Un lungo ed originale Poncione di Maniò (vetta sciistica)
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Non c'è stagione scialpinistica che si rispetti senza almeno una gita in Val Bedretto.
Partiamo da All'Acqua in direzione del Passo della Novena, con la prima intenzione di salire sul Pizzo Gallina. Sbagliando clamorosamente valle di ingresso, ci infiliamo in quella parallela compresa tra il Pizzo Nero e La Forcella (queste sono le conseguenze di scegliere la meta durante il viaggio in macchina).
Facciamo un vago tentativo per salire sul Pizzo Nero andando ad un colletto di quota 2784. Da qui percorrere la cresta è praticamente impossibile e valutando la quantità e la qualità della neve (senza sci si sprofonda parecchio), escludiamo anche di provare a salire a piedi lungo un bel canalone che pare scendere quasi direttamente dalla vetta.
Tolte le pelli torniamo alla piana al centro della conca finale e ripellando, proviamo a seguire la traccia dell'unico gruppetto presente in questa parte di Val Bedretto che una volta raggiunta la Sidelenlucke è sceso nel versante opposto. Quando anche noi ci affacciamo su questa bocchetta, davanti a noi si apre un incantevole vallone dove sembra si possa fare una pregevole sciata.
L'unico inconveniente è che non sappiamo come potrebbe essere la successiva risalita al Gerenpass, via di accesso per tornare a All'Acqua. Questa incertezza, invece di scoraggiarci, ci infonde invece un seducente senso di avventura ed esplorazione ... certo, abbiamo dalla nostra una buona conoscenza del Gerenpass e delle cime nei dintorni e più o meno sappiamo che non ci dovrebbero essere baratri rocciosi o cose simili ... e poi mal che vada abbiamo con noi picozza e ramponi.
Quindi oggi più votati allo sci che all'alpinismo, lasciamo da parte la possibile salita alla cima de La Forcella e ci buttiamo nel bellissimo pendio sottostante. La neve polverosa dei versanti nord ci concede una stupenda sciata. Arrivati circa a quota 2100 ci fermiamo per ripellare ed iniziare la risalita, "scoprendo" una comoda valletta (non visibile da dove eravamo prima) che ci porterà senza problemi al GerenPass e tra l'altro con una traccia già presente.
Giunti in prossimità del passo la tentazione di provare a salire il vero Poncione di Maniò è tanta ma per fortuna la scimmia saggia mette in conto condizioni, tempistiche e forze e ci fa dirigere verso la più mansueta vetta sciistica, già raggiunta da tutti ma dal più classico percorso. Nonostante la zona sia normalmente molto affollata, oggi con le nostre tempistiche del giro, abbiamo il privilegio di essere soli e poterci godere la vetta, soddisfatti di aver imbastito un magnifico giro ad anello.
Per la discesa optiamo per la variante più diretta e ripida dal Passo di Maniò anche se la neve decisamente brutta non ci fa apprezzare in pieno questo splendido luogo. Con fatica raggiungiamo la zona del Laghetto delle Pigne e iniziamo a traversare per portarci nei pressi della Capanna Piansecco. Da qui, immettendoci nel canalone sotto la capanna, ci districhiamo tra la poca neve e le piante e con un buon ravano torniamo al parcheggio.
Partiamo da All'Acqua in direzione del Passo della Novena, con la prima intenzione di salire sul Pizzo Gallina. Sbagliando clamorosamente valle di ingresso, ci infiliamo in quella parallela compresa tra il Pizzo Nero e La Forcella (queste sono le conseguenze di scegliere la meta durante il viaggio in macchina).
Facciamo un vago tentativo per salire sul Pizzo Nero andando ad un colletto di quota 2784. Da qui percorrere la cresta è praticamente impossibile e valutando la quantità e la qualità della neve (senza sci si sprofonda parecchio), escludiamo anche di provare a salire a piedi lungo un bel canalone che pare scendere quasi direttamente dalla vetta.
Tolte le pelli torniamo alla piana al centro della conca finale e ripellando, proviamo a seguire la traccia dell'unico gruppetto presente in questa parte di Val Bedretto che una volta raggiunta la Sidelenlucke è sceso nel versante opposto. Quando anche noi ci affacciamo su questa bocchetta, davanti a noi si apre un incantevole vallone dove sembra si possa fare una pregevole sciata.
L'unico inconveniente è che non sappiamo come potrebbe essere la successiva risalita al Gerenpass, via di accesso per tornare a All'Acqua. Questa incertezza, invece di scoraggiarci, ci infonde invece un seducente senso di avventura ed esplorazione ... certo, abbiamo dalla nostra una buona conoscenza del Gerenpass e delle cime nei dintorni e più o meno sappiamo che non ci dovrebbero essere baratri rocciosi o cose simili ... e poi mal che vada abbiamo con noi picozza e ramponi.
Quindi oggi più votati allo sci che all'alpinismo, lasciamo da parte la possibile salita alla cima de La Forcella e ci buttiamo nel bellissimo pendio sottostante. La neve polverosa dei versanti nord ci concede una stupenda sciata. Arrivati circa a quota 2100 ci fermiamo per ripellare ed iniziare la risalita, "scoprendo" una comoda valletta (non visibile da dove eravamo prima) che ci porterà senza problemi al GerenPass e tra l'altro con una traccia già presente.
Giunti in prossimità del passo la tentazione di provare a salire il vero Poncione di Maniò è tanta ma per fortuna la scimmia saggia mette in conto condizioni, tempistiche e forze e ci fa dirigere verso la più mansueta vetta sciistica, già raggiunta da tutti ma dal più classico percorso. Nonostante la zona sia normalmente molto affollata, oggi con le nostre tempistiche del giro, abbiamo il privilegio di essere soli e poterci godere la vetta, soddisfatti di aver imbastito un magnifico giro ad anello.
Per la discesa optiamo per la variante più diretta e ripida dal Passo di Maniò anche se la neve decisamente brutta non ci fa apprezzare in pieno questo splendido luogo. Con fatica raggiungiamo la zona del Laghetto delle Pigne e iniziamo a traversare per portarci nei pressi della Capanna Piansecco. Da qui, immettendoci nel canalone sotto la capanna, ci districhiamo tra la poca neve e le piante e con un buon ravano torniamo al parcheggio.
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (2)