La meteo prevede tempo bello ma gelido...che fare? Rinunciare per qualche grado in meno? Non sia mai, freddo poi vuol dire neve polverosa! Si va!!!
Meta il mitico Valserhorn: mitico perchè nè a me nè a Fabiano è mai riuscito di salirvi in cima: qualcosa ci ha sempre fermato prima. Che oggi sia la volta buona?
Ritrovo solito: ore 7 a Gaggiolo, il termometro della dogana dice temperatura - 12 °C, ciononostante siamo in dodici.
A Nufenen, ancora completamente in ombra, abbiamo qualche esitazione ad uscire dalle auto: i pareri sono discordanti, ogni auto, o meglio ogni termometro, da un valore diifferente ma il range è compreso fra -22 e -26 °C, decisamente fresco!
Alle 9 abbiamo gli sci ai piedi, anzi no: Giorgio ha noie con le pelli, un po' di colla spray e partiamo, pochi metri ed è la volta di Elio ad avere problemi, si rimedia e fatta un po' di strada tocca a Francesco!
Contrariamente al solito sono nel gruppo di testa: sto puntando decisamente ad una baita già illuminata dal sole. Decisamente il freddo è micidiale, non sono tanto le mani quanto i piedi! Sono seriamente preoccupato per la salute delle mie dita.
Finalmente dopo tre quarti d'ora siamo al sole, sembra di rivivere! Anche i piedi resuscitano, il gruppo si ricompatta, beviamo un po' di the, ci togliamo le giacche a vento e ripartiamo a passo più tranquillo.
Saliamo incrociando a più riprese la strada agricola che collega i vari alpeggi, arriviamo nei pressi del grande edificio di Steinigboden e risaliamo una costola innevata puntando ad un grosso masso, poi ci inoltriamo in un ampio vallone, la pelle del mio sci sinistro si stacca, avendo un fissaggio testa - coda riesco a procedere comunque, anche se un po' rallentato, in effetti è da un po' che pensavo di dover dare una bella reincollata.
Poco dopo siamo raggiunti da Enzo e Camilla: hanno avuto problemi con l'auto e sono partiti una mezz'ora dopo di noi, procediamo insieme ma a metà del vallone il vento, finora una lieve brezza, diventa micidiale e gelido, sosta per rimettere in fretta e furia la giacca a vento, Enzo e Camilla rinunciano, tolgono le pelli e tornano a valle con meta le terme di Andeer. Stoici noi proseguiamo ma all'inizio del ripido pendio finale la pelle decide di saltare definitivamente, qualche moccolo e tolgo una pelle di riserva dallo zaino, con questo freddo e questo vento non ho nessuna voglia di togliermi i guanti per cui ci vuole un quarto d'ora buono per compiere l'operazione di ripellatura. Riparto, mi mancano ancora un centinaio di metri, dietro a me sono rimaste solo Simona e Franceschina, raggiungo gli altri al deposito sci mentre Giorgio si appresta a scendere sci ai piedi.
Il tratto finale è stato completamente spazzato dal vento, Fabiano, Carlo, Gianni, PG, Francesco e Giuliano stanno già discendendo, io salgo con Elio e Marco giunti poco prima di me, arriviamo all'anticima quotata 2780 metri, sono quasi le 14 , per salire alla cima del Valserhorn lungo la cresta Nord Est ci vorrà almeno una mezz'oretta fra andare e tornare, gli altri si sono fermati qui...vabbè anche stavolta nè io nè Fabiamo siamo arrivati in cima!
Tocca tornarci: fortuna che il posto è proprio bello, non è un gran danno.
Torniamo al deposito sci e ci prepariamo, le ultime foto e giù: il tratto iniziale della discesa è un'orrenda crosta ventata ma il vantaggio di essere fra gli ultimi consiste nell'usufruire delle traccie altrui: ci spostiamo verso destra e scendiamo seguendo le piste di chi ci ha preceduto. Cento metri sotto però inizia il divertimento: polvere, polvere ed ancora polvere! Anche il vento è cessato, cosa volere di più?
Ricompattiamo il gruppo e ricamiamo il pendio con le nostre serpentine, una delle nevi più belle degli ultimi dieci anni.
Ci fermiamo a Mittlengaden, in pieno sole a mangiare qualcosa e poi ci godiamo gli ultimi metri fino alle auto, quando siamo tutti pronti a partire sono quasi le 16!
La merenda la faremo più a Sud: qui il sole è già sparito e la temperatura è ridiventata polare.
Credo di aver provato temperature più basse ma, saranno gli anni che passano, oggi ho veramente sofferto.
Ma nonostante il freddo, il vento, i problemi con le pelli, il non aver raggiunto la vetta...il panorama, la compagnia ma, soprattutto, la discesa sono stati indimenticabili: praticamente 1000 metri di polvere, queste sono le cose che ti fanno amare la montagna, cosa volete che sia un po' di freddo ai piedi .
Tre giorni dopo Elio mi ha inviato il file GPS della gita...così abbiamo scoperto di aver proprio sbagliato cima!
Vabbè il Taellihorn per il versante Sud non è così usuale!
Il Valserhorn aspetta ancora la nostra visita.
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