Pizzo Nero

In breve
La traversata inizia presso il Passo del Geren occidentale, tocca il Forcella, il Pizzo Nero ed infine il Gallina.
In qualunque punto si può abbandonare il crinale e scendere alla Nüfenen, sia tra il Forcella e il Pizzo Nero, sia tra quest'ultimo e il Gallina. La nostra discesa segue l'itinerario invernale lungo il franoso canalone più occidentale del Gallina, ma con una variante finale diversa, seppure non rilevante.
Dal Forcella: vista su Pizzo Nero e Gallina

Accesso al crinale e Forcella 2847 m
La scelta del Gallina è dovuta al mio smontare dal turno notturno. Ho dimezzato il dislivello delle mie normali uscite per evitare di stancarmi. In effetti presso la Nüfenen si è già belli alti.
Alle 07.00 lascio il lavoro a Lugano e mi ritrovo a Biasca con Sara ed Andrea (con lui prima uscita).
Facciamo un'unica macchina (di Andrea) e ci spostiamo in Val Bedretto, non senza una pausa caffè.
Poco più in basso del Passo della Nüfenen, a quota 2200, c'è un ampio sterrato dove parcheggiamo. Il sentiero inizia appena sotto (località Ciuréi di Cima).
Alle 09.00 siamo in cammino con il sole già alto.
Brevemente attraversiamo il monte Ciuréi di Cima (presso l'Alpe di Cruina) dove alcune mucche ci seguono.
Imbocchiamo la valle della Prosa e la risaliamo per un po'. Dinnanzi a noi appare nitido il Forcella.
Questo avvicinamento è bello fin dall'inizio. Il Forcella lo vogliamo risalire da destra, da est. Dobbiamo accedere dal Gerenpass ovest.
Deviamo risalendo obliquamente un pendio erboso. Rispetto alla nostra traccia si sarebbe potuto avanzare ancora un po' lungo il fondovalle e piegare poi decisamente a destra appena raggiunto il punto q. 2375 m. Questo avrebbe reso la salita più diretta.
Sopra il pendio erboso c'è una grande corte seguita da una rampa di sfasciumi e da alcune placconate. Risaliamo il tutto tenendoci un po' a sinistra fino al Passo del Geren.
Alla nostra destra si impenna decisa la cresta del Maniò meridionale 2834 m.
Fortunatamente noi andremo a sinistra, verso il Forcella.
Westlicher Gerenpass 2695 m ( e Maniò sud)

Dopo un breve tratto in salita disarrampichiamo un diedro e proseguiamo aggirando sulla sinistra la parte finale della cresta che è dentellata. Sfruttiamo un canalone che culmina poco sotto la vetta. Questa la raggiungiamo infine alle 11.30 tramite una dorsale di roccette.
Traversata al Pizzo Nero 2904
La discesa dal Forcella non è semplicissima sul suo lato occidentale. Imbocchiamo un canale franoso per raggiungere la cresta nel punto in cui si addolcisce (secondo la guida del Brenna la cresta sarebbe stata percorribile fin dalla vetta). Lungo il canalino detritico ci si abbassa di una cinquantina di metri, si raggiunge un colle dopo aver ripreso la bella cresta di massi e si scende nuovamente fino alla prima delle due bocchette (Sidelen est 2744 m).
Da qui bisogna aggirare uno spuntone a destra lungo un breve traverso, toccare la seconda bocchetta, indicata come Westliche Sidelenlüucke, e risalire con arrampicata facile un altro colle, quotato 2801 m. Si perviene infine ad una terza depressione (Colletto di Quota) dopo aver camminato su grandi blocchi e placconate.
Spuntone lungo la cresta presso Sidelenlücke

Per quanto concerne le bocchette non sono ancora bene in chiaro sulla loro esatta collocazione. Secondo la guida del Brenna le due depressioni sarebbero separate dal punto 2801 m. Per cui quella occidentale corrisponderebbe al Colletto di Quota 2784, waypoint creato da

