Alpe Bovarina mt 2008
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Si prospetta un'altra bellissima giornata di questo fantastico gennaio. Con Carlo e Billie andiamo all'alpe Bovarina passando dalla capanna omonima.Al parcheggio delle sciovie non c'è nessuna auto: penso che gli impianti siano chiusi ed invece vengo a sapere che sono regolarmente aperti dopo le 9 ed infatti al ritorno il parcheggio era molto affollato! Mettiamo subito le ciaspole e ci avviamo lungo le piste per poi salire sulla stradina che percorre tutta la valle sino all'alpe Bovarina. La domenica predente devono essere passate molte persone con le ciaspole perchè la traccia è veramente larga e perfetta. Camminiamo nell'ombra sino a Ronco di Gualdo da dove poi comincia un piacevole soleggiamento.Arriviamo al famoso ponticello e Carlo lo supera agevolmente mentre io altrettanto lo evito.Il percorso anche se a tratti è ripido è piacevole ed in modo abbastanza diretto ci porta in circa 2h e 10' alla capanna. Ottima sosta pranzo anche se presto: la capanna è confortevole e grazie a due stufette anche sufficientemente tiepida (per i più freddolosi c'è a disposizione una stanza essiccatoio....). Scrivo sul libro del rifugio dove noto con piacere le scritte degli altri "hikriani" che nei giorni passati ci hanno preceduti. Usciamo e ci incamminiamo lungo la sempre battuta traccia verso l'alpe Bovarina. Sul costone a destra fa capolino il solito camoscio che sempre vedo d'inverno.C'è anche una traccia ben battuta che porta per piacevoli e poco ripidi dossi nella val di Campo e penso che arrivi sino al passo di Gana Negra: sarebbe bello seguirla ma poi si arriverebbe troppo tardi al parcheggio. La traccia è ben battuta sino all'alpe ma dopo è parzialmente nascosta per il vento dei giorni scorsi. Comunque un pò a fatica ma riusciamo a seguirla.So che a destra c'è la stradina che con moderata pendenza conduce comodamente all'alpe Pradasca ma non è battuta. Seguendo le tracce arriviamo ad un bivio e pur sapendo che la strada giusta è a destra dico a Carlo di seguire la traccia di sinistra che mi sembra meglio anche confortato da un segno bianco-rosso-bianco su un albero. Questa traccia che poi si rivelerà per una accorciatoia, dopo alcuni su e giù, piomba decisamente e con notevole pendenza in uno stretto corridoio nel bosco. Devono essere passate diverse persone perchè la traccia è scalinata data la ripidità e la strettezza del cunicolo. E così controvoglia comincia l'avventura.Per fortuna la neve tiene bene e le racchette non scivolano e poi ho davanti ottimi apripista : Billie con "trazione integrale e ramponi" e Carlo che su questo tipo di terreno si muove a proprio agio (io un poco meno...). Occorre anche stare attenti a dove mettere i bastoncini perchè a lato del corridoio vi sono alcune buche. Comunque con calma arriviamo in fondo indenni da incidenti (secondo me il corridoio sembrava fatto apposta per scivolamenti di neve se le condizioni non fossero state quasi ottimali.....) In fondo e sotto l'alpe Pradasca c'è d'attraversare il riale parzialmente innevato. Billie elegantemente lo salta mentre noi saliamo di alcuni metri lungo il riale per poi attraversarlo più prosaicamente nella neve.Arriviamo così al parcheggio estivo sotto l'alpe Pradasca e proseguiamo la discesa lungo la stradina e poi il sentiero che piacevolmente arriva a Ronco di Gualdo. Da qui sempre per la stradina e rigorosamente nell'ombra arriviamo all'auto. Qui come dianzi detto gran caos ed affollamento.Gita piacevole, variata ed appagante con un pizzico di avventura non voluta.Consiglio di non seguire la predetta accorciatoia del bosco ma la più comoda e sicura (!) strada a destra.Da segnalare l'ambiente alpino ed il panorama sui monti dell'altro versante dal pizzo Terri all'Adula e le soprastanti cime della Cima della Bianca,Cima di Garina,pizzo Cadreich e Rossetto.
Tourengänger:
turistalpi,
uccio


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