Ora si arrampica finalmente il Pizzo Nero. Non avendo dormito questa parte ammetto che non la ricordo: è valutata PD. Si segue la cresta con logici aggiramenti fino alla vetta. Ho proprio un vuoto mentale sulle possibili difficoltà, probabilmente non ce n'erano.
Poco dopo le 13.00 siamo in vetta al Pizzo Nero.
La maestosa visione sul Gallina ci lascia senza fiato.
L'obiettivo di giornata: il Gallina 3060 m
Il Gallina non è vicino. Ce ne rendiamo conto. Ma la giornata è ancora lunga e l'allontanamento sarà breve. Tuttavia Andrea non ha avuto modo di considerare la lunghezza oraria del tour: si aspettava 5 o 6 ore massimo di impegno. Avendo un appuntamento in tardo pomeriggio non possiamo proseguire assieme.
Lui si staccherà presso la Gonerlilücke.
Io e Sara siamo convinti invece di proseguire per il Gallina anche a costo di rimanere senza passaggio.
Dal Pizzo Nero discendiamo la facile cresta fino alla Gonerlilücke. Di fronte a noi si snoda la cresta est del Gallina e si staglia la vetta. A sinistra abbiamo il laghetto su cui poggia un nevaio.
Salutato Andrea risaliamo la cresta fino ad una prominenza rocciosa (culminante a quota 2844 m) che aggiriamo a destra lungo un ripido fianco di rocce instabili. Non esiste una traccia ma puntiamo alla Westliche Gonerlilüucke seguendo cengette e ravanando in mezzo alle rocce. Giungiamo infine alla stessa che si ubica alla base di un muro. Siamo a quota 2800 m. Ci fermiamo a rifornirci di carburante in previsione della salita.
Il Pizzo Nero (dietro di noi mentre risaliamo il primo tratto di cresta est del Gallina)

Traverso per la Westliche Gonerlilücke

La parete si risale senza difficoltà. Scegliamo un diedro sulla sinistra ricco di appigli. Quindi seguiamo sulla destra una cengia molto stretta ed esposta, proseguiamo su un brevissimo tratto erboso misto rocce fino ad una placconata. Unico punto realmente esposto lo superiamo con breve arrampicata (II). Quindi risaliamo sempre arrampicando (I o II) un pendio meno esposto finchè la cresta si allarga e la pendenza diminuisce.
Di fronte a noi c'è l'anticima del Gallina, una cupola che si raggiunge facilmente tra grandi massi.
Dalla sua sommità dobbiamo disarrampicare un altro passaggio delicato (II) e aggirare uno spuntone sulla sinistra percorrendo la parte sommitale del canalone orientale del Gallina. La vista all'interno del canale è suggestiva.
Vista verso la vetta dall'anticima (con lo spuntone da aggirare sulla sinistra)

L'aggiramento dello spuntone è un ravanage maestrale su terreno franoso. Quindi cerchiamo la via più semplice per risalire in cresta (passaggi di arrampicata facili tra placche e massi). Una volta sopra seguiamo una cengia sulla destra (roccia parzialmente gelata e innevata). Ci sono ometti ad indicare la via. Brevemente raggiungiamo la base della crestina finale alla quale converge anche il canalone occidentale. Questo sarà la nostra via di discesa.
La crestina si risale in pochi minuti facilmente fino alla vetta.
Ci siamo! Siamo arrivati al Gallina!
Sono da poco passate le 16.00.
Abbandono del crinale e ritorno
La discesa nel canalone non ci crea difficoltà: certo è una frana e creiamo diverse piccole scariche, ma stiamo attenti a non tirarci addosso i sassi.
Poco prima della base del canale seguiamo una cengia sulla nostra destra che ci conduce sulla cresta sud. Il terreno qui è più stabile. La Nüfenen ci sembra lì sotto e pensiamo di riuscire ad arrivarci entro le 17.47, orario dell'ultima corsa della posta per Airolo. Tuttavia presto ci imbattiamo in un inaspettato salto. Avremmo dovuto deviare a sinistra lungo il canalone e scendere ad est del Chilchhorn. Per evitare di risalire ci abbassiamo ulteriormente alla ricerca di qualche passaggio ma è tutto un precipizio. Proviamo da un paio di punti a sud e ad est. Infine troviamo un passaggio ad ovest: molto ripido ma percorribile. Ci si tiene ai ciuffi di muschio per una ventina di metri e si perviene ad una ripida ganna. Superata quest'ultima ci aspetta un lungo pendio che da sassoso si trasforma in erboso: puntiamo al tornante sottostante ma la nostra posta ci passa davanti. Siamo in ritardo di almeno 15 minuti.
Proviamo a fare un po' di autostop presso il passo della Nüfenen ma con scarso successo: sfrecciano tutti con un espressione impassibile sul volto.
Intanto iniziamo ad avere freddo: ci spostiamo lungo la strada un poco più a valle. Il traffico diminuisce a pochi transiti ogni 10 minuti. Il cielo inizia ad oscurarsi.
Troveremo un passaggio da parte di un gentiluomo con un furgone stile anni 70' fino ad Airolo. Ma questo avverrà soltanto quando sarò io stesso a fare autostop (mentre lei si sarà allontanata per prendere l'acqua dei ruscelli). Questo fatto mi ha sorpreso.
Tra le varie opzioni avevamo anche considerato di andare a dormire alla Capanna del Corno Gries pur di non restare fuori a quell'altitudine.
Ad Airolo ci recupererà la santa mamma di Sara.
Video
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Altri video con commento
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